Archivi categoria: FOTOGRAFIA

OSVY FIGHT COVID 19 #17 DIARIO FOTOGRAFICO DELLA DELLA GUERRA #7

Didascalia: automezzi militari si dirigono al cimitero

DETTI E FUMETTI vi chiede di donare alla Regione Lombardia e alla Protezione Civile

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REGIONE LOMBARDIA

È attivo da lunedì 9 marzo il conto corrente ‘Regione Lombardia-Sostegno emergenza Coronavirus’ (numero Iban IT76P0306909790100000300089) per raccogliere fondi

PROTEZIONE CIVILE

Le donazioni possono essere effettuate tramite bonifico sia dall’Italia sia dall’Estero usando le seguenti coordinate bancarie:

Banca Intesa Sanpaolo Spa

Filiale di Via del Corso, 226 – Roma

Intestato a Pres. Cons. Min. Dip. Prot. Civ.

IBAN: IT84 Z030 6905 0201 0000 0066 387

BIC: BCITITMM

[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI -sezione Fotografia -articolo del 21 marzo 2020]

OSVY FIGHT COVID 19 #16 DIARIO FOTOGRAFICO DELLA GUERRA-foto dal quartiere romano #6

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DETTI E FUMETTI vi chiede di donare alla Regione Lombardia e alla Protezione Civile

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[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI -sezione Fotografia -articolo del 20 marzo 2020]

OSVY FIGHT COVID 19 #15 DIARIO FOTOGRAFICO DELLA GUERRA-foto dai social #5

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[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI -sezione Fotografia -articolo del 20 marzo 2020]

OSVY FIGHT COVID-19-1-#12 -DIARIO FOTOGRAFICO DELLA GUERRA #2- foto dai social

medico infermiera fight 11- covid 19

 

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[Filippo Novelli per DETTI e FUMETTI -sezione fotografia -articolo del 20 marzo 20]

OSVY FIGHT COVID-19 – #11 -DIARIO FOTOGRAFICO DELLA GUERRA #1 -foto dai social

Come un diario raccoglieremo le foto arrivate dai social, sia quelle dei giornali che quelle degli amici. A volte aggiungeremo un breve commento.

medico cinese fight 12- covid 19

 

 

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[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI – sezione fotografia – articolo del 16 marzo 2020]

La Fotografia è un mezzo formidabile per catturare le emozioni. Intervista a Gabriella Grifo’ di FEST

Cari amici di DETTI E FUMETTI stiamo consolidando sempre piu’ la nostra partnership con FEST.

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FEST è una associazione di fotografi in crescita, che sta proponendo una serie di interessanti e nuovi servizi per il mondo dell’intrattenimento.

 

Oltre ai classici servizi fotografici e corsi/shooting con tutor, da qualche tempo si sta dedicando ai reportage di settore e ai servizi video per teatro, musica e altri eventi.

 

Abbiamo avuto modo di intervistare Stefano ed Emmanuele; oggi è il turno di un altro suo componente, Gabriella Grifo’.dc826919-5841-4b4b-b9f8-e95687d2d10a

F.: Ciao Gabriella  prima di tutto raccontami perché vi chiamate FEST e poi come è nata la tua passione per la fotografia?

G.: Ciao, si me lo chiedono in tanti. Il nome FEST deriva in parte dall’acronimo dei suoi componenti iniziali ma vuol anche (in tedesco)  FORTE -FERMO-COMPATTO-STABILE-RESISTENTE-DEFINITIVO. Un nome di buon auspicio per un gruppo che sta nascendo, non credi?

Per quanto riguarda la mia passione per la fotografia,  a me piace molto soffermarmi sui particolari, sui dettagli degli oggetti. Trovo che la fotografia è uno strumento formidabile per fissarli nel tempo e condividerli con gli altri.

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F.: ho notato dalle vostre foto che siete specializzati anche nella ritrattistica. Cosa ti interessa quando fotografi una persona?

G.: Nei ritratti cerco di catturare un’emozione; la spontaneità di un sentimento, la freschezza di un sorriso.

Attraverso il ritratto vorrei proiettare la mia visione del mondo. In fondo credo sia il fine di ogni artista. Recentemente ho letto un articolo in cui veniva intervistato un pittore che lui ogni volta che faceva un ritratto ad un amico, in realtà dipingeva un suo autoritratto; Ecco penso che questa sia una grande verità; non manca un giorno in cui non mi riprometta di scattare la foto migliore, il ritrarre più autentico. E’ questa la mia passione, è in questo gesto che la realizzo.

BIO

Gabriella è nata a Trecenta (Rovigo) nel 2001 e frequenta Scienze e Tecniche di Psicologia all’Università di Trento nella sede di Rovereto. Oltre alla fotografia, le piace recitare e leggere moltissimo essendo appassionata di  Teatro e Letteratura.

