Cari Amici oggi vi raccontiamo perchè abbiamo scelto di rappresentare l’aforisma di Sartre in occasione dell’uscita di MAZINGA Z.
A 45 anni dalla sua nascita esce al cinema mazinga z il capostipite dei robottoni degli anni 70. rivoluzionario robot che per essere operativo occorreva fosse comandato da un umano che entrava nella sua testa.
il suo grande nemico fu il dottor inferno.
il ciclo di mazinga promuove la libertà e il bisogno di unirsi dei popoli della terra per vivere in pace
fissiamo questi tre punti e iniziamo a leggere “IL MAZINGA Z” DI GO NAGAI.
quindi abbiamo:
1)un uomo che entra nella testa di un robot, quasi un suo alterego, impartendo comandi vocali per azionarlo. ha un grande potere che lo puo’ rendere dio ma anche demone
2)l’antagonista, il dottor inferno che puo’ distruggere il mondo e chiede se questa umanita’ merita o meno di essere salvata. non gli interessa veramente il nostro mondo. Nel multiverso einsteniano lui vuole provare tutti i mondi possibili
3)il messaggio: L’essere uomano aspira alla libertà e alla pace. La chiave per la vittoria, il fine dell’umanita’, e’ la pace che si conquista mirando ad unirsi gli uni con gli altri in unico grande gruppo coeso, l’umanita’.
QUESTE TRE POSIZIONI SONO ALLA BASE DELL’ESISTENZIALISMO. L’uomo è condannato ad essere libero: condannato perché non si è creato da se stesso, e pur tuttavia libero, perché, una volta gettato nel mondo, è responsabile di tutto ciò che fa.
UN UOMO CHE ENTRA IN UN “ALTRO” PUR RIMANENDONE ESTRANEO

La coscienza é esistenza, é sempre fuori di sè, azione e movimento permanentemente proteso in avanti, senza poter mai coincidere con la propria essenza. In questo senso, la coscienza é sempre incompiutezza e mancanza alla ricerca del proprio completamento:
IL MESSAGGIO DI LIBERTA’
Il nulla é legato all’essere, pur non essendo da esso generato- cioè dall’essere della coscienza,-che si eterna a non essere l’in-sè, e la cui condizione indispensabile é la libertà.
UN UOMO CHE PUO’ ESSERE DIO O DEMONE. LA SCELTA (ANCHE IL PRONUNCIARE LE AZIONI VUOL DIRE SCEGLIERLE)
essere libero vuol dire decidere direttamente dei propri atti ed esserne totalmente responsabili. L’atto originario in cui la libertà si cala é la scelta . Essa non é tipica solo degli atti riflessivi, ma di tutti gli atti, dal momento che non é determinata solo dalla ragione, ma anche da pulsioni e intenzioni che esulano dalla riflessione; la ragione stessa, d’altronde, non é altro che una scelta possibile.
La libertà della scelta crea però l’angoscia di fronte al possibile, che é indeterminato, dal momento che non é, cosicchè la coscienza presagisce che il non essere non é fuori, ma é propriamente in essa. L’esistente si scopre così condannato ad esistere sempre al di là della propria essenza, cioè ‘condannato alla libertà’ come continuo trascendimento di quel che esso di volta in volta é: ‘ non siamo liberi di cessare di essere liberi ‘.
IL ROBOT E’ UNA COSA AZIONATA DA UN UOMO CHE DIVENTA LA “COSA” STESSA
…E da qui nasce la tendenza a fuggire da se stessi, evadendo dalla propria libertà e responsabilità e reificandosi, cioè riducendosi ad una cosa tra le altre: é questa la malafede , con cui si costruisce un’immagine fasulla di sè e della propria condizione, e si recita una parte. Questa parte consiste nel mentire a se stessi, ma non si tratta di una menzogna deliberata, dato che il me che viene ingannato fa parte dello stesso io che inganna: si genera così una scissione che crea infelicità.
L’ANTAGONISTA- IL DOTTOR INFERNO

