IL NUOVO MILLENNIO ED IL METEORITE CHESTER BENNINGTON- GLI ANNI 2000-LA STORIA DEL ROCK

Non illuderti.

Nessun essere umano ha un contratto a tempo indeterminato con la vita

[Stefano Pancari]

Eccoci nel nuovo millennio, che ormai tanto più nuovo non è.

Con il senno di poi tra millennium bug e scenari apocalittici l’essere umano si conferma abile nel pontificare per poi essere smentito dalla storia che scorre inesorabilmente infischiandosene delle predizioni.

Così come se n’è infischiata di chi ormai profetizzava che il rock era un fenomeno in via d’estinzione.

A prescindere dal fatto che la corazzata di rockstar hanno continuato a riempire stadi e palazzetti, anche il nuovo millennio ci ha regalato nuove perle da ammirare ma soprattutto da ascoltare.

Tra gli astri nascenti c’era un ragazzo che mai nessuno avrebbe pensato che sarebbe diventato un fenomeno acclamato in tutto il mondo, forse nemmeno lui stesso.

La violenza è l’ultimo rifugio dell’incompetente.

[Isaac Asimov]

Sto parlando del classico sfigatello vittima del bullismo, quando in realtà sappiamo benissimo che i veri sfigati sono coloro che i bulli li fanno, imponendosi con la forza e la violenza…provo pena per questa gente che farebbe meglio a fare a pugni con i propri demoni, ma questa è un’altra storia.

Come questo ragazzo ha subito anche violenze sessuali da un suo amico e posso solo lontanamente pensare che esperienza orribile possa essere. Leggendo un curriculum di un ragazzo del genere penseremmo che con questi pugni in faccia non si sarebbe mai rialzato.

Forse è successo a molti di non rialzarsi, ma non è successo ad un certo Chester Bennington.

Chester ha vissuto un’infanzia sballottolato come una pallina da flipper tra varie città dell’Arizona.

Nonostante le cicatrici di quelle ferite era un ragazzo che sapeva guardare oltre. Ascoltava i Nirvana, anche se i suoi idoli rimanevano i Depeche Mode ed gli Stone Temple Pilots, ma lui voleva essere protagonista.

Questo lo ha spinto oltre le prime esperienze per arrivare ad essere il frontman dei Grey Daze a metà degli anni ’90, che devo dire è un gruppo tutt’oggi di gran rispetto.

Ma fu a fine degli anni ’90 che arrivò la chiamata della vita, il prefisso era quello di Los Angeles e sul palco lo stavano aspettando gli Xero che nel 2000 si ribattezzarono in Linkin Park.

Sì avete capito bene, quel gruppo che come pochi non ha sbagliato un album e ci ha regalato brani su brani di un’energia unica.

L’album d’esordio fu Hybrid Theory; già l’album che contiene il brano The End che ascolto con cadenza puntuale come se fosse una sana medicina.

Stiamo parlando dell’album nu metal più venduto nella storia con 27 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Alla faccia dello sfigatello! In tutto i Linkin Park hanno pubblicato 7 album centrando un successo dietro l’altro.

Non smetterò mai di urlare. Quell’urlo non me lo ha insegnato nessuno, è venuto fuori perché era dentro di me. La rabbia è dentro di me. [Chester Bennington]
 

Le arene dei concerti fremevano per ascoltare quelle chitarre graffianti ed i duetti di Chester con Mike Shinoda, mica Minghi e Mietta ( non me ne vogliano)!

Sebbene questa storia meriterebbe un happy ending, il ragazzo cresciuto dell’Arizona ha fatto i conti con i suoi demoni del passato. Non posso immaginare cosa succeda sulla vetta dell’Olimpo tra successo, pressioni e occhi che ti puntano da ogni angolo del mondo.

So che in tanti casi queste rockstar dietro i tatuaggi, le voci graffianti ed i piercing sono essere umani con le loro debolezze e fragilità.

Non posso fisicamente tagliare quella maledetta corda che si è stretta al collo di Chester quel dannato 20 luglio 2017 portandosi via la sua anima; quel che posso fare è raccontare la storia di un ragazzo che, nonostante gli schiaffi della vita, è riuscito a guardare dritto negli occhi il suo grande sogno e realizzarlo.

Ricordiamoci che non siamo quello che ci dicono, non meritiamo quello che ci fanno. Siamo delle rocce che nessuno può scalfire se crediamo in noi stessi e nella nostra capacità di lasciare il segno in questo breve transito sul pianeta terra.

Io sono STEO e questa è la mia storia del Rock. Se vi piace diventerà un libro.

Ed ora come di consueto vi lascio il nostro invito all’ascolto: tre brani dei Linkin Park

Linkin Park – In the end

Linkin Park – Numb

Linkin Park – Faint

[STEFANO PANCARI per DETTI E FUMETTI -sezione Musica – Articolo del 26 settembre 2020]

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