Ciao Amici sono Francesco alias OTTAVIO

Ciao
Mi chiamo Francesco Ottavio Marconi e per DETTI E FUMETTI mi occuperò di architettura impersonificando l’avatar Ottavio, un rinoceronte antropomorfo perchè questo è il modo per entrare a far parte della redazione di DETTI E FUMETTI.
Scriverò sulla necessitá della frequentazione dell’architetto nell’universo della Scienza.
Lo ho già scritto in un libro publicato in Portogallo dal titolo Ciênciacidade
Ve lo descrivero´ in capitoli riassuntivi, qui, a puntate mediante degli articoli fatti soprattutto di disegni ed immagini che spieghino semplicemente questa frequentazione .
Nel frattempo sto traducendo il libro in italiano che sara´prodotto da DETTI E FUMETTI e distribuito da AMAZON.
Facendo click sulla immagine sotto potete già acquistare il LIBRO in portoghese
Fig 1 – La Copertina del Libro CIENÇACIDADE
Ora voglio raccontarvi un po’ di me per far in modo di spiegare perché sono giunto alla idea che l’Architettura deve frequentare assiduamente l’universo della Scienza ,dalla Biologia,alla Fisica, dalla Matematica alla Scienza dei Materiali; come un luogo d’invenzione metaforica, il cui convivio può´offrire strumenti del sapere capaci di dare al progetto nuovi orizzonti creativi.
Ho frequentato la Facoltà di Architettura di Valle Giulia a Roma dopo il liceo artistico di via Ripetta. Era la fine degli anni sessanta dello scorso secolo.
Nella seconda metà degli anni Sessanta si assiste a una radicale trasformazione delle principali città italiane.
Si modificano i centri storici, abbandonati dai loro vecchi abitanti e riconvertiti alle nuove funzioni del terziario.
Gli acquisti del sabato ai grandi magazzini, il lavaggio delle automobili la domenica mattina, le vacanze al mare e i pic- nic fuori porta diventano i nuovi riti collettivi di molti italiani.
All’esplodere del movimento antiautoritario a livello internazionale la Contestazione dilaga nel ’68.
Da Trento a Pisa, da Roma a Milano e a Torino prende vita la rivolta giovanile che da protesta libertaria legata alla cultura beat, diviene movimento organizzato dagli studenti universitari in lotta per un nuovo modello d’istruzione.
E’ in questo clima che scrivo la mia tesi di laurea (1972) e in un certo senso inizio ad indagare come la scienza clinica e il sociale penetrino l’architettura.

Fig.2 Tesi di Laurea Relatore Giuseppe Perugini
“L’origine sociale della malattia é legata alle condizioni di lavoro. L’Ospedale é in certo senso anche il luogo dove si cancellano temporariamente le conseguenze negative di tale condizioni. . Il lavoratore é riabilitato, per essere reinserito nel processo produttivo, entrando cosi´in una spirale senza fine”
Questa frase mi ha da sempre rappresentato: penso che per un Architetto quello che importa soprattutto, oltre a costruire un’immagine, é sapere se il mondo può cambiare grazie ad essa immagine.
Dopo la laurea inizio dei viaggi alla scoperta di nuove opportunitá.
Visito per la prima volta il Portogallo; trovo un panorama architettonico non esaltante. Circa il 25% della popolazione viveva in edifici degradati che non soddisfacevano alcun indice di sicurezza, confort e igiene.
Forte della mia esperienza nel lavoro sociale sviluppato nella Facolta’ di Architettura di Valle Giulia e realizzato nelle periferie romane, decido di partecipare al programma del SAAL (Servico de Apoio Ambulatório Local ) per il risanamento delle città Portoghesi del dopo 25 di Aprile 1975 ( Revolução dos Cravos)
Divento il coordinatore di una” Equipa Tecnica” pluridisciplinare del SAAL. Questa esperienza la ho publicata in libri e riviste:
fig. a fig. b fig. c
-(a) La rivista di architettura Casabella. Portogallo Operação- SAAL (419, 1976).
– (b) Nel libro Politica e progetto. Un’esperienza di base in Portogallo, Milano, Feltrinelli, 1977
– (c) Nel libro Politica y proyecto. Una experiencia de base en Portugal, Barcelona, Gutavo Gil, 1978,
Nel 1977 mi trasferisco a Parigi e li rimango fino al 1982; qui insieme a Renzo Piano collaboro ad un interessante progetto pilota finanziato dall’UNESCO per il recupero dei Centri storici italiani (Otranto) che prevedeva la partecipazione diretta degli abitanti e l’utilizzo di tecnologie leggere. Questo tipo di intervento era teso ad evitare la disgregazione del tessuto sociale poiché permetteva la permanenza degli abitanti nelle loro abitazioni durante le fasi di recupero

