Oggi vogliamo parlarvi del Joker di Todd Phillips che è nelle sale in questi giorni e sta riscuotendo un grandissimo successo di pubblico e di critica.

[JOKER – Illustrazione di Filippo Novelli]
Diversi sono stati i film su supereroi usciti quest’anno nelle sale cinematografiche: da Avengers- Endgame (per quanto riguarda la Marvel) a Shazam (per quanto riguarda la Dc Comics). Joker, pur essendo a tutti gli effetti un personaggio della Dc Comics, risulta essere un film, che esula dai canoni tipici del genere supereroistico; va ben oltre; è un film che denuncia tutto e tutti.
Tutti dal titolo si aspetterebbero una sinossi totale sul personaggio: a partire dal racconto dell’infanzia fino al motivo per cui Arthur Fleck, alias Joker, decise di diventare la nemesi numero uno di Batman. Ma non è così.
Phillips si focalizza sulla malattia mentale di Arthur (interpretato da Joaquin Phoenix), sul suo essere un inetto ed incapace di trovare un posto nella società.
Emerge una critica all’indifferenza nei confronti delle persone affette da psicopatie. Come lo stesso Joker afferma: “La cosa peggiore di avere una malattia mentale, è che la gente si aspetta che tu ti comporti come se non ce l’avessi”.
La risata che contraddistingue il personaggio, risulta essere un problema neurologico, che porta Arthur a ridere senza controllo.
Questa rappresentazione non sarebbe stata tale, senza la magistrale interpretazione di Phoenix, che a mio avviso è riuscito a portare il personaggio fuori dalla realtà dei fumetti, creando un nuovo Joker, quasi un personaggio a sé stante rispetto al mondo dei Villain della DC, che viene compreso anche e soprattutto dai più deboli della società, dagli esclusi.
Lo spettatore, catturato dal personaggio, compatisce e quasi giustifica i comportamenti scellerati di Joker che, rifiutato da una società di soli ricchi, visti come i “buoni”, deve trovare il modo per risalire dagli abissi della propria esistenza senza farsi affondare.
Il personaggio di Joker è calcolato fino all’ultimo centimetro, è pieno di dettagli che lasciano tuttavia a libertà alle interpretazioni da parte dello spettatore..
E’ senza alcun dubbio un film da vedere e come molti già iniziano a speculare, potremmo presto vederlo candidato ad una statuetta per “Miglior film” e “Miglior attore protagonista” da parte dell’Academy.
[Gabriella Grifo’ per DETTI E FUMETTI -Sezione Cinema – articolo del 23 ottobre 2019]
BIO
Gabriella, classe 2001, è una grande appassionata di Fotografia, Cinema e Teatro, studia Psicologia all’Università di Trento. Nel 2019 è entrata a far parte dello staff di DETTI E FUMETTI.