Nel mio ultimo volo sui tetti di Roma ho scoperto una novità: è sorta una “nuvola”, nel cuore della città storica che è per intero patrimonio mondiale dell’Umanità (Unesco) ed è tutelato dal PRG approvato nel 2003.
Un intervento “nascosto” tra le strade del centro tra via Tomacelli e via del Corso. Lo noti solo se lo sai, se ci fai caso, se ti posizioni nella corretta angolazione, nell’unico pezzettino di marciapiede che ti permette di vedere la bizzarra escrescenza organica spuntare dal tetto. Anche perché proprio non te l’aspetti che a venti metri da San Carlo e a dieci da Palazzo Ruspoli, l’intero edificio storico dell’Unione Militare (mole d’inizio Novecento a metà strada tra Piazza Navona e l’Ara Pacis) ha subito un totale sventramento e che il tetto del palazzo offra un così radicale cambiamento dell’immutabile skyline capitolino.
L’intervento ha la firma di Massimiliano Fuksas , architetto romano famoso in tutto il mondo, attualmente impegnato in Italia per la progettazione e realizzazione della nuova Fiera di Milano a Rho e per la realizzazione del centro congressi all’Eur, conosciuto come la “Nuvola”; quest’ultima però ancora non è conclusa e forse aprirà nel 2015. L’intervento di via Tomacelli, forse perché il committente è privato (inizialmente il gruppo Benetton, è stata poi venduta al marchio H&M che la utilizzerà come un grande megastore), è stato concluso nei tempi previsti.
Lo storico edificio seicentesco è stato oggetto di una complessa opera di rinforzo strutturale e riqualificazione funzionale. Dovendo operare in un delicato contesto urbano come quello del centro storico di Roma a due passi da Piazza di Spagna, l’architetto ha adottato un innovativo sistema di intervento per la realizzazione degli elementi strutturali: gli esistenti elementi strutturali interni all’edificio sono stati infatti demoliti e ricostruiti procedendo dall’alto verso il basso con la tecnica denominata “top down”; in questo modo si è evitato di indebolire l’involucro dell’edificio durante le operazioni di svuotamento interno necessarie alla realizzazione delle nuove strutture portanti. La tecnica top down ha consentito inoltre di contenere le invasive opere provvisionali esterne all’edificio e necessarie al mantenimento degli antichi paramenti murari che sono stati oggetto di consolidamento e restauro sotto la supervisione della Sovraintendenza ai Beni Architettonici di Roma. Anche le antiche fondazioni dell’edificio e della nuova struttura in carpenteria metallica sono state rinforzate mediante sottofondazioni realizzate con pali infissi in profondità e collegati da una platea in calcestruzzo armato. L’elemento dominante del progetto è costituito dalla “lanterna” di acciaio e vetro che, con circa 3.200 mq di superficie, attraversa tutti i solai dell’edificio per affiorare in copertura dando luogo ad una volta trasparente alta fino a 7,5 metri sotto la quale trova ora posto l’area ristorante con una vista a 360° sulla città di Roma.
Per sapere di più:
http://www.artribune.com/2012/10
http://www.artribune.com/2013/07
http://inbiciperoma.blogspot.it/2013_02_01_archive.html
(Il progetto)
(Il cantiere)
(Viste dell’interno)
Saluti da Clo, alla prossima!
[Maria Clotilde Massari per DETIT E FUMETTI – sezione architettura – articolo del 8 aprile 2014]









1 commento su “CLO e …una nuvola sui tetti di Roma”