La fotografia- intervista a Emmanuele dello Studio FEST

Amici di Detti e Fumetti vogliamo ancora parlarvi di fotografia perché riteniamo che una sola intervista non era sufficiente per esplorare compiutamente questo mondo. 
LINDA E FOTOGRAFO
Oggi intervistiamo Emmanuele, fotografo con una esperienza pluriennale che ha fondato  FEST  insieme ad alcuni amici professionisti del settore, specializzandosi nella Fotografia di Ritratto.
F.: Ciao Emmanuele chi o che cosa ti ha fatto innamorare della fotografia?
E.: La passione per la fotografia mi è stata trasmessa da mio padre in tenera età; è da lui che ho appreso i primi rudimenti sul funzionamento delle macchine a pellicola.
L’amore per le arti visive, la curiosità e la voglia di apprendere hanno fatto il resto.
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F.:Quando fotografi, che cosa fotografi? La luce, la forma o il colore e perché?
E.:A mio avviso una buona fotografia di ritratto non può prescindere da un buon equilibrio di questi tre elementi.
-La luce (e di conseguenza le ombre) creano il mood che si vuole trasmettere all’osservatore; maggiore è il distacco di queste due componenti, maggiore sarà la drammaticità che avrà il ritratto.
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-Il colore enfatizza le sensazioni evocate dai chiaroscuri della foto;
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-la forma (nel ritratto possiamo parlare di posa) è il tema che si vuole rappresentare.
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F.:Come metti a tuo agio il soggetto per riuscire a tirar fuori il suo meglio? Che stratagemma usi per far emergere la sua parte migliore?
E.:E’ molto difficile rispondere a questa domanda poiché non vi è una ricetta valida per tutti i soggetti fotografati. In linea di principio, per i soggetti alle prime esperienze con la fotografia di ritratto, si cerca sempre di scambiare due chiacchiere con lei/lui  qualche giorno prima dello shooting; questo mi da una prima idea sul suo carattere e di conseguenza mi permette di capire quale potrebbe essere il contesto e il mood a lei/lui più adatto.
Si passa poi alla sessione di scatto; fondamentale è un sottofondo musicale di gradimento al soggetto da ritrarre al fine di rendere lo shooting meno impegnativo mentalmente. Non ultimo trovo che parlare durante la seduta crea un ambiente piu’ rilassato; è per questo che cerco di essere socievole e colloquiale.
Ritengo che il dialogo infatti aiuta ad enfatizzare e indirizzare la naturale espressività della persona fotografata.
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F.: Quali fotografi consiglieresti di studiare a chi si avvicina al mondo della fotografia oggi?
E.:Due su tutti: Réhahn, per la sua capacità di cogliere le emozioni del soggetto in una foto; le sue sono a mio avviso, delle foto uniche per il fatto di saper come poche raccontare una storia. Il secondo è Manny Librodo, per le sue eccezionali doti tecniche,  veramente fuori dal comune.

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F. :Parlaci del tuo prossimo progetto lavorativo nell’ambito della fotografia.
E.:Stanno per partire una serie di sessioni didattiche con lo studio FEST in cui vestirò i panni del docente per insegnare ai gruppi di fotografi non professionisti come realizzare i ritratti fotografici.
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Insieme ai miei soci presto torneremo sull’argomento per darvi le ultime notizie in merito a questa e ad altre originali iniziative dello Studio FEST.
A presto!
[Filippo Novelli  per DETTI E FUMETTI- sezione Fotografia – articolo dell’8 novembre 2018]

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