Cari lettori di DETTI E FUMETTI, amanti del teatro e non, oggi abbiamo avuto il piacere di avere con noi Francesco Lonano, un bravissimo regista teatrale; con lui abbiamo fatto quattro chiacchiere in libertà, spaziando dalla ricerca teatrale alle nuove forme di aggregazione di artisti. Buona lettura.

Fi: Ciao Francesco e benvenuto sul nostro HUB!
Fr. Ciao, ho sentito parlare del vostro “Hub nel Web” delle arti che crea ponti tra la mia, il Teatro, e le altre. Lo trovo un format molto interessante ed una strategia valida per avvicinare il pubblico al teatro, come al fumetto, ecc.. Grazie di avermi invitato.
Fi: Dimmi di piu’ del pubblico, mi interessa:
Fr.: Nel mondo teatrale sono anni che si elencano le tante (troppe) cose che non vanno e ipotetiche soluzioni. Il problema piu’ serio e concreto e’ il distacco tra il pubblico e il teatro.
Noi operatori teatrali, nel nostro piccolo, dovremmo cercare di colmare questo distacco e lavorare costruendo contenuti validi, profondi, moderni ma allo stesso tempo poetici per avvicinare la gente al teatro.
Progetti come il vostro portale, che unisce vari mondi artistici tra di loro, costituendo un ampio raggio di accoglienza al “lettore”, non sono solo utili per generare una nuova cultura giovanile, collante tra le varie esperienze artistiche ma a mio avviso sono vitali per il teatro del futuro.
.
Fi; A noi piace raccontare il dietro le quinte, le varie declinazioni dei mestieri del teatro, tanto che a breve uscirà la terza raccolta di questa nostra rubrica, FARE TEATRO. Capisci bene quindi che mi interessa moltissimo sapere come il tuo team si è organizzata per barcamenarsi in questo mondo liquido e le differenze se ce ne sono rispetto alle compagnie teatrali tradizionali.
Fr.: Siamo un collettivo, il collettivo Cenerentola. nasciamo nel 2017 per volere mio, dell’attore Fedele Tullo e del polistrumentista Cesare Secli’.
Cenerentola lavora sulla ricerca artistica senza arrogarsi il concetto di stabilire un linguaggio teatrale univoco e modelli rigidi. a dir la verità non ci piace tracciare confini ma disegnare orizzonti. E’ un cantiere artistico e ogni singolo artista che lavora per il progetto Cenerentola deve sviluppare la sua creatività non per se stesso ma per la collettività.
Ogni giovane professionista che si lega a noi, mette al centro la sua competenza e conoscenza, acquisite dai suoi studi e dalla sua esperienza.
Non vi è nessuna gerarchia, ma “squadra” che deve portare a conclusione il suo obiettivo nel disegno di un progetto collettivo.
Fi: Quale è il messaggio nei tuoi spettacoli?
Fr.:Il messaggio nasce da come si sviluppa il progetto. In tutti i nostri spettacoli ci siamo cimentati in una esperienza totale che si sviluppa dalle nostre vite e dal nostro vissuto.
Sicuramente vogliamo avvicinare la gente al teatro per riflettere sul presente, progettare il futuro non dimenticandoci del passato.
Siamo ragazzi di strada, veniamo dalla provincia, studiamo tanto ma cerchiamo di non distaccarci dalla realta’.
Fi: il vostro spettatore ideale?
Fr.Il nostro spettatore ideale e’ colui che convinciamo a riservare un giorno a settimana per il teatro rinunciando a netflix o alla champions league.
Fi: Progetti presenti e futuri?
Fr.: Dopo tre anni di pausa forzata a causa della pandemia i membri del collettivo hanno continuato a lavorare singolarmente, – nel mio caso, ho lavorato come aiuto regia per Marco Carniti.
Ho avuto la fortuna e il piacere di aver lavorato su tanti autori da Pasolini a Shakespeare (abbiamo debuttato il 24 giugno con “Falstaff e le allegre comari di Windsor” al Gigi Proietti Globe Theatre).
Parallelamente come collettivo continuavamo a lavorare a tavolino sul progetto “Salome'”.
Abbiamo deciso di lavorare su questo classico adattando il testo di Oscar Wilde alla novella “Herodias” di Gustave Flaubert.
Il nostro principale obiettivo e’ quello di sviluppare una vera e propria testimonianza che rifletta sulla natura degli eventi e non l’incarnazione dei personaggi stessi.
Partiamo da un evento biblico per far riflettere su quanto sia nociva l’esasperazione al consumismo e arrivismo ovvero il percorso che sta prendendo la nostra società.




Il disegno registico si sviluppa sull’esaltazione della bellezza estetica creando però un contrasto con la cupezza dei tempi e dei valori.
Questo primo step del progetto si e’ sviluppato in un contesto femminile perche’ la regia l’abbiamo curata io e Sabrina Fasanella mentre in scena nel ruolo di Salome’ Katia D’ambrosio e (credo per la prima volta nella storia) nel ruolo di re Erode l’attrice Eleonora Cimafonte.
[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI – sezione TEATRO – Articolo del 9 luglio 2022]




