Intervista ritratto a Gianluca Manzo

Ciao amici, in occasione dell’ARF 2018 abbiamo intervistato Gianluca Manzo sceneggiatore della Noise Press.

Anche a lui abbiamo fatto le nostre nuove  sei domande per dare modo ai nostri lettori appassionati di fumetto di comprendere quale è la via per diventare un professionista in questo fantastico mondo del fumetto.

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F.:Da 1 a 100 quanto il disegno è per te un impiego a tempo pieno.

G.: Cerco di dedicare più tempo possibile alla sceneggiatura ma purtroppo non è il 100%. Tieni conto che almeno  20 ore a settimana gliele dedico. Ho un altro lavoro, anzi altri due, per vivere: un Call center e la gestione di un appartamento.

F.:  E’ probabile che all’inizio si debba fare un altro lavoro, per avviare l’attività di disegnatore, per supportare il proprio sogno, facendolo diventare un vero e proprio progetto di vita. A te è capitato?
G.: Certamente, attualmente ho un altro lavoro, anzi altri due, per vivere: un Call center e la gestione di un appartamento
F.: Non ci si sente mai pronti al cento per cento per cominciare, è sempre un salto nel vuoto. Avviare un’attività professionale, poi, è sempre un esperimento: nessuno ti dà la garanzia che funzionerà. Quale è stato il momento, l’episodio scatenante per te? Ti sentivi pronto?
G.: Non ci si sente mai pronti è vero. Il mio inizio è  avvenuto a Lucca Comics qualche anno fa quando mi sono presentato ad una casa editrice di giochi come illustratore di carte da gioco. Mi hanno preso e questo piccolo lavoro è  andato avanti per due anni. La pubblicazione andò bene ma i guadagni erano esigui e abbandonai l’illustrazione.
Il contatto che mi ha consentito di essere qui oggi a fare lo sceneggiatore  è  stata la chiamata di un mio amico che lavorava alla NOISE. Mi chiese di fare una prova per loro, andò bene ed entrai nel mondo dello script.
F.: Viviamo in una società iper scolarizzata, del sapere tutto subito; questo crea molta ansia, aspettative disattese; si pensa di dover partire solo dopo aver acquisito altissime capacità tecniche. Prima non si parte. E’ così o sei della idea che c’è una serie di abilità che si acquisiscono solo sul campo, lavorando.
G.: Di base c’è la voglia di fare, poi il talento (che non basta). Occorre studiare  se si vuole diventare un professionista.
Personalmente non ho fatto una scuola di sceneggiatura. Ho frequentato la scuola romana dei fumetti per diventare DISEGNATORE e leggevo le sceneggiature, ma non ho fatto un corso di specifico. Quindi ho imparato da solo, commettendo errori e facendo tesoro della critica costruttiva che ricevevo dagli editor.
Sostanzialmente ho sperimentato sul campo con una minima base come detto sopra.
F.:Il mestiere del disegnatore è una crescita infinita. Alcuni sostengono che non c’è un lavoro passato che non rifarebbe alla luce della nuova esperienza acquisita. Questo aspetto lo vedi come fonte di stress o come uno stimolo?
G.: Sempre come uno stimolo. Anche i fallimenti ti permettono di migliorare.
F.: grazie per averci rilasciato questa intervista, per esserti aperto ai nostri lettori. Ora ti chiediamo di parlarci un po’ dei tuoi progetti nella NOISE
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G.:Stiamo pubblicando la serie di The Steams, In cui io ho collaborato nell’ultimo numero.
C’è  poi lo spin off di the Steams Chronicles, che amplia il suo filone;
-Aeterna è  un thrilling horror ambientato nell’antica Roma, una pubblicazione nata all’ ARF, durante i colloqui del JOB ARF,
-Winter Deth  è un fantascientifico, cyberpunk  mozzafiato e pieno di Action
-Stiamo pubblicando l ‘Art book della bravissima Valentina Pinti
-A sort of Fairy Tale è  un racconto in tre volumi, di cui il primo ha vinto il Premio Audaci 2016, tutto da leggere! Una storia intima, bellissima che narra di un rapporto bizzarro tra una bambina e una creatura (Bigfoot) dei sogni che cerca di ucciderla.
-The Quest è un fantasy comico divertentissimo
-Kabuki Fight richiama il genere dei picchiaduro anni novanta
-Ophidian narra dello scontro tra il bene  e il male che si combatte tra angeli e demoni.
Infine abbiamo portato all’Arf l’anteprima di Black Knot, del quale vi lasciamo l’anteprima con dedica, realizzato da Giovanni Fubi e David Ferracci. Un progetto di cui siamo molto orgogliosi.
[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI -sezione fumetto -articolo del 28 maggio 2018]

 

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