IL PAFF E LA TRASVERSALITA’ DEL FUMETTO- INTERVISTA A GIULIO DE VITA PER DETTI E FUMETTI

Amici di DETTI E FUMETTI oggi abbiamo incontrato per voi Giulio De Vita, fumettista italiano e pubblicitario.

Giulio esordisce con Lazarus Leed e con il Potere e la gloria nel ’95 vince il premio per il miglior giovane disegnatore a Falconara Marittima. Ha lavorato per la Marvel, nel mercato francese e come story boarder per i più famosi cantanti italiani e internazionali, curando anche videoclip e spettacoli musicali in cui ha coniugato musica e fumetto. Magnifico il suo Tex-Sfida nel Montana; grazie ai suoi disegni puoi immergerti completamente nell’atmosfera delle Rocky Mountains, il vero Far West.

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F. Ciao Giulio è un piacere averti qui con noi

G. Anche per me è un piacere, grazie per l’invito.

F.Abbiamo avuto modo di apprezzare le tue opere e i corsi che svolgete al PAFF Parlaci del PAFF

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G. Il PAFF! Palazzo Arti Fumetto Friuli è una sfida importante che mi sta impegnando totalmente da diversi anni. È un progetto di promozione culturale nato nel 2018 che usa il fumetto come trait d’union tra diverse discipline e come strumento di “esemplificazione” per avvicinare fasce di pubblico nuove ai luoghi di cultura. Ha sede a Pordenone in uno splendido e prestigioso spazio composto da una villa antica e una galleria d’arte contemporanea immersi nel verde di un parco pubblico a poche decine di metri dal centro storico. 

F:Come sai noi siamo un blog che è trasversale sulle arti, tanto che ci piace autodefinirci un “hub nel web”, un hub per il cinema, il teatro, l’architettura, la narrativa, tutto coniugato attraverso il medium del fumetto.

Vorremmo che tu fossi oggi per un giorno il portavoce di questa trasversalità del fumetto; attraverso una serie di domande vorremmo che riuscissi a far risaltare cosi’ come solo tu sai fare questa caratteristica.

G.Benissimo

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F. Quanto il Cinema è stato importante per il fumetto in passato e quanto oggi sta restituendo al cinema grazie ad esempio al lavoro degli storyboarder. Ci potresti fare qualche esempio del passato in dare e del presente in ricevere? Che ne dici di ripartire da Milton Caniff attualmente in mostra al Paff?

G. Tra tutte le arti a mio parere, il cinema è proprio quello che ha più affinità con il linguaggio del fumetto, lo è perché sono entrambi arti sequenziali, necessitano di sceneggiatura, inquadrature e scene, montaggio e nascono entrambe negli stessi anni. Per questa ragione sono le discipline che più si sono parlate vicendevolmente alimentandosi a vicenda.

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Nella mostra di Milton Caniff questo aspetto è stato particolarmente visibile perché le innovazioni apportate da questo grande artista erano profondamente influenzate dalle innovazioni approntate in quegli anni – parlo degli anni ’20-’30 – da cineasti come Orson Welles o Alfred Hitchcock, che hanno sfruttato espressivamente le invenzioni tecniche di quegli anni come cineprese più agili, pellicole più sensibili e ottiche nuove, permettendo ai registi di raccontare con le immagini in maniera più coinvolgente facendo penetrare lo spettatore all’interno dell’azione, cosa che in precedenza era impossibile fare. Il racconto non era più frontale e distante con un effetto “teatrale”. Lo stesso ha fatto Caniff con i suoi disegni a china, imprimendo al fumetto un cambio di passo epocale ancora oggi preso come esempio dai contemporanei. 

Poi come dici giustamente il mutuo scambio di input c’è sempre stato, sia per questioni tecniche legate alle analogie tra i due linguaggi, che per questioni di business, essendo entrambi i linguaggi oltre che arti, anche industrie legate all’enteratinment. Quindi da un lato l’interesse del cinema verso fumetti di successo, trasposti sia live, che in cartoni animati, non solo i più visibili e forse scontati supereroi, l’utilizzo di fumettisti come storyboarder o art-designer. Nell’altro senso il fumetto, soffrendo storicamente un certo complesso di infeririotà verso il cinema, ha attinto da esso molto di più per emulazione, per esempio creando personaggi sulle fattezze di attori famosi, o seguendo generi o filoni dettati dal mainstream dettato dal cinema, apportando comunque sempre qualcosa di suo in originalità. 

F.Quanto il Teatro?

