
Il XX secolo è l’era della produzione di massa, della distribuzione globale e dell’uniformità.
Dal punto di vista architettonico si è sviluppata nei primi decenni del secolo XX il Movimento Moderno e lo Stile Internazionale che incorporava nel suo linguaggio i progressi della tecnologia e della industria.
L’uso di materiali come acciaio, vetro e cemento, diede origine ad una sensibilità plastica accettata a livello globale. Questa tendenza rappresentò una rottura importante con l’accademismo esistente che favoriva lo stile decorativo.

Fig.1 Il Seagram Building di Mies van der Rohe a New York, 1958

Fig.2 Palazzina di Le Corbusier al Weißenhofsiedlung di Stoccarda 1927
Nei primi anni ’70 del XX ° secolo, è particolarmente interessante l’emergere del concetto di macchinismo
In Architettura questo concetto é ben rappresentato nell’edificio sede dell’industria automobilistica BMW a Monaco di Baviera – con un progetto di Karl Schwanzer – che evoca i quattro cilindri di un motore a scoppio;
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Fig. 3 Karl Schwanzer Sede della BMW a Monaco di Baviera

Fig. 4 Renzo Piano -Centro Pompidou
Alla fine degli stessi anni ’70, Renzo Piano vince il concorso per il Centro Pompidou di Parigi tipico esempio di architettura tecnologica. Renzo Piano propone un’immagine che evoca una raffineria di petrolio.
La crisi energetica degli anni ’70 del XX ° secolo, ha mostrato l’insostenibilità del modello di sviluppo basato sulla industrializzazione pesante. Le economie dei paesi sviluppati si spostano dalle industrie pesanti alle industrie del terziario: informazione, ricerca, istruzione, servizi e finanza. L’architettura segue le economia; si entra in una nuova era, quella della “architettura della conoscenza“, attraverso un’ampia pratica interdisciplinare. La diversità deve emergere come risultato dei processi di simbiosi tra arte, scienza e tecnologia; tra il razionale e il sensoriale, la “natura” e la cultura.
Strutture Naturali
L’architettura inizia ad allontanarsi dalla geometria euclidea per avvicinarsi alla comprensione del dinamismo frattale e dall’emergere di sistemi naturali.
Eugene Tsui, Javier Senosiain, William McDonough, Renzo Piano e molti altri architetti non solo integrano nei loro progetti principi ecologici sostenibili, ma, il messaggio secondo cui le costruzioni richiedono un approccio olistico; si studia l’efficienza, la forma, i materiali cui la Natura dispone.

Fig. 5 Eugene Tssui Architetto

Fif 6 Janvier Senosiaiain Nautilus House

Fig. 7 William McDonough Architect

Fig. 8 Renzo Piano California Accademy of Cience
Strutture artificiali e principi di ottimizzazione
Gli straordinari progressi della biologia hanno toccato l’architettura in modo profondo.Non ci riferiamo, tuttavia, alla varieta’ delle forme naturali ma si ai meccanismi con cui le strutture naturali sono in relazione alla loro funzione. Sono i principi di ottimizzazione, che in un linguaggio non matematico potremmo chiamare principi di economia dei mezzi. Un’osservazione attenta delle strutture naturali ci permette di identificare alcuni di questi principi che possiamo classificare così come fece l’’architetto Eugene Tsui in “Evolutionary Architecture,” 1. Ridurre al minimo la quantità di materiale utilizzato;.

Fig.9 Nido D’ape
Struttura costituita da prismi esagonali che appare ad esempio negli alveari: l’ape avrebbe costruito le sue cellule per ridurre al minimo la quantità di cera usato nella costruzione.
2.- Massimizzare il volume, tra tutti quelli che sono limitati da una superficie con un’area determinata;
3.-Minimizzazione l’area di una superficie tra tutti quelli che definiscono i solidi con un certo volume;

Fig.10 Essere Unicellulare

Fig.11 I radiolari
La forma sferica che troviamo a scala microscopica negli esseri monocellulari, ha la curiosa proprietà di esibire un volume massimo tra tutti i solidi con una certa superficie, o in modo equivalente esibendo una superficie minima, tra tutti i solidi di uguale volume.
4. Massimizzare la resistenza strutturale;

Fig.12 La Lumaca
È stato stimato che la lumaca supporta forze di compressione pari a 2200 volte il suo peso, ciò non è dovuto solo al materiale con cui è realizzato il suo guscio, ma anche alla sua forma a spirale.
5. Stabilire una relazione tra trama, colore e funzione;

Fig.13 Trama, Colore e Funzione;
6. Selezione dei materiali che consentono di attuare i principi precedenti in modo efficiente


Fig.14 Struttura Ossea
7. Creazione di continuità tra interno ed esterno senza interruzioni e fratture;
Fig. 15 Trasparenza totale attraverso il vetro
8. Relazione simbiotica tra funzione e forma

Fig.16 Relazione Forma Funzione
9.Selezione di modi energeticamente efficienti che favoriscono circolazione dell’aria;

Fig.17 Un Termitaio

Fig.18a Sezione di un Termitaio Fig.19 Sezione dell’edificio Eastgate,Harare,Zimbabwe :applica la climatizzazione passiva di un termitaio
10.Unità e continuità delle strutture;
11. Progettazione della struttura in base al materiale e alle forze azioni interne ed esterne che agiscono su di esso.
Bene, ed anche il terzo capitolo è terminato.Se vi sta piacendo questo viaggio che stiamo facendo insieme condividete e lasciate commenti.
A presto Ottavio Alias Francesco Marconi
[Francesco Marconi per DETTI E FUMETTI – sezione architettura – articolo del 13 maggio 2020]