Ciao Amici mi chiamo Chiara Sforna e mi occupo di politica, accademicamente e professionalmente. Nel cuore ho il Milan, la poesia di Eliot e qualche angolo di Mediterraneo. Penso spesso di essere fortunata, perché sono nata in Umbria, dove vivere è essenziale e tornare è rassicurante.
La mia mission? Attraverso Murray vorrei parlarvi del potere delle parole… o delle parole del potere! In una realtà sempre più mediata, scopriremo quanto conta la comunicazione nelle relazioni tra politici, media e cittadini.
Il nome è un tributo a Murray Edelman, politologo statunitense noto per i suoi studi sul linguaggio come risorsa politica. Quando l’ho scelto ho pensato alla libertà, che per fortuna – o per conquista- noi donne oggi abbiamo di scegliere lo pseudonimo che vogliamo.
LA RUBRICA LE PAROLE AL POTERE
Murray fa lo spin doctor, uno che si dice esperto dello spin, il colpo decisivo.
I suoi clienti sono perlopiù i politici, di qualsiasi rango e tipo, dai veterani a quelli di primo pelo – destra, sinistra, centro. Tutti diversi, ma tutti con le stesse identiche necessità: devono rendersi visibili per diventare pienamente “politici”, per accedere alla polis, e al tempo stesso hanno bisogno di protezione per potervi sopravvivere.
Murray parla spesso di quanto il mondo sia diventato complicato. Lungi dal banalizzare con un malinconico pessimismo, il nostro spin doctor sa che le complicazioni sono dovute al fatto che sono sempre più gli attori disposti a mobilitarsi per conquistare – o influenzare- il potere.
Più attori, più competizione, più strategie comunicative. Perché per affermarsi come protagonisti, in una realtà essenzialmente mediata dai mezzi di informazione, la buona comunicazione diventa una risorsa imprescindibile. E va da sé che per i politici la sopravvivenza pubblica dipende da una strategia di comunicazione con un preciso scopo: la rielezione.
Vedremo allora come linguaggi, discorsi, rituali e simboli, se sapientemente maneggiati, possono
divenire veri e propri strumenti nelle mani del potere per influenzare la percezione presso l’elettorato e l’opinione pubblica.
Murray ci mostrerà quanto a destra e a sinistra ci si riconosca in determinate parole, per poi posare lo sguardo sulla Prima Repubblica, e sull’evento comunicativamente più saliente e drammatico, il rapimento di Aldo Moro; ci porterà anche negli Stati Uniti, dove tutto ebbe inizio; scopriremo come in tempo di guerra le parole possono anche stabilire chi vince e chi perde. Sull’attualità, Murray vorrà oltretutto renderci consapevoli delle contraddizioni più forti: districarsi nel reticolo di parole del web sarà la chiave.
Che altro dire se non… A presto!
[Chiara Sforna per DETTI E FUMETTI -sezione Comunicazione della della Politica -articolo del 22 aprile 2020]