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GIORNALISMO TRA TECNICA E PASSIONE! – WILLY IL BRADIPO INTERVISTA Roberta De Matthaeis – una Ipercinetica Speaker

Oggi mi trovo insieme a  Roberta De Matthaeis Speaker di Radio Monte Carlo; insieme a lei ripercorriamo la sua carriera dalla Radio alla Televisione passando per il Cinema.

Muovi i primi passi nel mondo radiofonico all’età di 17 anni, a Foggia nella città in cui sei nata, in  una radio locale, Radio Selenia Stereo.

Dal 2001 al 2004 conduci il programma Movida nella tv locale TeleRadioErre. La tua carriera continua a Roma dopo la laurea in Scienze politiche,

nell’estate 2005 inizi  a lavorare per la trasmissione Rai Life in diretta al sabato da mezzanotte su Rai Uno e in simultanea su Isoradio, con un programma sul mondo notturno dei giovani.

Nell’autunno 2006 conduci in diretta su Teleradioerre il programma sportivo della domenica Studio Stadio.  Poi in estate su Telenorba con Battiti Beach, dalle spiagge del sud Italia. In autunno conduci Cinema e calcio 

dal 2007 presenti in diretta, eventi di musica, moda, costume, tra cui Miss Mondo Italia a Gallipoli, per tre edizioni,

nel 2007, 2008 e 2010 Nel 2009 ritorni su TeleRadioErre dove conduci Casa mia, contenitore pomeridiano di attualità con ospiti in studio.

Ad ottobre 2010 presenti il talk d’informazione Mezzogiorno sul Sette su Telenorba. Inizia nello stesso anno la conduzione radiofonica su Radionorba TV.

Dal 2010 al 2014 per cinque anni sei alla conduzione di Battiti live, il palcoscenico musicale estivo in TV e Radio, intervistando cantanti internazionali e nazionali delle hit del momento.

Nel 2015 ti trasferisci a Tirana, in Albania, per la start up della tv Agon Channel sul canale 33 del digitale terrestre dove lavori sia in redazione sia in veste di conduttrice in vari programmi (I Primi, Dica 33, Tg, Vetrine). A maggio sei  inviata per Expo 2015 a Milano dove approfondisci la realtà delle eccellenze italiane in cucina.

Nel 2016 torni a Roma e conduci Gustibus, programma culturale e di approfondimento enogastronomico italiano di La7.

Contemporaneamente durante l’impegno di Gustibus, nel 2017, diventi speaker di Dimensione Suono Soft (gruppo RDS).

Da gennaio 2019 ti trasferisci a Milano e diventi speaker di Radio Monte Carlo, la radio italiana del Principato di Monaco (gruppo RadioMediaset). A Giugno fai l’inviata a Torino per Il Salone dell’Automobile del Parco del Valentino. Nel dicembre 2019 presenti a Palazzo Madama, Roma, l’ultima edizione del prestigioso Premio Laurentum.

Durante la notte di capodanno 2020 conduci Capodanno in musica in diretta radiofonica (gruppo Radio Mediaset) e televisiva (Canale 5). A gennaio 2020, recita nel 4º episodio di “Baby” (terza stagione), serie-tv prodotta e distribuita da Netflix.

Ora nel week end conduci una trasmissione radiofonica su Radio Monte Carlo.

W: Cosa o chi ti ha spinto verso la radio?

R: Sin da quando ero piccola amavo ascoltare la radio. Mi rifugiavo in questo splendido mondo. Quando avevo l’età di dodici anni, mio padre mi regalò le prime radio cuffie della Sony, me le portò dall’America, e io tutta euforica le accendevo e cambiavo frequenza come una forsennata, ascoltando sia la musica che le canzoni. Guardavo programmi televisivi e ascoltavo programmi radiofonici. Già in pancia di  mamma  scalciavo a ritmo di musica!  Crescendo ho voluto imitare chi faceva questo mestiere e ho studiato e ascoltato parecchia radio. Mi sono affacciata all’età di diciassette anni cosi, come mi hai ricordato tu, al mondo della radio, iniziando la mia carriera in una radio locale e sono entrata a far parte di questo splendido mondo piacendomi sin da subito!

