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LE FOOD BLOGGER DI DETTI E FUMETTI, L'E-BOOK

Care amiche ed amici da oggi potrete avere con voi la raccolta delle nostre migliori ricette preferite.

DETTI E FUMETTI  mette a vostra disposizione l’E-Book Gratuito ” LE RICETTE DI ALICE”.

Ecco il link all’E-Book:

http://issuu.com/dettiefumetti/docs/cucina_detti_e_fumetti_al_20_9_13

Buon appettito!

[Donatella Lena, Emanuela Ambrogi e Maria Grazia Cicala per DETTI E FUMETTI – sezione Cucina – articolo del 21 settembre 2013]

 

 

Ciambellone allo yogurt #10

Da  brava mamma nella mia dispensa non manca mai nulla per i miei bimbi. Loro adorano le merendine e per questo…mi scordo sempre di comprarle. Anche perchè, quando ero piccola, mia mamma mi diceva che facevano male e mi preparava sempre e solo ottimi dolci fatti in casa. Così ieri, visto che la scatola dei dolci gridava vendetta ho deciso di coinvolgere i miei bimbi nella preparazione di un ottimo (sulla fiducia) ciambellone allo yogurt.

[fai click sull’immagine per leggere le dosi]

PREPARAZIONE:

Separare i tuorli dagli albumi e montare questi ultimi a neve (ricordatevi di aggiungere sempre un pizzico di sale). Sbattere le uova con lo zucchero e aggiungere man mano tutti gli altri ingredienti. Gli albumi montati vanno girati partendo dal basso verso l’alto (in questa fase fate un po’ più di attenzione).

Informare a 180° per 40 minuti. Sfornare e spolverizzare con zucchero a velo.

Per la buona riuscita di un ciambellone il forno deve essere ben caldo, quindi accendetelo prima di iniziare la preparazione del dolce.

Questa ricetta è facile da preparare e il risultato è garantito. In più si passa un po’ di tempo con i bimbi a pasticciare in cucina. Il problema è pulire dopo, quando si è finito.

Alla prossima!

Alice

[Donatella Lena per DETTI E FUMETTI – rubrica di cucina – articolo del 25 giugno 2013]

LASAGNA AL PESTO (buona anche per celiaci) # 9

Tempo d’estate, tempo di passeggiate e poco tempo da trascorrere a casa a cucinare.
Così l’altro giorno con quelle poche cose che avevo in frigo ho preparato questa gustosa lasagna al pesto.
Eccovi come di consuetubdine la vostra scheda da conservare. Se siete costanti nella loro collezione avrete un comodo ricettario! [fai click sull’immagine per ingrandirla]

PREPARAZIONE:

Gli ingredienti sono facilmente trovabili… l’unica cosa da fare è preparare la besciamella (senza glutine se dovete cucinarla per i ciliaci). Ecco il procedimento.

Sciogliere il burro in un tegame e aggiungere la farina, mescolando con un cucchiaio di legno.
Cuocere un paio di minuti.
Unire il latte caldo e continuare a girare fino a che il composto non si addenserà (non troppo, naturalmente). Salare.
In questo caso alla besciamella non ho aggiunto nè pepe nè noce moscata, per non mescolare troppi sapori (ma questo è il mio gusto). Fare raffreddare. Un consiglio. Il latte versatelo togliendo il tegame dal fuoco e girate con una frusta di piccole dimensioni qualora vediate che si stanno formando dei grumi. Poi rimettete il tegame sul fuoco.
Versare il vasetto di pesto nella besciamella e cominciare a comporre la lasagna, in questo modo:
uno strato di pasta, besciamella al pesto, parmiggiano, mozzarella e così di seguito.
Infornare a 180° già per circa 30-40 minuti.
Buona gita a tutti!
Alice
[Donatella Lena per DETTI E FUMETTI- rubrica di cucina – articolo del 28 maggio 2013]

TAGLIATA DI MANZO CON PERE E PECORINO #8

Uno dei miei abbinamenti preferiti è la pera con il formaggio. Così ho deciso di condirci la tagliata di manzo.

Per le dosi potete leggere la scheda ingrandendola e conservandola.

LAVARE LA RUCOLA E I POMODORINI, CONDIRLI CON OLIO E SALE E DISPORLI SU UN PIATTO.