G. Nel teatro, il dialogo è leggermente più tenue, ma ci sono degli esempi interesanti: sono stati realizzati dei musical davvero spettacolari a Broadway come Spider-Man: Turno off the dark, ma anche spettacoli su Corto Maltese, anche noi al PAFF! abbiamo ospitato il monologo dedicato ad Andrea Pazienza interpretato da Andrea Santanastaso “Mi chiamo Andrea”. A Lucca Comics hanno ospitato diversi spettacoli dedicati a personaggi a fumetti di Leo Ortolani o Zerocalcare, in Francia al festival di Angoulême è ormai consuetudine da circa 20 anni realizzare i “concert dessinées” una performance disegnata, con un tavolo sul palcoscenico in cui il fumettista realizza delle storie accompagnato da un’esecuzione musicale dal vivo. Perfomance che registrano puntualmente il tutto esaurito. Mentre a fumetti, ricordo uno Shakespeare disegnato a fumetti da Will Eisner. Mentre nella sterimanta produzione editoriale sicuramente ci sono numerosi esempi di trasposizioni fumettistiche tratte da piece teatrali. 

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F:Quanto la narrativa? A tal proposito è vero che è fondamentale essere un bravo narratore piu’ che un bravo illustratore per essere un bravo fumettista? Se si perche secondo te?

G. Ecco, se per il cinema i punti di contatto con il fumetto sono di contenuto, per la narrativa sono di supporto, perché entrambi le storie si leggono – su carta e oggi anche volendo in digitale – e i canali di distribuzione e le modalità di fruizione sono quasi gli stessi. Per questa ragione, dici bene, un bravo fumettista deve essere prima di tutto un bravo narratore prima che un bravo disegnatore. Ben inteso, meglio se è bravo a fare entrambi… Ma ribaltando la questione dico sempre che si può essere un ottimo fumettista se non disegni benissimo e narri bene, ma certamente sarai un pessimo fumettista facendo bellissimi disegni messi male in sequenza. Aggiungo che essendo il lavoro del fumettista molto faticoso mentalmente perché ti costringe a parecchie ore sul tavolo da disegno, per mesi e in alcuni casi anni sulla stessa storia, se per te non è fondamentale l’esigenza di raccontare una storia, ma è importante solo disegnare, è forse il caso di cambiare obiettivo perché potresti farti male 😀 

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F.Cosa ne pensi del mercato del fumetto e della recente tendenza del fumetto per quel che riguarda il fenomeno dell’NFT?

G. Ho un’idea generale verso l’innovazione, che non si può arrestare né se è negativa, né se è positiva. Le invenzioni arrivano, le più fortunate arrivano al momento giusto ed esplodono, diventano di uso comune e determinano il progresso, le sfortunate arrivano al momento sbagliato, vengono ostacolate da qualcuno, non vengono capite dal mercato, e vengono dimenticate per sempre, o fino a quando qualcuno le ripesca per un altro uso in un nuovo momento (guarda le auto elettriche per esempio)… Noi tutti stiamo vivendo un periodo di grandi cambiamenti dettati dal digitale, che nel giro di pochi anni possono cambiare completamente il nostro modo di percepire la realtà che ci circonda. Se ci saranno benefici concreti dall’utilizzo di queste tecnologie non tarderemo ad accorgercene. 

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F.Quanto un giovane oggi deve credere che la professione artistica po’ diventare centrale nel mondo del lavoro del futuro?

G. Molto, con l’espandersi a vista d’occho dell’intelligenza artificiale che crea automatismi ovunque, il mondo del lavoro si sposterà sempre di più verso ruoli ripetitivi svolti dalle macchine per permettere all’uomo di dedicarsi solo a ruoli che i cervelli artificiali non riusciranno mai a coprire, cioè quelli dove l’ingegno e l’inventiva sono necessari. In generale quindi la creatività non sarà mai rimpiazzabile completamente dalle macchine. Per questo una professione artistica, seppur sempre più supportato dalla tecnologia, sarà per i giovani un futuro su cui investire convintamente. Per molto tempo gli artisti sono stati visti come dei mattacchioni fanfaroni, mentre oggi finalmente si è compreso che l’immaginazione permette di disegnare il futuro, non solo nella fiction, ma anche nella realtà, ispirando innovazione, progresso e quindi nuove opportunità all’umanità. 

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F.Abbiamo saputo che a breve verrà inaugurata una mostra su Milo Manara

G. Sì, è una mostra che desideravamo fare da tempo essendo il fumettista italiano vivente più famoso al mondo a cui il PAFF! intende rendere omaggio con una grande mostra. 

F. Grazie Giulio è stato un piacere averti con noi

G. Grazie a te per la piacevole chiacchierata, vi aspetto a Pordenone per una visita al PAFF! Vi lascio i riferimenti per trovarci.

PAFF! Palazzo Arti Fumetto Friuli

viale Dante 33, 33170 Pordenone (ITA)
www.paff.it
Cel +39 345 0649086

PAFF! è un progetto di
Associazione Vastagamma APS
via Marrone 20, 33170 Pordenone (ITA) 




[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI -sezione FUMETTO – articolo del 27 aprile 2021]

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