 

[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI – sezione Fotografia – articolo del 16 ottobre 2019]

La fotografia- intervista a Emmanuele dello Studio FEST

Amici di Detti e Fumetti vogliamo ancora parlarvi di fotografia perché riteniamo che una sola intervista non era sufficiente per esplorare compiutamente questo mondo. 
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Oggi intervistiamo Emmanuele, fotografo con una esperienza pluriennale che ha fondato  FEST  insieme ad alcuni amici professionisti del settore, specializzandosi nella Fotografia di Ritratto.
F.: Ciao Emmanuele chi o che cosa ti ha fatto innamorare della fotografia?
E.: La passione per la fotografia mi è stata trasmessa da mio padre in tenera età; è da lui che ho appreso i primi rudimenti sul funzionamento delle macchine a pellicola.
L’amore per le arti visive, la curiosità e la voglia di apprendere hanno fatto il resto.
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F.:Quando fotografi, che cosa fotografi? La luce, la forma o il colore e perché?
E.:A mio avviso una buona fotografia di ritratto non può prescindere da un buon equilibrio di questi tre elementi.
-La luce (e di conseguenza le ombre) creano il mood che si vuole trasmettere all’osservatore; maggiore è il distacco di queste due componenti, maggiore sarà la drammaticità che avrà il ritratto.
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-Il colore enfatizza le sensazioni evocate dai chiaroscuri della foto;
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-la forma (nel ritratto possiamo parlare di posa) è il tema che si vuole rappresentare.
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F.:Come metti a tuo agio il soggetto per riuscire a tirar fuori il suo meglio? Che stratagemma usi per far emergere la sua parte migliore?
E.:E’ molto difficile rispondere a questa domanda poiché non vi è una ricetta valida per tutti i soggetti fotografati. In linea di principio, per i soggetti alle prime esperienze con la fotografia di ritratto, si cerca sempre di scambiare due chiacchiere con lei/lui  qualche giorno prima dello shooting; questo mi da una prima idea sul suo carattere e di conseguenza mi permette di capire quale potrebbe essere il contesto e il mood a lei/lui più adatto.
Si passa poi alla sessione di scatto; fondamentale è un sottofondo musicale di gradimento al soggetto da ritrarre al fine di rendere lo shooting meno impegnativo mentalmente. Non ultimo trovo che parlare durante la seduta crea un ambiente piu’ rilassato; è per questo che cerco di essere socievole e colloquiale.
Ritengo che il dialogo infatti aiuta ad enfatizzare e indirizzare la naturale espressività della persona fotografata.
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F.: Quali fotografi consiglieresti di studiare a chi si avvicina al mondo della fotografia oggi?
E.:Due su tutti: Réhahn, per la sua capacità di cogliere le emozioni del soggetto in una foto; le sue sono a mio avviso, delle foto uniche per il fatto di saper come poche raccontare una storia. Il secondo è Manny Librodo, per le sue eccezionali doti tecniche,  veramente fuori dal comune.

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F. :Parlaci del tuo prossimo progetto lavorativo nell’ambito della fotografia.
E.:Stanno per partire una serie di sessioni didattiche con lo studio FEST in cui vestirò i panni del docente per insegnare ai gruppi di fotografi non professionisti come realizzare i ritratti fotografici.
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Insieme ai miei soci presto torneremo sull’argomento per darvi le ultime notizie in merito a questa e ad altre originali iniziative dello Studio FEST.
A presto!
[Filippo Novelli  per DETTI E FUMETTI- sezione Fotografia – articolo dell’8 novembre 2018]

Il Ritratto fotografico-intervista a Stefano Massini

Amici di Detti e Fumetti oggi vi parliamo di ritratto in ambito fotografico.

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Siamo andati ad intervistare Stefano Massini, componente dell’Associazione di Fotografi FEST (dal tedesco “impostare”, organizzare e declinare l’arte fotografica) artefici di una  originale iniziativa volta a portare il ritratto fotografico professionale nelle case di ognuno di noi. Il logo di FEST rappresenta il ring, una speciale lampada per la fotografia che elimina l’ombra sul volto del soggetto da fotografare.

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Ma riprenderemo più avanti questo argomento.

Era da qualche anno che non intervistavamo un fotografo. Volevamo indagare quella terra di confine che sta tra il Mestiere e l’Arte.

Oggi come mai prima d’ora la fotografia si è dimostrata essere il medium più alla portata di tutti coloro che sentono il bisogno di esprimere la propria creatività; oggi come mai prima d’ora i social se ne sono accorti e stanno cavalcando l’onda. Infatti, numeri alla mano, la fotografia si sta dimostrando il più diretto ed efficace medium per condividere i propri stati d’animo, il proprio estro, la propria individualità; d’altronde non c’è nulla di più immediato per trasmettere una sensazione di una immagine.

A Stefano abbiamo chiesto di raccontarci cosa rappresenta oggi la fotografia.

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F.: il digitale e l’analogico nel tuo lavoro; pregi e difetti secondo te.

S.:Pregi: La fotografia digitale è più comoda, ti permette di fare quanti scatti vuoi, senza un limite; hai subito un’anteprima dello scatto; in fase di post produzione puoi recuperare le zone troppo in ombra o quelle bruciate e puoi stravolgere completamente i colori.