CUOCETE LA CARNE IN BASE AL VOSTRO GUSTO (A ME PIACE POCO COTTA). QUINDI, TAGLIARLA A FETTE UN PO’ ALTE E DISPORLA SULL’INSALATA DI RUCOLA.

AGGIUNGERE LE PERE TAGLIATE E FETTINE, LE SCAGLIE DI PECORINO E LA SALSA DI ACETO.

E’ UN PIATTO VELOCE E GUSTOSO, SOPRATTUTTO SE LA MATERIA PRIMA E’ BUONA.

PER LA CARNE FATEVI CONSIGLIARE AL VOSTRO MACELLAIO SUL TAGLIO CHE VA BENE PER LA VOSTRA TAGLIATA. BUON APPETITO! ALICE

[Donatella Lena per DETTI E FUMETTI – rubrica di Cucina. Articolo del 3 maggio 2013]

ROTOLO ESTIVO DI PASTA SFOGLIA #7

Questo rotolo è buono servito durante una cena estiva sul vostro terrazzo (o anche dentro casa), in compagnia dei vostri amici a festeggiare la bella stagione ormai arrivata.

Le dosi le trovate come al solito nella mia scheda che potete ingrandire e conservare.

STENDERE IL ROTOLO DI PASTA SFOGLIA (LO TROVATE NEI SUPERMERCATI GIA’ PRONTO)

DISPONETE SOPRA LA SCAMORZA TAGLIATA A FETTE SOTTILI.

QUINDI AGGIUNGETE I POMODORI TAGLIATI A PEZZETTI, I FILETTI D’AGGIUGA SMINUZZATI E LE OLIVE SNOCCIOLATE (IO HO USATE LE TAGGIASCHE). TERMINATE CON UNA BELLA SPOLVERATA DI ORIGANO.

ARROTOLATE LA SFOGLIA, CHIUDENDO BENE LE ESTREMITA’ E INFORNATE PER 30 MINUTI CIRCA A 180°.

Mi raccomando di fare raffreddare prima di servire, anche perchè riuscirete a tagliarlo meglio. Se avete altra pasta sfoglia potete tagliarla a triangolini e mettere al centro del formaggio morbido, tipo philadelpia e aggiungere salmone, carciofini, prosciutto, insomma quello che troverete nel vostro frigo. Arrotolateli, formando dei cornettini, spennellateli con dell’albume e infornateli. I miei ospiti li divorano e mi chiedono sempre come li ho fatti. Come vedete, niente di più semplice!

Ciao Alice

[Donatella Lena per DETTI E FUMETTI – rubrica di Cucina. Articolo del 3 maggio 2013]

 

POLPETTE DI PESCE PERSICO #6

Non sempre azzecco le quantità quando faccio la spesa, così l’altro giorno mi sono trovata in frigo un filetto di pesce persico dalle dimensioni esagerate. Con un trancio ho farcito dei ravioli (vi ho già dato la ricetta), con ciò che rimaneva ho preparato delle polpette che i miei bimbi hanno assai gradito.

 

Ecco la ricetta:

sminuzzate con il coltello il filetto di pesce (usate il mixer se siete pigri); unire l’uovo, il parmigiano, il timo (se non vi piace potete metterci il prezzemolo o niente…), il pangrattato e il sale.

Amalgamare bene tutti gli ingredienti. Formate le polpette della grandezza e della forma che preferite. Io le ho fatte un po’ schiacciate. Passatele nella farina e friggetele nell’olio caldo.

Se siete molto attenti alla linea, cuoceteli pure in forno ma il fritto mangiato ogni tanto, secondo me, pacifica l’anima, il corpo e il cuore…

Ciao da Alice

[Donatella Lena per DETTI E FUMETTI-sez. CUCINA – art del 30 aprile 2013]

RAVIOLI DI PERSICO AL SUCCO D'ARANCIA #5

Qualche sera fa sono uscita con le mie amiche, solito ristorante di pesce, lo stesso tavolino di sempre. Cucinano divinamente e il nostro amico Antonello ci consiglia sempre per il meglio. Quella sera ho mangiato dei ravioli di pesce, gustosi e dal sapore delicato. Non so come li hanno preparati, io ve li propongo così.

Fondere in una casseruola 50 gr di burro con lo spicchio d’aglio.