Fig.4 Progetto Pilota per il recupero del Centro Storico di Otranto
Potete approfondire qui l’argomento:
– R. Piano, M. Arduino, M. Fazio, Antico è bello. Il recupero delle città, Roma, Bari, Laterza, 1980).
Nel 1979 Propongo all’Unesco lo stesso progetto pilota nella citta di Evora , Portogallo.

Fig. 5 Il tempio Romano di Evora
Si tratta di recuperare il centro storico di Évora, nella fattispecie dapprima implementare il progetto pilota del solo quartiere di Largo Chão das Covas e successivamente la ristrutturazione della intera città grazie alla riuscita del promo lotto e al sostegno dell’allora sindaco Abílio Fernandes.
Nell’1982 decido di aprire il mio studio di architettura a Coimbra avendo nel frattempo avuto delle richieste di progettazione in varie citta portoghesi. Scelgo come base la città universitaria di Coimbra dove la mia futura sposa, insegna alla facoltà di Matematica.
Inizio a studiare il cambiamento che sta avvenendo i Portogallo: emergevano essenzialmente due differenti espressioni formali: un certo modernismo accademico,coltivato nella scuola di Porto e rappresentato da Álvaro Siza Vieira

Fig.6 Arch.Alvaro Siza Vieira – São Victor Porto
e una produzione architettonica di carattere eterogeneo, legata soprattutto alla scuola di Lisbona, che plasmava differenti sensibilità.

Fig. 7 Arch. Tomas Taveira – Centro Comerçial Amoureira
Io ero libero da qualsiasi ortodossia stilistica, essendo cresciuto in un ambiente culturale dalla visione pluralista grazie anche alla mia collaborazione con gli architetti Franco Purini e Luigi Pellegrin.
Fa parte di questo periodo:
- il progetto per il concorso del mercato Dom Pedro V-Coimbra (2.° classificato);
- Il progetto per il concorso del Palácio da Justiça di Coimbra (1.° classificato);
- il progetto della sede della impresa Visabeira -Viseu
- il progetto per l’urbanizzazione Vilabeira- Viseu

Fig. 9 Sede dell’Impresa VISABEIRA
In questo periodo (anni 80-90) nel Portogallo la popolazione inizia ad emanciparsi e si diffonde un certo benessere economico. Nei professionisti nasce il desiderio di vivere in case che li rappresentino al meglio, che identifichino il loro ceto sociale e li distinguino nel contempo gli uni dagli altri.
Studio la loro professione e costruisco attorno ad essa delle case a sua immagine.
Appartengono a questo periodo:
La casa dell’avvocato

Fig. 10- Fatta di vetrate, perchè l’avvocato è aperto al dialogo deve essere trasparente e deve poter comunicare)
La casa del medico
Fig. 11. Minimalista, capace di trasmettere calma, fiducia e serenità
La casa dello Psicologo
Fig. 12 -Con stile Organico, complesso ed introspettivo.
Nel 1991 creo l’impresa ARCHEURI.
Partecipo a progetti finanziati dalla Comunità Europe in cui è entrato il Portogallo di recente.
A questo periodo appartengono:
- L’edificio della facoltà di Ingegneria Chimica.
- Il Centro di Impiego e Formazione di Guarda
- Hotel Montebelo

Fig 13. L’edificio della facoltà di Ingegneria Chimica.

Fig. 14 -Il Centro di Impiego e Formazione di Guarda


Fig.15 (a e b) -Hotel Montebelo
Il filo conduttore dei miei progetti vuole andare oltre gli aspetti formali, perchè è dettato dalla convinzione che ciò che conta di più per un’ architetto, oltre a costruire un’immagine, è se il mondo può cambiare con quell’immagine.
Ed è proprio per cambiare il mondo che l’architettura deve diventare un atto di comunicazione in cui il dialogo assume un ruolo centrale: un dialogo sociale nello spirito del tempo..
Parleremo di questo nei capitoli che seguiranno qui articolo dopo articolo in DETTI E FUMETTI.
Restate connessi,a presto! OTTAVIO
[Francesco Ottavio Marconi per DETTI E FUMETTI – articolo del 20 aprile 2020]
