Per il ciclo EVOCAZIONE E SINTESI, LA POESIA oggi abbiamo con noi MARA CORTAZAR.

La poesia intimista di Mara Cortazar lascia una traccia indelebile a chi l’ascolta. Come è consuetudine alla fine dell’intervista ci saranno due sue poesie
W. buongiorno Mara, parlaci un po’ di te
M. Scrivo poesie e mi piace cantare. Mi sono autoprodotta un audioraccolta di poesie dal titolo “La sera leoni”. La cantante la faccio col mio amico Marco Olivieri nel duo elettrodrammatico “Tristi Mietitori”. Partecipo alla redazione della rivista di poesia romana “Hpo, scritture capitali” e organizzo eventi di Microfono Aperto, serata in cui si incoraggia la libera partecipazione artistica. Dal lock down ho iniziato a collaborare con alcune radioweb e la cosa continua a piacermi un sacco.
W. Quando ti sei accostata alla poesia e perchè?
M. Mi piace scrivere testi per canzoni, ho cominciato con quello. La poesia è un distillato della canzone, un parente molto potente. È anche sintesi, evocazione. Di qualsiasi cosa scritta si può sentire, in sottofondo, la sua musica.
W. come definiresti la tua poesia?
M. La definizione lirica mi sembra vada bene.
W. C’è un’artista in particolare che da cui trai l’ispirazione?
M. Non mi pare in verità, almeno consapevolmente. L’ispirazione poi è una cosa sofferta per me, quasi mai un rapimento estatico. Nelle cose che mi piace fare o nei posti dove mi piace stare ci vado solissima e senza intenzioni.
W. In un mondo in continuo movimento la poesia ha un senso?
M. La poesia è connessa con la vita. Se c’è un essere vivo soltanto al mondo, già basta per la poesia.
W. L’esperienza della radio ha dato un impulso maggiore alla tue opere?
M. Si. Ho dovuto scrivere delle cose apposta e mi è piaciuto. Ho avuto parecchio stimolo a comporre, registrare e ascoltare la mia voce, quindi ha iniziato a interessarmi anche la lettura e tutto quello a cui si da il via leggendo. C’è molto movimento e quando è così mi pare di stare meglio.
W. Quali libri consiglieresti ad un adolescente che vuole avvicinarsi alla poesia?
M. Nessuno. Il caso è il miglior consigliere.
W. Il tuo sogno nel cassetto?
M. L’eterna giovinezza.
W. Bene, grazie Mara anche a nome dei lettori di Detti e Fumetti!
[Dario Santarsiero per Detti e Fumetti- Sezione Letteratura – articolo del 9 marzo 2021]
Le POESIE DI MARA
La notte d’acqua è un pianto sacro.
Sbatte al suolo il caldo fiato dei viventi
e gli uccelli in silenzio capiscono
quello che è oscuro col sole.
Al mattino, fatto sollievo, lo soffieranno dal becco.
Ti ho lasciato attraversare facendo il richiamo dei lupi
ma ero senza ricordi e nuda
e mi è parso di non avere nemmeno un pensiero d’amore
ma stanotte piove acqua santa,
restiamo sul nostro lato della strada
a ringraziare i corpi benedetti
e a maledire il nostro amore di lupo.
Le bugie che dico hanno lunghissime gambe.
Scivolano dalla bocca una dopo l’altra,
come noccioli di ciliegia.
Sono ridicoli i giuramenti sulla terra
al suono di quei passi tranquilli,
e nessuno riesce a sostenerne lo sguardo.
Sapresti riconoscerle?
Eppure non hanno maschere, né cercano di piacere,
non aspettano pretesti e non mostrano interesse per le conclusioni.
Le guardo prendere le mie difese, parlare per me, intimare
“credimi, pazzo!”
Non spunta forse da sotto al vestito, non splende dietro i denti del loro sorriso
la lama incandescente della verità?