Aggiungere i filetti d’acciuga e poi il pesce persico tagliato a tocchetti.

Versare mezzo bicchiere di vino, salare e coprire con un coperchio. Far cuocere per circa 10 minuti. A fine cottura, schiacciate il pesce con una forchetta oppure passatelo al mixer, come preferite (io ho fatto con la forchetta).

Ora prepariamo i ravioli.

Mettete sulla spianatoia la farina (a fontana) e al centro le uova con il sale. Impastate per un po’ di minuti. Se vedete che l’impasto non è omogeneo e tende a sfaldarsi, aggiungete un po’ di acqua tiepida e continuate ad impastare fino a che non otterrete una bella palletta compatta. Fate riposare per circa 30 minuti.

A questo punto potete stendere l’impasto. Io ho utilizzato la macchinetta Imperia, quella che usa la mia mamma. Ho preso un po’ di pasta e l’ho ripassata più volte allo spessore 6; poi sono passata allo spessore 5 e gli ultimi passaggi li ho fatti allo spessore 4 (i ravioli non devono essere troppo sottili).

Formate le strisce ho messo un po’ di impasto al centro e le ho ripiegate. Aiutandomi con uno stampino per ravioli gli ho dato una forma ed ecco fatto!

Per preparare il condimento, mettete in un pentolino il succo delle arance e 50 gr di burro. Dopo avere scolato i ravioli ponete sopra il succo e le scorzette di arancia e se vi piace del prezzemolo.

L’odore delle arance mi riporta ad un viaggio fatto tanti anni fa in Sicilia, alle isole Eolie dove ho mangiato degli involtini alle melanzane semplicemente divini. Ma questa è un’altra storia.

A presto, Alice.

[Donatella Lena per DETTI E FUMETTI-sez. CUCINA – art del 30 aprile 2013]

IL PROSCIUTTO E LA QUERCIA DI OSVY #4

Oggi, piu’ che di una ricetta, voglio parlarvi del mio alimento preferito: il prosciutto. Qualche giorno fa ho percorso la strada che va da Terni a Norcia, passando attraverso la famosa VALNERINA, un’antichissima valle che un tempo era sommersa dal mare tanto che il paesaggio odierno ancora lo ricorda: sembra di essere tra impervie scogliere scozzesi.

La Valnerina è una ambita meta di motociclisti, di camperisti, di amanti del Rafting di tutta Italia, ma non solo, è anche la meta di quelli come me, degli amanti del  prosciutto.

Sui costoni delle montagne  che la costeggiano spuntano, come diamanti incastonati tra i boschi, dei pittoreschi paesini. Ero proprio tra il paesino di Castel  s. Felice e quello di Santa Anatolia, quando improvvisamente mi venne fame.

“Ora trovo una bella locanda e mi prendo un bel piatto di prosciutto”, pensai tra me e me.

Arrivai alla “Quercia”, ristorante così chiamato perchè il proprietario fu così rispettoso della natura da salvare la quercia che si ergeva sul suo terreno, costruendovi tutto attorno il suo locale.

Il prosciutto (nome che deriva da prosciugare) è ricavato dalla carne di maiale (la coscia) salata ed essiccata direttamente all’aria per almeno un anno senza alcun altro trattamento. E’ quindi un prodotto ad alto valore nutritivo è povero di grassi ed ha straordinarie caratteristiche organolettiche.

Ne presi un  piattone e lo finii in un baleno tanto era buono; prima di riprendere il viaggio, scattai alcune foto per ricordo.

Quando andai a rivederle rimasi esterefatta: la quercia, attorno al quale era stato costruito il ristorante, aveva un aspetto molto familiare… aveva le sembianze …di Osvy. Guardate voi stessi se non ci credete!

Capite cosa intendo?

La quercia (di Osvy) vi aspetta! Andateci anche voi, il prosciutto qui è buonissimo!

Ciao, Linda

p.s.: se volete saperne di piu’ sulle origini e sulla lavorazione del prosciutto andate QUI

[Emanuela Ambrogi per Detti e Fumetti -sez. Cucina -articolo del 25 aprile 2013]

[Illustrazioni di Filippo Novelli]

[tutti i diritti riservati]

I SEGRETI DEL FRITTO E LA RICETTA DELLE OLIVE ALL'ASCOLANA #3

Per il ponte che va dal 25 aprile al primo maggio abbiamo deciso di visitare Ascoli. Da quando hanno aperto il tunnel arrivare ad Ascoli e’ una passeggiata di poco più di mezz’ora se si parte da Norcia.

