Amici di Detti e Fumetti oggi vi parliamo di ritratto in ambito fotografico.

Siamo andati ad intervistare Stefano Massini, componente dell’Associazione di Fotografi FEST (dal tedesco “impostare”, organizzare e declinare l’arte fotografica) artefici di una originale iniziativa volta a portare il ritratto fotografico professionale nelle case di ognuno di noi. Il logo di FEST rappresenta il ring, una speciale lampada per la fotografia che elimina l’ombra sul volto del soggetto da fotografare.

Ma riprenderemo più avanti questo argomento.
Era da qualche anno che non intervistavamo un fotografo. Volevamo indagare quella terra di confine che sta tra il Mestiere e l’Arte.
Oggi come mai prima d’ora la fotografia si è dimostrata essere il medium più alla portata di tutti coloro che sentono il bisogno di esprimere la propria creatività; oggi come mai prima d’ora i social se ne sono accorti e stanno cavalcando l’onda. Infatti, numeri alla mano, la fotografia si sta dimostrando il più diretto ed efficace medium per condividere i propri stati d’animo, il proprio estro, la propria individualità; d’altronde non c’è nulla di più immediato per trasmettere una sensazione di una immagine.
A Stefano abbiamo chiesto di raccontarci cosa rappresenta oggi la fotografia.

F.: il digitale e l’analogico nel tuo lavoro; pregi e difetti secondo te.
S.:Pregi: La fotografia digitale è più comoda, ti permette di fare quanti scatti vuoi, senza un limite; hai subito un’anteprima dello scatto; in fase di post produzione puoi recuperare le zone troppo in ombra o quelle bruciate e puoi stravolgere completamente i colori.
Nella fotografia a pellicola tutte queste cose non le possiamo fare, ma proprio per questo, ti permette di imparare veramente l’arte fotografica.
Con il rullino hai pochi scatti. Questo potrebbe essere visto come un limite ma in realtà avendo pochi scatti, non puoi permetterti il lusso di sbagliare. Per questo motivo prima di scattare pensi alla foto che stai facendo, studiando la luce, la composizione etc.. affinché risulti al meglio.

Le foto scattate con rullino hanno un look imperfetto che le rendono affascinanti e poi per vedere le foto devi per forza stamparle, e la stampa sta andando a perdersi con il digitale. È un’emozione unica vedere le proprio foto stampate e poterle toccare con mano!
Difetti: l’analogico ha un costo molto più elevato rispetto al digitale (costo rullino e sviluppo)
il digitale proprio perché alla portata di tutti, per la sua facilità di utilizzo, ha prodotto negli anni, moltissima “cyber spazzatura”.
F.: cosa è per te la scuola, la tecnica e quanto ne tieni conto nel tuo lavoro. Quando è che invece bisogna dimenticarsene.
S.: Nel mio percorso di apprendimento (che parte da autodidatta) ho avuto la fortuna di conoscere molti amici, tra cui fotografi affermati, che sono stati la mia scuola, grazie a loro ho imparato facendo, ho affinato la tecnica nel tempo, partecipando a numerosi eventi.
Ritengo comunque la scuola fondamentale, lo studio è alla base di tutte le discipline.
Quello che la scuola non può insegnarti è fotografare con il cuore, rendere eterna un’emozione senza pensare a troppi tecnicismi.

F.: cosa è per te la post produzione. C’è sempre stata nel mondo della fotografia ma con l’avvento del digitale che ruolo ha?
S.:La post produzione è sempre stata presente già ai tempi della camera oscura ma con l’avvento del digitale è diventata un mezzo fondamentale, uno strumento per rendere la propria fotografia più potente e per risolvere problemi se e quando si dovessero presentare. Naturalmente proprio perché potente, andrebbe dosata con attenzione, perché cominciare ad elaborare una fotografia ed arrivare ad un risultato finale grafico ed artefatto, è un attimo.

F.: quanto sono importanti i gruppi di fotografia, quanto è importante fare mostre, avere un ritorno dal pubblico.
S.: Personalmente ho sempre vissuto la fotografia come un momento molto personale e solitario, una valvola di sfogo o un rifugio sicuro dallo stress e dai problemi della vita ma nel tempo, poco alla volta, ho cominciato a vivere la mia passione anche con amici ed ho scoperto quanto possa essere importante la condivisione; il confronto è motivo di grande crescita professionale ed umana. Le mostre sono un sicuro punto di incontro che avvicinano appassionati e non, una vetrina meno veloce dei social ma sicuramente più concreta e quando si crea interesse verso la propria fotografia, la cosa può solo che generare grande soddisfazione, è il carburante che ti fa andare avanti.

F.: cosa apprezzano di piu’ gli altri delle tue opere.
S.: Da quello che mi dicono, quando ricevo commenti sulle mie foto, è il riuscire a fare fotografie non banali e tecnicamente valide. Per me, già il fatto di riuscire a catturare l’attenzione di qualcuno, attraverso i miei lavori, significa che sto andando nella giusta direzione ma c’è veramente ancora tanto da fare e da imparare, la fotografia è bella per questo…è infinita.

F.: quali sono i tuoi soggetti preferiti. e perché .
S.:Il genere che più mi appartiene e rappresenta è il ritratto, soprattutto femminile ed in questi anni ho fotografato decine di modelle nazionali ed internazionali.
Mi ispiro a fotografi di livello superiore al mio e che fanno le foto ESATTAMENTE come piacerebbe farle a me, con la stessa filosofia, tecnica, approccio.
Quindi il ritratto è il genere che più mi emoziona, indipendentemente dalle belle modelle ritratte di cui internet è piena.
Altro genere che apprezzo molto è la street photography, che pratico di rado ma nei miei momenti di pausa tra un set ed un altro in studio.

F.: progetti in corso?
S.:A brevissimo inizierà una mia collaborazione con un noto fotografo ritrattista internazionale.
Mentre a lungo termine mi piacerebbe poter organizzare un bel viaggio fotografico, stile reportage, in un posto lontano tipo Birmania.

F.: che consigli daresti ad un amico che si avvicina oggi al mondo della fotografia
S.: Studia molto, scatta solo le cose che ti interessano, usa prima di tutto la testa e solo dopo la macchina fotografica e poi devi essere tenace e non sentirti mai bravo ma sii umile e pensa che avrai sempre da imparare.

F.: Grazie Stefano e alla prossima
S.: Ciao a tutti a presto
[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI – sezione Fotografia – articolo del 6 novembre 2018]
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