Un’edilizia amica dell’ambiente: è possibile? Ce lo racconta CLO

clo e la casa

Sono notizie di cronaca quotidiana i disastri ambientali dovuti alla smisurata cementificazione dell’uomo: frane, crolli ed altri avvenimenti disastrosi che ci fanno sempre più pensare al poco rispetto che ha avuto fin ora l’uomo per la natura e l’ambiente che lo circonda. Per ottenere cosa? Guardiamo i nostri litorali, ormai sono spariti i “lungomare” per fare spazio alle abitazioni abusive , o molti “belvedere” sono diventati dei “bruttovedere” con affaccio su sporcizia e cementificazione selvaggia.

Qualcosa, è stato fatto: demolizioni di “mostri” , abusi costruiti in zone protette o di pregio, la riqualificazione di alcuni lungomare per troppo tempo dimenticati, ma naturalmente c’è ancora tanto da fare.

Esiste un’edilizia amica dell’ambiente, in grado di garantire i comfort ormai indispensabili per la nostra vita quotidiana ma che allo stesso tempo sia rispettosa del territorio ?

Oggi si prevedono le costruzioni con il minor impatto sull’ ambiente, “case ad energia nulla o quasi”: in un acronimo NZEB, e cioè Nearly Zero Energy Building.

Sono quegli immobili che producono quasi tutta l’energia di cui hanno bisogno garantendo allo stesso tempo un alto comfort abitativo. Di edifici così se ne trovano ormai tanti, da quelli immersi nella neve del Canada (una casa “passiva”) o al sole dell’Italia, dalla Zero carbon building a Hong Kong alla casa “rotante” in Germania fino all’edificio residenziale K19B a Milano. Tra meno di due mesi alla Fiera di Milano nell’ambito della Mostra convegno Expocomfort (Mce) ci sarà un approfondimento dedicato a questa parte dell’edilizia che parla al futuro e porta con se benefici sia ambientali che economici.

L’Europa può puntare alla riduzione dei consumi energetici – Secondo un rapporto dell’università inglese East Anglia infatti “se lo standard degli edifici a consumo quasi zero fosse imposto a tutte le nuove abitazioni ed ai restauri, l’Europa potrebbe puntare ad una riduzione dei consumi energetici del 40% entro il 2050”. Queste case ad energia quasi nulla hanno alcune caratteristiche principali: sono isolanti, hanno infissi ad alte prestazioni, impianti ad alto rendimento insieme ad altri accorgimenti strutturali in grado di ridurre l’energia necessaria per raggiungere uno stato ottimale di comfort.

In Italia ci sono degli ottimi esempi

K19b – Milano – Curato dallo studio di architettura LPzR di Milano, questo edificio residenziale di nuova costruzione situato nel cuore di Milano (quartiere Piave nei pressi di Porta Venezia) è stato progettato per essere un edificio ad energia quasi zero: l’edificio ha soluzioni tecnologiche pensate per ridurre il consumo di energia non rinnovabile, un involucro ben isolato e progettato per rendere l’edificio particolarmente efficiente ed un impianto geotermico per la produzione del riscaldamento e del raffrescamento.

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Fiorita Passive House – Cesena – Questo edificio, in fase di costruzione (i lavori sono iniziati a giugno 2015), è composto da 8 unità immobiliari, è stato progettato secondo lo standard del Passive house Institute ed ha consumi prossimi allo zero. E’ il risultato di un intervento di ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione a parità di volume. A differenza dell’edificio originario che non aveva alcun tipo di isolamento termico, la nuova costruzione ha un rivestimento parietale di tipo ventilato: un moto convettivo all’interno della parete produce un raffrescamento naturale e limita la formazione di umidità. Schermi frangisole scorrevoli installati lungo il perimetro esterno dell’edificio consentono di gestire in maniera funzionale la radiazione luminosa a seconda della stagione e delle esigenze climatiche, sfruttandone o limitandone la capacità riscaldante. Per la produzione di energia elettrica ed acqua calda sanitaria l’edificio sfrutta pannelli fotovoltaici, pannelli solari ed una pompa di calore.

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Nuovo Campus Della Bocconi – Milano – Il nuovo campus della Bocconi, che dovrebbe essere terminato entro il 2019, è stato progettato da uno studio giapponese come un vero e proprio polo multifunzionale per tutta la città. Oltre a residenza per gli studenti ed a centro sportivo con piscina aperto a tutti, il progetto prevede anche la riqualificazione del parco di 17.500 metri quadri dentro al quale si troverà la costruzione, vero e proprio polmone verde della città. Il Campus sarà costruito con una particolare attenzione all’efficienza energetica: il progetto prevede infatti l’installazione di pannelli fotovoltaici, sistemi di ventilazione ed illuminazione naturale, l’integrazione di muri isolanti al 50% opachi e 50% trasparenti, e un sistema di riciclaggio dell’acqua piovana.

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Un’edilizia amica dell’ambente c’è ed è in grado di dare ottimi risultati, garantendo comunque il confort abitativo che l’uomo “moderno” cerca nella sua abitazione.

Buon volo a tutti

Ciao a presto dalla Vostra CLO!

[Maria Clotilde Massari per DETTI E FUMETTI – Sezione Architettura – Articolo del 5 febbraio 2016]

 

 

Per maggiori informazioni:

http://lpzr.it/portfolio/k19b/

http://www.milanotoday.it/cronaca/campus-bocconi.html

http://www.cesenatoday.it/economia/fiorita-passive-house-cesena-14-novembre-2015.html

 

 

 

 

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