“Andiamo che c’e’ il festival del fritto!”  mi hanno detto gli amici.

“Ma io ho paura del colesterolo e soprattutto per i miei capelli!” gli  ho detto; poi, quando  mi hanno descritto la fiera ho superato i miei timori e mi sono convinta.

Al festival ci sono i fritti più famosi del mondo: dall’inglese fish and chip, al tempura giapponese, dai dolci messicani ai nostri magnifici fritti italiani. È su questi che mi sono concentrata: ho iniziato dallo gnocco emiliano alla polenta piemontese, fino agli arancini siciliani e al fritto di paranza…e dulcis in fondo non poteva mancare la regina della festa: l’oliva ascolana.

 

La cucina in olio (il tanto temuto e bisfrattato fritto) è ideale per il mantenimento del gusto degli alimenti: si riesce ad ottenere un cibo croccante fuori e morbido dentro; inoltre ha alcuni segreti che sono riuscita a carpire dagli chef che ho intervistato per voi alla fiera; ora ve li svelerò.

Sono essenzialmente sei:

-Il primo segreto è nella scelta dell’olio perche’ ciascun olio ha un “punto di fumo” diverso. Il punto di fumo è la temperatura oltre la quale l’olio brucia divenendo tossico, poichè sprigiona acroleina.

Più alto è il punto di fumo e più tempo ci metterà a consumare il suo residuo acquoso, garantendoci una frittura migliore.

Come ce ne accorgiamo? Quando inizia a mandare cattivo odore e a fare del fumo nero allora vuol dire che l’acqua è finita (è evaporata) e si sta bruciando il grasso.

– l’olio extravergine di oliva ha un punto di fumo a  210°C.

– l’olio di semi (girasole, mais) ha un punto di fumo a 130/135°C.

– l’olio di palma, di soia, di arachide ha un punto di fumo a 190/200°C.

Capite bene che, dal momento che la frittura va fatta ad una temperatura tre i 165° e 185° gradi, l’olio di semi di girasole e di mais non dovete usarlo per friggere.

Inoltre se friggete sotto i 165°C l’alimento si lessa solamente ed assorbe olio.

L’olio di palma e l’olio di soia tuttavia hanno un altro difetto: sono ricchi di acidi grassi polinsaturi quindi devono essere scartati. L’olio d’oliva ha il punto di fumo più alto di tutti ma risulta pesante perchè l’alimento ne assorbe molto.

Si conclude che per friggere occorre usare l’olio di arachide, perchè è ricco di acidi grassi monoinsaturi,  ed ha un punto di fumo alto, inoltre è poco assorbibile dagli alimenti.

– il secondo segreto: il materiale del contenitore e la sua forma. Visto che tutto si gioca sulla temperatura, l’acciaio è quello più adatto perchè la mantiene il calore molto bene. Il contenitore deve essere abbastanza alto; infatti occorre friggere in olio abbondante sia perchè altrimenti il residuo acquoso lo perdete subito (se l’olio è poco), sia perchè  l’alimento assorbe la temperatura e quindi, come detto prima, se si scende sotto i 165°C non si frigge ma si lessa solamente.

Da quanto detto avete scoperto il terzo segreto: friggere pochi alimenti alla volta ed  in molto olio.

-Il quarto segreto: mentre l’acqua sul fuoco non va oltre i 100°C, l’olio continua ad andare su di temperatura, pertanto il quarto segreto consiste nello spegnere i fuochi quando si superano i 185° C.  Spegnete di tanto in tanto il fuoco (riaccendendolo dopo qualche minuto per non fare scendere troppo la temperatura). Per controllare la temperatura  amici munitevi di un termometro da cucina. Costa pochissimo!

Ovviamente vi ricordo di non rabboccare mai con altro olio nuovo (che è freddo e vi scombussola tutta la temperatura).

Il verbo friggere è sempre legato a quello di panare e pastellare: ecco quindi il sesto ed ultimo segreto: la creazione della pastella.

