WILLY INTERVISTA – Mario Pirrello protagonista della serie TV “il commissario Ricciardi”

Oggi cari amici conosceremo l’attore Mario Pirrello uno dei protagonisti della serie TV Il commissario Ricciardi. 

e foto di scena sono di Anna Camerlingo

W: Allora Mario, sei nato a Torino nel 1972. Da giovane sognavi di fare il cuoco a Londra. Poi però hai deciso di studiare recitazione presso la scuola del Teatro Stabile di Torino. dopo essere stato allievo di Ronconi, a soli 25 anni ti sei ritrovato a lavorare con Gabriele Lavia, che ti ha cambiato la vita. Dopo questa esperienza teatrale, il regista Mario Martone ti chiede di sostituire un attore per “Le Operette Morali”. Sempre con Martone hai lavorato in “La Morte di Danton”. E dopo oltre 20 anni di carriera in teatro hai esordito anche sul piccolo e grande schermo. A gennaio 2021 sei in televisione con la fiction “Il Commissario Ricciardi”, diretta da Alessandro d’Alatri. 

M. Intanto voglio ringraziarvi per lo spazio che mi dedicate, sono contento di essere qui con voi.

W: Perché l’incontro con Gabriele Lavia ti ha cambiato la vita?

 L’enfasi sull’incontro con Gabriele Lavia è data dal fatto che dopo aver terminato la “Scuola del Teatro Stabile di Torino” ho iniziato subito a lavorare per lo Stabile di cui Lavia all’epoca era direttore e da lì a poco partecipai ad uno spettacolo di cui era anche regista. Entrare nel mondo del lavoro non è un passo scontato dopo gli studi. Se non avessi avuto questa possibilità di incominciare a lavorare come attore velocemente, sono sicuro che non avrei potuto sostenere a lungo la mia scelta di recitare e sarei ritornato presto a fare il mio precedente mestiere di cuoco. A tutto questo va affiancato la possibilità per un giovane attore di entrare in contatto con un mondo complesso e affascinante creato da una delle personalità attoriali tra le più rilevanti del nostro Paese e che ha attraversato gli anni a cavallo tra i due secoli.

W: Come ti sei sentito la prima volta su un set cinematografico?

Molto emozionato! Come, in modo magari diverso ma non troppo, sono emozionato ogni volta che inizio un nuovo lavoro. Un misto di paura e ansia, mischiate ad una grande disponibilità al gioco ed all’incontro.

W: Parlaci della tua esperienza con il regista Martone

Con Mario Martone ho collaborato due volte. La prima quando, sorprendentemente, mi chiamò per sostituire un attore che non poteva essere presente alla ripresa di uno spettacolo. Con mio enorme piacere e onore, divisi la maggior parte delle scene con Renato Carpentieri, uno straordinario interprete. In quell’occasione apprezzai la leggerezza con cui Martone portava avanti il lavoro, istaurando rapporti carichi di fiducia con tutti gli interpreti.

e foto di scena sono di Anna Camerlingo

La seconda volta mi chiamò quando decise di mettere in scena “La Morte di Danton” di  Büchner. Il piacere per la bellezza e per un gusto alla vita coltivato ed educato fu, ai miei occhi, il tratto distintivo di un processo sapiente di messa in scena che coinvolgeva ben 26 attori.

W: Sappiamo che a breve, approderai anche su Netflix con l’ultimo film di Marco Tullio Giordana, di che si tratta?

Si! Le riprese sono terminate ai primi di novembre. Quello che posso dire è che il film tratta dell’indagine straordinaria di un omicidio che scosse l’Italia circa 10 anni fa e il cui iter processuale non si è ancora concluso definitivamente. Spero presto di potervi raccontare di più di questo incontro per me importante e di questo progetto che mi vedrà interprete di una parte tanto delicata quanto drammatica.

W: Veniamo ora alla tua partecipazione alla fiction Il Commissario Ricciardi. Tu interpreti il Vice Questore Angelo Garzo, parlaci di lui 

Il mio primo approccio con il “Vice questore Garzo” è avvenuto nei romanzi. Il fastidio che De Giovanni riusciva a suscitare in me ogni qual volta questo piccolo uomo, pavido, burocrate zelante appariva, ho provato a portarlo con me nella trasposizione, nella speranza di suscitare nello spettatore il medesimo fastidio.

E come nei libri, ho cercato di non farne una macchietta, ma piuttosto ho provato a mostrare un uomo così inadeguato a sé stesso e al potere da essere sufficientemente ridicolo per suscitare qualche sorriso dal retrogusto amaro.

e foto di scena sono di Anna Camerlingo

La possibilità d’interpretare e dare un corpo a un personaggio che vive già nell’immaginario di chi ha letto i libri di Maurizio De Giovanni o magari i fumetti mi ha procurato una gioia quasi infantile. 

Non di rado ci si imbatte, nella realtà, in personaggi che hanno molti o anche solo alcuni tratti del “Vice questore Garzo” e questo, per chi lo interpreta, è una grande risorsa a cui attingere. Nel mio animo, ho la speranza che conoscere nella finzione un personaggio come Garzo, ci renda più facile riconoscere nella realtà individui con atteggiamenti e tratti simili.

W: Cosa ti ha lasciato questo personaggio?

Un desiderio enorme di rincontrarlo presto e con lui tutti gli altri personaggi presenti nei romanzi non ancora trasposti. Oltre, naturalmente ai loro straordinari interpreti.

W: Siamo curiosi di sapere quando inizieranno i nuovi episodi del Commissario Ricciardi

E di pochi giorni la notizia che la Rai ha confermato la volontà di continuare questa appassionante storia lasciata in sospeso. I tempi non saranno brevi per dare vita nuovamente ad un mondo così complesso e alla Napoli degli anni ‘30.

W: Un consiglio per le ragazze e ragazzi che vogliono intraprendere la tua stessa carriera?

Come ho già detto in altre occasioni “Mettersi in gioco”. L’ho sempre ritenuto un invito generico, eccessivamente carico di significati stratificati nel tempo. Ma pur essendo una affermazione abusata, se presa nella sua forma più semplice, alla lettera, contiene l’invito, per me importante, a predisporsi al divertimento nell’incontro tra sé e ciò che non si conosce.

W: Il tuo sogno nel cassetto?

Interpretare un super eroe decaduto che, facendo i conti con i propri limiti, ritrova lo straordinario nella quotidianità del vivere.

W: Bene caro Mario, grazie anche a nome dei lettori di Detti e Fumetti per la chiacchierata, restiamo in attesa dei nuovi episodi del Commissario Ricciardi, a presto!

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[Dario Santarsiero per DETTI E FUMETTI – sezione spettacolo – articolo del 24 marzo 21]

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