W: Le tue precedenti esperienze nelle varie radio l’ultima con Radio Dimensione Soft cosa ti hanno lasciato?

R: Tutte le esperienze sono meravigliose, quelle più dure, quelle più facili, tutte sono utili per la carriera, per la professionalità. L’ultima esperienza su Radio Dimensione Soft è stata magnifica,  mi sono trovata a Roma con questa squadra di persone brave, competenti e allo stesso momento divertenti. Mi sono divertita con persone veramente splendide! Quindi mi porto dietro un bellissimo ricordo! E poi mi hanno rapita, da Radio Dimensione Soft sono volata a Milano entrando a far parte di  Radio Montecarlo

W: Parlaci ora della tua esperienza radiofonica con Radio Monte Carlo  dove conduci un  programma di musica pop

R: L’esperienza mi sta piacendo, perché credo nella radio, credo nella professionalità, credo nel rispetto di ciò che si dice in onda e in tutto quello che la musica trasmette. La musica ci salva, ci unisce, fa da ancora di salvezza in tutti i momenti della nostra vita; come in quello che stiamo vivendo, non è un tempo facile. La radio è veramente una terapia e può servire tantissimo! Ci sono molte persone che ci seguono e sono sole e grazie alla musica e alle voci amiche riescono a trascorrere delle giornate non troppo pesanti e quindi, meno male che c’è la radio meno male che c’è la musica! Sono molto contenta di essere a Radio Monte Carlo. La prima volta che sono andata a Milano, perché   trasmetto sia da Roma che da Milano,  ho visto il Corner, quello più bello d’Italia, quello di Via Turati largo Donegani l’angolo da dove trasmettiamo; in questo grattacielo, che tra l’altro ospita l’Ambasciata Americana, mi sono emozionata, perché trasmettere li, in vetrina, con la gente che ti saluta, tu che riesci a parlare alla città in un certo modo: ogni volta che si accende il microfono l’emozione ti prende allo stomaco ma poi ti lasci andare, perché parlare in radio è come parlare con degli amici e più sei amica, più sei confidenziale ma sempre con tanto rispetto e il rapporto che si crea tra lo speaker e  il pubblico  è bellissimo!

W: Oltre alla  Radio sei approdata alla Televisione è stato motivo di crescita?

R: La televisione e la Radio sono due amori separati e distinti perché hanno due linguaggi diversi e li amo con la stessa intensità. Spero di tornare presto in televisione perché ho fatto tanta gavetta e non vedo l’ora che si riprenda quel giro di eventi per le città, le serate. Mi manca  molto come il teatro e il cinema.

W: L’esperienza con la serie tv “Baby” prodotta e distribuita da Netflix

Dove  reciti nel 4º episodio, avrà un seguito?

R: Con tanta umiltà ho provato a fare l’attrice e devo  dire che quando ho fatto questa piccola parte nel quarto episodio di “Baby”  su Netflix, ho ricevuto molti messaggi che mi hanno gratificata! Mi chiedi se ha un seguito? Speriamo che abbia un seguito questa piccola carriera che riguarda il cinema, lo spero tanto perché mi piace. Ci saranno film in uscita che mi vedranno come attrice in piccoli ruoli; la politica dei piccoli passi fa sempre bene!

W: Cosa ti senti di dire alle ragazze che  vogliono avvicinarsi al mondo della radio come conduttrici?

Dico loro di essere belle, forti, di confidare nelle proprie capacità. Il mondo ha bisogno di donne che hanno la testa sulle spalle, oltre alla bellezza, perché sarei una falsa se dicessi il contrario. Ma la bellezza a volte,  può essere un’arma a doppio taglio, può ritorcersi contro la ragazza che vuole fare carriera.  A volte si deve dimostrare il doppio rispetto agli altri, perché quando si è belle donne o si ha una certa avvenenza, appena ti vedono in un ambiente di lavoro si sentono minacciati, non so perché ma avviene sempre questa cosa. Quindi bisogna tirare fuori tutte le nostre capacità, dimostrare il valore che abbiamo e dobbiamo farcela con le proprie forze. Senza scendere a compromessi, anche se il percorso sarà più lungo e difficile!

