Cari amici oggi per voi abbiamo intervistato Daniele Bonomo, in arte GUD, che riteniamo uno dei migliori artisti capaci di coniugare il fascino del viaggio, l’arte della didattica con il nostro medium preferito: il fumetto. Anche a lui abbiamo posto le nostre nove fatidiche domande.
Si dice che fumettisti si nasce. Pensi sia vero? perché?
Fumettisti si nasce e fumettisti si diventa. Sono convinto che alla base ci sia una predisposizione e una passione per il racconto con le immagini disegnate, ma che poi subentri una buona dose di studio dei suoi elementi fondanti, dei suoi strumenti e delle sue applicazioni.
Quali sono stati i tuoi punti di riferimento e cosa hanno lasciato nel tuo stile?
Will Eisner per la malleabilità, col fumetto ha fatto (quasi) tutto quello che si poteva fare, dal fumetto per intrattenere a quello didattico passando per il giornalismo e i nuovi Media;
Schulz per l’universalità del suo segno, inarrivabile; Bill Watterson per l’umorismo fulminante; Manu Larcenet per la profondità delle storie.
Questi insieme ad un migliaio di altri hanno lasciato e stanno lasciando molte tracce nei miei lavori, anche se il più delle volte sono tracce che vedo solo io.
Gli amici e la famiglia. Come convivono i tuoi amici e la tua famiglia con il tuo essere un fumettista?
Anche se vissuto con passione, quello del fumetto per me è un lavoro e come tale invade la mia sfera privata. Amici e famiglia mi seguono e mi danno nuovi stimoli e, anche se non lo sanno, spesso finiscono nelle mie tavole.
Il fumetto è un medium al pari degli altri (cinema, libri, teatro) per raccontare una storia, per fare cultura. Pensi sia valutato come tale o si dovrebbe farlo conoscere meglio? Come?
In questi giorni è in uscita il mio nuovo libro “Tutti Possono Fare Fumetti” una provocazione a fumetti che vuol sensibilizzare alla lettura e alla comprensione del mezzo. L’editoria a fumetti in Italia non soffre per la mancanza di idee, soffre perché mancano i lettori, manca una cultura del fumetto nella scuola dell’infanzia, un programma che insegni a comunicare con i fumetti, così come si fa per il teatro o per la musica.
Il fumetto, i social e la sua diffusione sul WEB. Quale è la tua opinione?
Che il web cambia le carte in tavola. Il pubblico arriva a leggere le tue cose per vie traverse, spesso e volentieri gratuitamente, consigliato da un amico o incuriosito da un post su Facebook. Ci sono esempi di grandi successi editoriali nati dal web, Zerocalcare su tutti. Esempi che spero non rimarranno isolati.
Il fumetto e la vita quotidiana. Alcuni sostengono che il fumetto deve essere divertimento assoluto, svago, a volte anche semplice trasgressione. Altri pensano che debba raccontare i fatti della vita reale, debba essere denuncia. Tu in che categoria ti collochi e perchè hai fatto questa scelta?
Il fumetto è un mezzo col quale raccontare qualcosa, che poi sia utilizzato per divertire o per far pensare o per spiegare come montare un mobile, dipende dalla sensibilità dell’autore. E va bene così.
Personalmente utilizzo il fumetto per raccontare, a volte si tratta di storie autobiografiche, soprattutto sui miei viaggi, altre volte le storie sono pura finzione, altre hanno delle finalità didattiche o di sensibilizzazione verso alcune problematiche che mi stanno a cuore. Vorrei continuare a sfruttare a pieno la malleabilità del fumetto evitando di fossilizzarmi soltanto in un filone narrativo.
Spesso le strip sono una storia concentrata in poche battute, Quanto sono importanti i tempi comici o la drammatizzazione delle stesse? A chi ti sei ispirato?
Nelle strip il tempo di lettura (o di visione del disegno) è tutto. Bill Watterson con Calvin e Hobbes è la Bibbia dei tempi comici.
Hai ricevuto tante domande sulla tua opera. Quale non ti hanno ancora fatto alla quale piacerebbe rispondere?
Perché Gud? No scherzo, questa di solito è la prima domanda. Forse una a cui mi sarebbe piaciuto rispondere (e alla quale non risponderò neanche qui) è:
Meglio imparare o insegnare a fare fumetti?
E per finire, fatti un po’ di pubblicità. Parlaci della tua opera di maggior successo e del tuo ultimo lavoro.
La soddisfazione personale più grande me l’ha data sicuramente “La notte dei giocattoli” libro scritto da Dacia Maraini e raccontato a fumetti da me, che mi ha permesso di capire molte cose sul disegno e su come gira il mercato del libro.
“Tutti Possono Fare Fumetti”, l’ultima fatica, racchiude in una storia a fumetti le mie passioni: l’insegnamento, il viaggio e il fumetto.
È un viaggio nella storia del fumetto e nei suoi elementi fondanti, durante il quale, grazie agli incontri con autori e personaggi illustri, cerco di mostrare le dieci cose che secondo me Tutti dovrebbero conoscere prima di fare un fumetto (o prima di avvicinarsi alla sua lettura).
NOTE BIOGRAFICHE
Daniele Bonomo > Goodman> Good > Gud
Gud è il mio nome d’arte.
Sono un tipo curioso e mi piace viaggiare.
Sono autore di storie umoristiche, vignette, strips, racconti brevi e romanzi grafici, oltre che un simpatico ometto nato nell’agosto del 1976. Nel 2000 ho conseguito la laurea in scienze politiche e il diploma alla Scuola Internazionale di Comics in fumetto umoristico.
La mia vita professionale nel mondo del fumetto è cominciata nel 2001.
Ho lavorato fino al 2006 per la rivista mensile Next Exit – Creatività e Lavoro, per la quale ho curato come giornalista la sezione dedicata al fumetto, all’animazione e all’illustrazione.
Dal 2001 insegno fumetto, scenografia per l’animazione e storia del fumetto presso la sede romana della Scuola Internazionale di Comics. Mi capita spesso di tenere dei laboratori di narrativa disegnata per diverse scuole (elementari, medie, licei e università) e per strutture private (come il Ceis Centro italiano di solidarietà).
Nel 2003 ho creato l’agenzia ComicsProvider.com che fornisce contenuti disegnati conto terzi. Dirigo il settimanale di umorismo grafico www.segnalidifumo.it e dal 2008 sono co-curatore con Sergio Badino della rivista semestrale Mono edita da Tunuè.
Sempre con Tunuè ho pubblicato il saggio Will Eisner il fumetto come arte sequenziale (2005), una raccolta di storie brevi Gentes (2007), il romanzo a fumetti Heidi mon Amour (2009) e Gaia Blues, una canzone a fumetti dedicata agli uomini del futuro: i bambini.
Dal Maggio 2010 al Gennaio 2012 sono stato direttore responsabile della rivista bimestrale iCOMICS edita dalla Kawama editrice, per la quale scrivevo una rubrica sui maestri del fumetto.
Maggio 2012 è uscito il mio libro a fumetti per bambini, scritto da Dacia Maraini, dal titolo La Notte dei Giocattoli.
Questo è il mio indirizzo mail: gud@gud.it.
(Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI [articolo del 5 settembre 2013] -tutti i diritti riservati)