Nella fotografia a pellicola tutte queste cose non le possiamo fare, ma proprio per questo, ti permette di imparare veramente l’arte fotografica.

Con il rullino hai pochi scatti. Questo potrebbe essere visto come un limite ma in realtà avendo pochi scatti, non puoi permetterti il lusso di  sbagliare. Per questo motivo prima di scattare pensi alla foto che stai facendo, studiando la luce, la composizione etc.. affinché risulti al meglio.

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Le foto scattate con rullino hanno un look imperfetto che le rendono affascinanti e poi per vedere le foto devi per forza stamparle, e la stampa sta andando a perdersi con il digitale. È un’emozione unica vedere le proprio foto stampate e poterle toccare con mano!

Difetti: l’analogico ha un costo molto più elevato rispetto al digitale (costo rullino e sviluppo)

il digitale proprio perché alla portata di tutti, per la sua facilità di utilizzo, ha prodotto negli anni,  moltissima “cyber spazzatura”.

F.: cosa è per te la scuola, la tecnica e quanto ne tieni conto nel tuo lavoro. Quando è  che invece bisogna dimenticarsene.

S.: Nel mio percorso di apprendimento (che parte da autodidatta) ho avuto la fortuna di conoscere molti amici, tra cui fotografi affermati, che sono stati la mia scuola, grazie a loro ho imparato facendo, ho affinato la tecnica nel tempo, partecipando a numerosi eventi.

Ritengo comunque la scuola fondamentale, lo studio è alla base di tutte le discipline.

Quello che la scuola non può insegnarti è fotografare con il cuore,  rendere eterna un’emozione senza pensare a troppi tecnicismi.

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F.: cosa è per te la post produzione. C’è sempre stata nel mondo della fotografia ma con l’avvento del digitale che ruolo ha?

S.:La post produzione è sempre stata presente già ai tempi della camera oscura ma con l’avvento del digitale è diventata un mezzo fondamentale, uno strumento per rendere la propria fotografia più potente e per risolvere problemi se e quando si dovessero presentare. Naturalmente proprio perché potente, andrebbe dosata con attenzione, perché cominciare ad elaborare una fotografia ed arrivare ad un risultato finale grafico ed artefatto, è un attimo.

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F.: quanto sono importanti i gruppi di fotografia, quanto è importante fare mostre, avere un ritorno dal pubblico.

S.: Personalmente ho sempre vissuto la fotografia come un momento molto personale e solitario, una valvola di sfogo o un rifugio sicuro dallo stress e dai problemi della vita ma nel tempo, poco alla volta, ho cominciato a vivere la mia passione anche con amici ed ho scoperto quanto possa essere importante la condivisione; il confronto è motivo di grande crescita professionale ed umana. Le mostre sono un sicuro punto di incontro che avvicinano appassionati e non, una vetrina meno veloce dei social ma sicuramente più concreta e quando si crea interesse verso la propria fotografia, la cosa può solo che generare grande soddisfazione, è il carburante che ti fa andare avanti.

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F.: cosa apprezzano di piu’ gli altri delle tue opere.

S.: Da quello che mi dicono, quando ricevo commenti sulle mie foto, è il riuscire a fare fotografie non banali e tecnicamente valide. Per me, già il fatto di riuscire a catturare l’attenzione di qualcuno, attraverso i miei lavori, significa che sto andando nella giusta direzione ma c’è veramente ancora tanto da fare e da imparare, la fotografia è bella per questo…è infinita.

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F.: quali sono i tuoi soggetti preferiti. e perché .

S.:Il genere che più mi appartiene e rappresenta è il ritratto, soprattutto femminile ed in questi anni ho fotografato decine di modelle nazionali ed internazionali.

Mi ispiro a  fotografi di livello superiore al mio e che fanno le foto ESATTAMENTE come piacerebbe farle a me, con la stessa filosofia, tecnica, approccio.

Quindi il ritratto è il genere che più mi emoziona, indipendentemente dalle belle modelle ritratte di cui internet è piena.

 Altro genere che apprezzo molto è la street photography, che pratico di rado ma nei miei momenti di pausa tra un set ed un altro in studio.

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F.: progetti in corso?

S.:A brevissimo inizierà una mia collaborazione con un noto fotografo ritrattista internazionale.

Mentre a lungo termine mi piacerebbe poter organizzare un bel viaggio fotografico, stile reportage, in un posto lontano tipo Birmania.

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F.: che consigli daresti ad un amico che si avvicina oggi al mondo della fotografia

S.: Studia molto, scatta solo le cose che ti interessano, usa prima di tutto la testa e solo dopo la macchina fotografica e poi devi essere tenace e non sentirti mai bravo ma sii umile e pensa  che avrai sempre da imparare.

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F.: Grazie Stefano e alla prossima

S.: Ciao a tutti a presto

[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI – sezione Fotografia – articolo del 6 novembre 2018]