Dario Santarsiero intervista Pietro Romano

Amici di DETTI E FUMETTI oggi abbiamo intervistato l’attore Pietro Romano.

Pietro Romano , ritratto di Filippo Novelli

Allora Pietro faccio una tua breve presentazione per i nostri amici: Nasci a Roma nel 1974 da una famiglia di artisti: tua madre è stata una cantante lirica ed insegnante di educazione musicale; tuo padre, capogruppo e attore. A sedici anni frequenti l’Accademia d’Arte Drammatica Pietro Scharoff. Nel 1997, entri a far parte della “Compagnia stabile del teatro dialettale romano Checco Durante” diretta da Alfiero Alfieri, nella quale resterai fino al 2005.

Pietro Romano Ph Giorgio Amendola

Dal 2000 pur continuando a prestare la tua opera per il teatro popolare, inizi una collaborazione con il teatro Sistina di Roma. Oltre ai molteplici ruoli che hanno segnato il tuo esordio nella televisione, altro importante capitolo è, sicuramente, l’approdo al mondo pubblicitario dove, dal 2000, presti, volto e voce per le più grandi aziende nazionali ed internazionali.

Pietro Romano in UN ROMANO A ROMA Ph Marco De Gregori


W. Qual è il ruolo dell’attore in questo periodo scosso prima dalla pandemia ed ora dalla guerra?
P. Al di là delle difficoltà del periodo che hanno oggettivamente colpito il nostro settore più di altri, sicuramente chi, come me, porta in scena la comicità, ha sentito, forse come non mai, quasi la responsabilità di far sorridere: una sorta di dovere morale di offrire leggerezza, di riportare, proprio con questo scopo, il Pubblico a teatro. Quanto agli altri
generi artistici, senza dubbio cultura e bellezza offrono la possibilità di distogliere l’attenzione dal momento storico, per rinfrancare lo spirito… credo ce ne sia realmente bisogno!
A tal proposito, sulle mie pagine social, ho proposto, a chi ha la bontà di seguire i miei percorsi professionali, dei brevissimi video o reels, che dir si voglia, sia per contrastare volgarità e violenza che si tende a divulgare sul web e sia per rendere il teatro tascabile. Allontanandomi, dunque, dalle varie tendenze, ho – dicono “coraggiosamente” – scelto di
presentare la poesia del grande Trilussa (scrittore e giornalista vissuto tra fine ‘800 e metà ‘900 noto soprattutto per le sue composizioni in dialetto romanesco) in una nuova veste, mai vista fino ad ora, utilizzando i potenti mezzi tecnici che la modernità dei tempi in cui
viviamo ci mette a diposizione. Troverete, tra l’altro un’affinità col mondo dei fumetti.

Pietro Romano Ph Giampiero Rinaldi

Qualora ne aveste la curiosità vi consiglio di fare due passi sui miei profili:
YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=CWYDjNeYdG0&list=PLs892F6tcJQHRjBnPR2fphBRzwaaUkghm
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Pietro Romano in IL SOLITO IGNOTO Ph Roberto Passeri

W. che cos’ è per te l’applauso?
P. È il rinnovarsi di un’alleanza che si suggella ogni sera, ad ogni replica, battuta dopo battuta, scena dopo scena. È come sentire l’abbraccio del Pubblico per dire “hai vinto pure stavolta e noi siamo con te!”: la magia, insomma, di un legame profondo, fatto di aspettative e di promesse mantenute…


W. Dal punto di vista professionale, cosa ti insegna un fallimento?
P. L’intelligenza dell’autoanalisi, sempre necessaria, com’è necessaria l’umiltà di riconoscere che c’è sempre qualcosa da imparare: non c’è niente di più grave e rischioso, nel mio mestiere, ma – credo – in tutti, del sentirsi arrivati al traguardo, del perdere la capacità di sorprendere e di sorprendersi…


