L’interdipendenza dei concetti di spazio e tempo non è solo argomento di discussione scientifica, ma qualcosa di tangibile. Ne sono un esempio le mappe isocrone, che si materializzano attraverso una deformazione del territorio, nel quale due città che hanno un trasporto pubblico veloce, sono rappresentate più vicino rispetto ad altre che, sebbene a una distanza inferiore, non dispongono di tale trasporto.Queste mappe forniscono la percezione spaziale del viaggiatore
Fig. 1 Mappa Isocrona di Francis Galton

Fig. 2 Mappa Isocrona; collegamenti trasporto ferroviario Italiano
Lo spazio è il soggetto principale con cui è concepita la città. Storicamente il concetto di spazio non era immutabile, né da un punto di vista scientifico né da un punto di vista sociale.
Possiamo identificare tre paradigmi ognuno con un diverso concetto di tempo.
Lo spazio omogeneo e isotropico.

Fig.3 Un Universo Omogeneo e Isotropico,
Le facce opposte di questo parallelepipedo sono identificate l’una con l’altra. Il primo paradigma corrisponde a una visione dello spazio in cui la Terra occupava il centro dell’Universo e l’individuo il centro della Terra. Lo spazio era un’entità omogenea e isotropa perché esibiva le stesse proprietà in tutte le direzioni.

Fig. 4. La prospettiva.
La prospettiva, dando all’osservatore un punto di vista fisso, era il modo usato per rappresentare questo spazio, concepito come un vuoto in cui le forme tridimensionali dell’architettura rappresentavano il confine di un volume.
Spazio eterogeneo e anisotropico
Fig. 5 Il Pendolo e l’Orologio misurano i minuti
Fig.6 Orologio Atomico, misura i nanosecondi
Dall’industrializzazione e, due secoli dopo, dall’informatizzazione, la visione dell’Universo, della Terra, dell’individuo e il tempo, hanno subito cambiamenti successivi emergendo un nuovo paradigma per il concetto di spazio. Il tempo misurato in i minuti, prima dal pendolo e poi dall’orologio, hanno iniziato a essere misurati nanosecondi dal computer, una scala che sfugge alle capacità sensoriali dell’individuo.

Fig.7 Segni architettonici effimeri
Il ritmo è così rapido; la consapevolezza del carattere effimero e marcatamente sociale di certi valori sono così acuti; il progresso della conoscenza è così travolgente che i segni architettonici cessano di assumere il ruolo quasi esclusivo di immutabili testimonianze storiche.
Spazio di un tempo “irreversibile” e Sistemi Instabili
Si dice che il tempo sia “irreversibile”, nel senso che, con le stesse condizioni iniziali si possono produrre fenomeni differenti , Un esempio ben noto che illustra il comportamento dei sistemi instabili è “L’effetto Farfalla”: “Il battito d’ali di una farfalla a Roma può provocare un uragano a New York” quindi davanti ad un fenomeno accaduto, non sappiamo come ricostruire la sua storia , ossia uno stesso presente può corrispondere a diversi passati.
Le idee alla base di questa interpretazione possono essere sintetizzate attraverso affermazioni come: Le strutture da costruire sono strutture per un “tempo imprevedibile”, perdendo significato la trascendenza temporale e il valore di testimonianza di un’epoca, assumendo un carattere effimero e quindi non monumentale

Fig.8 Dancing House di Frank Gerry- L’Instabilita´dell’Universo
Torneremo presto con il terzo capitolo.
Restate connessi
Ciao OTTAVIO.
[Francesco Ottavio Marconi per DETTI E FUMETTI – Sezione architettura – Articolo del 24 aprile 2020]