La coscienza incontra l’essere non solo nella realtà massiccia e opaca delle cose, ma anche nell’ altro , nell’altra coscienza, e mediante essa le si presenta la speranza di poter evadere dal proprio stato di mancanza. Ma anche l’essenza dell’altro é negazione: esso é ‘ l’io che non é me ‘ . Anche il rapporto con l’altro é, dunque, segnato da una netta negatività.
l’altro mi appare in un primo tempo come una cosa, poi come una cosa che ha rapporto con altre cose e, infine, come l’altro che mi guarda. Col suo sguardo, l’altro conosce me meglio di quanto io possa conoscere me stesso, dato che io non posso mai oggettivarmi, distanziarmi come un oggetto da me stesso. In questo modo, arrivo alla conclusione che ‘ io sono quel me che un altro conosce ‘ e mi sento trasformato in un oggetto inerme e nudo davanti all’altro. Con lo sguardo, l’altro aliena le mie possibilità, cosicchè non sono più padrone della situazione:
I rapporti tra l’io e l’altro, cioè i rapporti tra le coscienze, sono dunque, nella loro essenza, conflittuali e Sartre può ironicamente affermare che ‘ l’inferno sono gli altri ‘.
E’ IL tentativo di annullare l’altro nella sua alterità, riducendolo a corpo e strumento e privandolo di ogni reciprocità,
L’UMANITA’ PER REALIZZARSI DEVE UNIRSI
Naufragati i progetti di raggiungere l’unione con l’altro, tramite il suo annullamento o la conciliazione con esso, il rapporto con l’altro può assumere le vesti della cooperazione nell’essere insieme del gruppo o della classe sociale, ma anche in questi casi l’altro rimane inafferrabile e il rapporto tra le coscienze continua a configurarsi come conflittuale. L’oggetto del desiderio dell’essere umano si ubica sempre al di là del suo essere, è un non essere, ma nel momento in cui lo desidera l’uomo lo fa essere: in questo consiste il valore , il cui senso consiste nell’essere quello in direzione di cui un essere va oltre il suo essere. I valori, dunque, non esistono oggettivamente in sè, ma nascono con l’uomo.

IL DOTTOR INFERNO non e’ interessato al nostro mondo ma a scoprirne di nuovi nel multiverso
l’uomo è caratterizzato da una mancanza costruttiva, per la quale non raggiunge mai la piena identità con se stesso, la conciliazione del per-sè con l’in-sè, ma vive sempre nel possibile. ed é per questo che all’uomo é dato di scegliere e agire in base a valori, cercando di realizzarli nel tempo, progettandosi e trascendendo incessantemente verso un’altra situazione.
L’UOMO VA OLTRE la sua natura e nel suo passato. la sua coscienza può elaborare ogni sorta di desideri, non determinati a priori, i quali si specificano in progetti particolari. L’insieme dei dati coi quali questi progetti si scontrano costituisce la situazione, che i progetti cercano incessantemente di trascendere, ma senza potersi mai sottrarre ad una situazione. Sotto questo profilo, la libertà umana é non essere e alienazione, che di volta in volta viene superata, ma mai definitivamente. La totalità cui l’uomo tende é la conciliazione di in-sè e per-sè: perciò ‘ l’uomo é l’essere che progetta di essere Dio ‘ , ma Dio è altro dall’uomo e pertanto risulta inattingibile. L’uomo é dunque un ‘Dio mancato’ e una ‘passione inutile’ e tutte le sue azioni e le sue scelte risultano assurde e negativamente equivalenti.
l’esistenza umana, che ha come dimensione costitutiva la coscienza, non è un dato nè è riducibile ad un dato; essa è anzi continuo superamento e trascendimento del dato, dell’essere in-sè, in vista di fini e risultati che si collocano sempre oltre, che rinviano al non ancora esistente. In quanto tale, essa è dunque sempre annullamento di quel che soltanto è nella sua massiccia presenza: tramite essa, il nulla viene al mondo. Proprio per questo, il nulla è condizione della libertà come possibilità e scelta continua di trascendere il mondo.
[si ringrazia filosofico.net per i riferimenti forniti sull’esistenzialismo]

[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI –sez fumetto-articolo del 26 11 17]
1 commento su “Sartre Vs Go Nagai – MAZINGA Z e i fondamenti dell’esistenzialismo”