Quando componete la pastella occorre mischiare la farina con l’amido di mais in una proporzione 70/30 o 60/40 a seconda dell’alimento da friggere dal momento che la farina è ricca di umidità e danneggia la qualità della frittura.

Per quel che riguarda la panatura “a secco” dovete invece mescolare la farina o il pangrattato con la semola in una proporzione del 50%.

Alcuni mi hanno chiesto: come faccio ad ottenere un alimento croccantissimo? Tenetelo in frigo  fino a che non lo dovete friggere. Piu’ è freddo più diventerà croccante.

Fidatevi! Se seguirete i miei consigli vi riconciglierete con il mondo della frittura! parola di Linda.

Dopo aver mangiato alla fiera questo trionfo di fritti un digestivo era d’obbligo un bel babà inzuppato nella famosa anice locale. Fatto!

La passeggiata per i monumenti di Ascoli ha chiuso la stupenda gita. Vi lascio alcune foto. Sulla strada di casa, Ascoli ci ha salutato con una frase che è tutto un programma: “nella vita c’è sempre qualcosa da impanare”.

Ed ora amici la ricetta della regina del festival: LE OLIVE ASCOLANE

Ciao a tutti , Linda.

[Emanuela Ambrogi e Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI Rubrica di Cucina – articolo del 27 aprile 2013]

RICETTA RISO VENERE E CALAMARETTI #2

HO “CONOSCIUTO” IL RISO VENERE POCO TEMPO FA E MI HA CONQUISTATO.
SOLITAMENTE LO CUCINO CON IL PESCE MA E’ OTTIMO ANCHE CON LE VERDURE.

PULIRE I CARCIOFI E IMMERGERLI IN ACQUA E LIMONE (OPPURE IN ACQUA FRIZZANTE) PER NON FARLI ANNERIRE.

TAGLIARLI A FETTINE SOTTILI E DISPORLI SU UNA TEGLIA CON LA CARTA FORNO PER EVITARE CHE SI ATTACCHINO. CONDIRE CON OLIO, SALE E VINO BIANCO.

CUOCERE IN FORNO A 180° PER CIRCA 15′ (IO USO IL FORNO VENTILATO E OGNI TANTO BUTTO UN OCCHIO).

NEL FRATTEMPO PULIRE I CALAMARI E TAGLIARLI A LISTARELLE SOTTILI.

SCALDARE UNA PADELLA (SENZA OLIO) E METTERCI IL PESCE. I MOLLUSCHI HANNO BISOGNO DI UNA COTTURA BREVE ED AGGRESSIVA, PER NON PERDERE ACQUA E PRINCIPI NUTRITIVI.

SALARE.

IL RISO IO L’HO PREPARATO CON DEL FUMETTO DI PESCE MA SE NON LO AVETE  POTETE BOLLIRLO NEL MODO CLASSICO.

IL TEMPO DI COTTURA DEL RISO LO TROVATE SULLA CONFEZIONE MA REGOLATEVI, ASSAGGIANDO OGNI TANTO. SCOLTATE IL RISO E CONDIRLO CON I CALAMARI E UN FILO D’OLIO. PER UNA PRESENTAZIONE PIU’ GRADEVOLE, POTETE USARE UN COPPAPASTA E DISPORRE INTORNO I CARCIOFI.

IL FUMETTO LO PREPARO CON TRE PESCI BIANCHI, USANDO LISCHE E TESTE, IN QUESTO MODO. LAVARE LE LISCHE PER CIRCA 30′ IN ACQUA CORRENTE FREDDA. METTERE QUINDI LE LISCHE E LE TESTE IN UNA PENTOLA CON CIPOLLA, SEDANO, GAMBO DEL PREZZEMOLO E 2 LITRI DI ACQUA FREDDISSIMA. FAR BOLLIRE PER CIRCA 20- 25′, LASCIARE FREDDARE E FILTRARE. IL FUMETTO CHE NON USERETE PER LA RICETTA, POTETE CONGELARLO ED USARLO ALL’OCCORRENZA…OPPUURE “LEGGERLO” , PERCHE’ LEGGERE FUMETTI E’ SEMPRE BUONA COSA!

CIAO DA ALICE

[Donatella Lena per DETTI E FUMETTI Rubrica di Cucina- articolo del 24 aprile 2013]