
La nostra indagine nel mondo del Free Comic Press continua: oggi è la volta di Zeto.
Come scrive l’editore sul suo sito “Zeto ha periodicità mensile, è edito da Creazioni PRINTAMENTE(Printamente s.n.c.) e viene distribuito nelle stazioni di Ladispoli, Cerveteri e Cerenova; al FORUM di Roma;ai bar, alle sale d’aspetto e negli esercizi che sponsorizzano direttamente il fumetto. Come ogni FCP, Zeto è indirizzato ad amanti del settore e con una ampio target d’età“.
La particolarità di Zeto rispetto all’altro FCP PIC NIC, di cui abbiamo trattato nel numero precedente, è che, mentre PIC NIC si avvaleva di un piccolo gruppo (di soli cinque autori) attribuendo il motivo principale del ritardo dell’uscita del n.°2 al fatto che gli autori-editori avevano avuto impegni extra; ZETO ha una squadra numerosissima, l’associazione di disegnatori,autori,sceneggiatori denominata AlfaBetaZeto, con una potenza di fuoco devastante.
Pertanto, stando al motto “l’unione fa la forza” Zeto dovrebbe essere una FCP con una grandissima diffusone e successo; eppure anche Zeto ha problemi nel trovare sponsor che gli permettano di coprire i costi per una maggiore diffusione e successo. Se da un lato è indubbio che una squadra di specialisti di marketing potrebbe dare una scossa a questa situazione, dall’altro è pur vero che un successo non commisurato alla bravura degli autori di FCP è dovuto ad un annoso problema italiano.
La scarsa attenzione di cui gode il fumetto in Italia, la reputazione di sotto-cultura a cui è relegato, fa si che il filone dei FCP stenti ad attrarre interesse tra gli sponsor, precludendo a questo canale una potenziale “enorme diffusione” (si pensi solo ai free press speudo-giornalistici che nella reltà si limitano a riportare i riassunti delle agenzie di stampa nazionali e tuttavia hanno tirature che raggiungono i 20 milioni di lettori).
[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI del 21 gennaio 2012]