W. Come sei approdato alla pubblicità?
P. Pare che un volto naturalmente espressivo e un “pizzico” di talento abbiano una notevole valenza commerciale… sarà per questo! Al di là di una simpatica risposta, sentivo la necessità di allargare gli orizzonti, sperimentare linguaggi diversi, mettermi alla prova condensando in pochi secondi un messaggio che in teatro si dilata nello spazio della sala e nel tempo del racconto. Sono passati 22 anni dal mio primo spot e sono oltre 50 i filmati realizzati fino ad oggi con le più note Aziende sia nazionali che internazionali tanto da ricevere, nel 2021, il prestigioso premio “Facce da Spot” presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio. Per me è stato come vincere l’Oscar!

Pietro Romano SONO ROMANO E SI SENTE Ph Roberto Passeri


W. Dal 19 al 29 maggio 2022 al Teatro Anfitrione è andata in scena la commedia “Il solito ignoto”, ce ne vuoi parlare?
P. Il mio ultimo lavoro, che interpreto e di cui firmo testo e regia: si tratta di una commedia nel rispetto della tradizione stilistica della Commedia dell’Arte, alla quale spesso mi ispiro che si snoda persino giocando con contenuti che suscitino nel Pubblico sentimenti e sensazioni vagamente d’altri tempi, tuttavia affatto démodé. La storia si intreccia nell’evoluzione dell’equivoco amoroso, in una coppia d’evidente agiatezza sociale ed economica, ma stanca della solita routine.

Pietro Romano Spot AMAZON ALEXA 2021

Il piattume di una cadenza ritmica ormai insopportabile viene, però, scosso da un arrivo sorprendente… L’avvicendamento di fatti, caratteri e letture spesso introspettive, lasciano che lo spettacolo scorra godibile e senza tempo. La romanità rimane l’energia di un lessico immortale, che conferma la scelta letteraria e culturale del Teatro Dialettale, senza cedere il passo al compromesso del neologismo, che indebolirebbe, a mio avviso, lo spessore popolare e ne sbiadirebbe le tinte. Il resto è da vedere in teatro, consentimi, anche per la forza dei miei straordinari attori: Serena D’Ercole, Gianfranco Teodoro e Marta Forcellati. Le musiche sono di Simone Zucca…

Pietro Romano – Spot Facile.it 2021


W. Quando ti vedremo di nuovo a teatro?
P. Fosse per me, stasera! Battute a parte, potrebbero esserci belle sorprese in via di definizione. Chi vorrà, potrà trovare tutti gli aggiornamenti riguardanti gli eventi dal vivo anche dal sito. http://www.pietroromano.it.


W. Il tuo sogno nel cassetto?
P. In realtà, ne avrei moltissimi… quello che, forse, “scalpita” di più e fin da bambino, è senza dubbio il desiderio di interpretare “Rugantino” (l’unico, quello “vero” di Garinei e Giovannini) al Sistina, magari con relativa tournée, o Don Silvestro in “Aggiungi un posto a tavola”, sempre a firma della gloriosa “premiata ditta”… Al cinema, invece, mi piacerebbe
affiancare lo straordinario Giancarlo Giannini, o la Signora Loren, splendida ed indiscussa regina della nostra storia artistica, meravigliosa icona del cinema italiano; naturalmente, lavorerei volentieri con Sergio Castellitto, di sicuro tra i più grandi del momento, e ancora, aggiungerei la regia di Sorrentino; e tra sogni e cassetti c’è sicuramente Roberto Benigni, al quale, peraltro, si dice che somigli… e visto che si sogna gratis, potrei andare avanti per ore…


W. Bene, grazie Pietro per questa bella chiacchierata, anche a nome dei lettori di Detti e Fumetti.


P. Grazie a Voi per avermi ospitato tra le pagine di Detti e Fumetti e, per restare in tema, come dice uno dei tanti detti: “A buon rendere”!

[Dario Santarsiero per DETTI E FUMETTI – Sezione Cinema e Teatro – articolo del 20 settembre 2022]

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