Cari amici di DETTI E FUMETTI nell’ultima intervista Vi avevo già accennato di Enrica Corradini, (vedi art. Intervista a Gloria Luce Chinellato del 20 giugno 2019) che, oltre ad essere l’autrice di opere teatrali come: “Non vedo l’ora”, “Capodanno in giallo noir”, “Il caro (e)stinto” e “Se quella sera”, e’ anche la mamma di Gloria Luce Chinellato, attrice e regista. Questo grado di parentela, mi ha incuriosito ed ho deciso di intervistarla.
Come da mia abitudine chiamo Enrica per concordare un appuntamento e scambiare quattro chiacchiere. Ecco qui sotto l’intervista che ne è uscita.
W. Buongiorno Enrica, grazie per aver accettato il mio invito, con questo caldo.
Forse è meglio se ci sediamo da qualche parte e ci beviamo un bel succo di frutta fresco, che dici!?
E. Buongiorno a te Willy, è un piacere per me conoscerti e sono d’accordo per il succo di frutta.
Ora che siamo seduti al fresco a gustarci le nostre bibite, inizio con le domande.
W. Come sempre i nostri lettori vogliono sapere come è nata la tua passione e se fin dall’inizio ti sei dedicata alla sceneggiatura.
E. Sicuramente la passione per il teatro me l’ha trasmessa mia Madre. Da bambina mi sedevo al suo fianco il venerdì sera e insieme guardavamo il “venerdì di prosa”, una trasmissione televisiva che proponeva gli spettacoli teatrali dell’anno. I suoi commenti e i suoi giudizi, che in realtà non ricordo se non come memoria di una memoria, mi hanno spinta oltre. Da Venezia mi ero trasferita a Milano e lì, per caso un giorno, sono passata di fronte al Piccolo Teatro. Un cartello diceva che si organizzavano pomeridiane per scolaresche. Detto fatto; ho iniziato a prenotare biglietti per la mia classe. Avevo 12 anni ma per la mia intraprendenza al telefono, ero stata confusa per una professoressa. Tralascio l’imbarazzo provato nell’essere stata invitata in un elegante terrazza, allora di gran moda, e di essermi trovata in gonna a pieghe e calzettoni in mezzo ai più grandi attori e attrici del tempo! Ricordo invece l’emozione del primo spettacolo cui ho assistito: La guerra delle due rose per la regia di Strehler. Un’esperienza che mi ha segnato positivamente, facendomi appassionare al il teatro al quale, però, mi sono avvicinata solo come spettatrice. E tale sono rimasta fino a qualche anno fa.
Di formazione sono Storica dell’Arte e in qualità di scrittrice ho pubblicato libri di: arte, costume, racconti e romanzi. Un giorno mia figlia Gloria Luce, che tu conosci e della quale credo tu conosca bene il carattere e la determinazione, mi ha obbligato a riprendere un vecchio testo teatrale ed a metterlo in scena. E’ stata in quella occasione che da spettatrice sono divenuta autrice di teatro.
W. Quando crei i personaggi, ti ispiri a persone reali, cioè quelli che incontri per la strada o sono tratti da altre fonti come ad esempio un libro che hai appena letto!?
E. Sono convinta che lo scrittore sia un ladro incolpevole. Io cerco di rubare a tutti. Soprattutto alle persone reali che osservo con molta attenzione.
W. Qual è il personaggio, nella tua ultima commedia “Se quella sera” andata in scena dal 24 al 26 giugno 2019 al Teatro Porta Portese, che ti ha emozionato più degli altri!?
E. I personaggi di un libro o di una commedia sono come i figli; tutti uguali per quanto riguarda l’amore. Con ognuno, però, si instaura un rapporto che è, e non potrebbe essere altrimenti, diverso perché singolare. È così che in “Se quella sera” il personaggio che più mi ha emozionato è Martina, per quella sua assoluta mancanza di artificio e di malizia che la rende una mosca bianca in un mondo in cui l’ipocrisia spesso trionfa.

W. Quando scrivi ti lasci trascinare dai capricci dei personaggi o li pieghi ai tuoi voleri!?
E. Quando inizio a scrivere ho ben chiaro il carattere di ogni personaggio e naturalmente il ruolo che dovrà interpretare. Non ci crederai! Mi disobbediscono spesso, ahimè e lo fanno a ragion veduta. Te lo ripeto, i personaggi sono come i figli… prevedi per loro una strada e loro ne scelgono un’altra. Qualche volta persino inspiegabilmente migliore….
W. Ed ora veniamo al sodalizio madre-figlia, tu autrice lei regista, come è nato e se c’è stato un periodo di prova, dove entrambe vi siete confrontate.
E. Nessun periodo di prova, eccettuati i tanti anni vissuti insieme. Gloria è stata sempre per me una preziosa critica. Ha sempre letto le bozze dei miei libri e dato preziosi giudizi. Ciononostante il confronto è ancora oggi continuo e serrato.
W. Quando, per motivi di regia Gloria modifica o taglia alcune parti della commedia, che sensazioni provi!?
E. Soffro!!! E qualche volta litighiamo. Raramente però. Il più delle volte ci confrontiamo e insieme decidiamo la strada migliore.
W. Tuo marito e tua figlia Ilaria ti hanno incoraggiato fin da subito o erano scettici!?
E. Sicuramente incoraggiato. E spinto. Devi sapere che nello scrivere sono molto lenta. Perché forse sempre alla ricerca della parola che non trattenga un pensiero ma, al contrario, lo dilati. Ma soprattutto sono terribilmente pigra. E sappi che considero la pigrizia una qualità straordinaria!
W. Ho visto che domenica 4 agosto avete replicato la commedia “ Se quella sera” nel parco di Sabaudia, all’interno della rassegna “Il Parco e la Commedia”
E. si, ed è stato molto suggestivo recitare nella splendida cornice del Parco. E il numeroso pubblico che ci ha applaudito lo ha reso ancora più magico.
W. Bene, ti ringrazio per questa interessante chiacchierata, sicuramente ci rivedremo per un’altra divertente commedia
E. Grazie Willy è stato un vero piacere essere qui con te, appena sarà pronta la prossima commedia sarai il primo a saperlo. Un saluto anche ai lettori di Detti e Fumetti
Cia e a presto da Willy il Bradipo
[Dario Santarsiero per Detti e Fumetti – sezione Teatro – articolo del 15 agosto 2019]