Mi sono reso conto di aver tralasciato, non volutamente, una, lasciatemi passare il termine, costola del teatro: La Performance art.
Inizia negli anni sessanta, con artisti come Allan Kaprow, che inventò il termine happening, Vito Acconci, Hermann Nitsch e Joseph Beuys, Wolf Vostell e Nam June Paik. Alcuni studiosi fanno risalire la performance art agli inizi del XX secolo. I Dadaisti, ebbero un ruolo di primo piano, con la loro poesia non convenzionale, tenute spesso al Cabaret Voltaire di Zurigo da Richard Huelsenbeck, Tristan Tzara e altri. La Performance art non è confinata alla tradizione artistica europea; anche in altri paesi come Asia, America Latina, e in altre parti del mondo.
È una forma artistica dove l’azione di un individuo o di un gruppo, in un luogo particolare e in un momento particolare costituiscono l’opera. Può avvenire in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, o per una durata di tempo qualsiasi.
Gli happening sono una forma d’arte contemporanea che nasce come abbiamo detto, da Allan Kaprow (18 Happenings in 6 Parts, New York, 1959) che si struttura, non tanto sull’oggetto ma sull’evento che si riesce ad organizzare. Lo “happening” è una forma di teatro dove diversi elementi si sottraggono alla logica, compresa l’azione scenica che può risultare priva di ispirazione, sono aggregati e organizzati in una struttura a compartimenti.
LIVE WORKS performance art award, Curandi Katz foto: alessandro sala – Cesuralab per Centrale Fies
negli happening l’artista tende a far crollare la quarta parete tra lui e il pubblico togliendolo dal ruolo di fruitore passivo. E, In alcuni casi lo coinvolge, anche per denunciare, una situazione di degrado, come nel caso del fotografo e performer Augusto De Luca, che ha organizzato una partita di golf nelle buche stradali di Napoli.
Gli happening si svolgono generalmente, all’aperto come una sorte di irruzione nella quotidianità. Come in quelli del fotografo statunitense Spencer Tunick che coinvolgendo una massa di persone nude, è arrivato a fotografarne nel maggio del 2007, a Città del Messico, battendo il suo record personale oltre 18.000 persone ne El Zócalo, la piazza principale della città.
[Dario Santarsiero per DETTI E FUMETTI – sezione Teatro – articolo del 25 gennaio 2014]


1 commento su “WILLY e la PERFORMANCE ART per DETTI E FUMETTI”