W: Sei stata nominata socio onorario dell’associazione internazionale pugliesi  nel mondo, ce ne vuoi parlare?

Sono molto contenta di far parte di quel gruppo di talenti del sud, che rappresentano la mediterraneità, la voglia di coinvolgere il pubblico con il sorriso che abbiamo dentro, con il mare che ci  portiamo negli occhi ovunque nella nostra vita e ovunque andremo. Pugliese nell’anima e ambasciatrice della pugliesità del buon bere e mangiare e della solarità che ci contraddistingue. Ora vivo in altre città ma la Puglia ce l’ho dentro il cuore!

W: Il tuo sogno nel cassetto?

R: Di crescere sempre di più, di volare sempre più in alto. Nel frattempo mi godo quell’attesa straordinaria e quell’adrenalina pungente, quando penso per esempio al palcoscenico e penso anche alle prime serate in televisione. Inizi a sognare chiedendoti se diventerà realtà, i sogni aiutano a vivere meglio!

W: Bene cara Roberta è stato un vero piacere parlare con te, continueremo a seguirti su Radio Monte Carlo!

R: Grazie a te per questa intervista, evidentemente suscitiamo curiosità e veniamo messi in primo piano da persone curiose e interessate, questo è molto bello da parte tua.

 [Dario Santarsiero per Detti e Fumetti -Sezione Letteratura – Articolo del 11 marzo 2021]

EVOCAZIONE E SINTESI, LA POESIA – WILLY IL BRADIPO INTERVISTA MARA CORTAZAR PER DETTI E FUMETTI

Per il ciclo EVOCAZIONE E SINTESI, LA POESIA oggi abbiamo con noi MARA CORTAZAR.

La  poesia intimista di Mara Cortazar lascia una traccia indelebile a chi l’ascolta. Come è consuetudine alla fine dell’intervista ci saranno due sue poesie

W. buongiorno Mara, parlaci un po’ di te

M. Scrivo poesie e mi piace cantare. Mi sono autoprodotta un audioraccolta di poesie dal titolo “La sera leoni”. La cantante la faccio col mio amico Marco Olivieri nel duo elettrodrammatico “Tristi Mietitori”. Partecipo alla redazione della rivista di poesia romana “Hpo, scritture capitali” e organizzo eventi di Microfono Aperto, serata in cui si incoraggia la libera partecipazione artistica. Dal lock down ho iniziato a collaborare con alcune radioweb e la cosa continua a piacermi un sacco.

W. Quando ti sei accostata alla poesia e perchè?

M. Mi piace scrivere testi per canzoni, ho cominciato con quello. La poesia è un distillato della canzone, un parente molto potente. È anche sintesi,  evocazione. Di qualsiasi cosa scritta si può sentire, in sottofondo, la sua musica.

W. come definiresti la tua poesia?

M. La definizione lirica mi sembra vada bene.

W. C’è un’artista in particolare che da cui trai l’ispirazione?

M. Non mi pare in verità, almeno consapevolmente. L’ispirazione poi è una cosa sofferta per me, quasi mai un rapimento estatico. Nelle cose che mi piace fare o nei posti dove mi piace stare ci vado solissima e senza intenzioni.

W. In un mondo in continuo movimento la poesia ha un senso?

M. La poesia è connessa con la vita. Se c’è un essere vivo soltanto al mondo, già basta per la poesia.

W. L’esperienza della radio ha dato un impulso maggiore alla tue opere?

M. Si. Ho dovuto scrivere delle cose apposta e mi è piaciuto. Ho avuto  parecchio stimolo a comporre, registrare e ascoltare la mia voce, quindi ha iniziato a interessarmi anche la lettura e tutto quello a cui si da il via leggendo. C’è molto movimento e quando è così mi pare di stare meglio. 

W. Quali libri consiglieresti ad un adolescente che vuole avvicinarsi alla poesia?

M. Nessuno. Il caso è il miglior consigliere.

W. Il tuo sogno nel cassetto?

M. L’eterna giovinezza.

W. Bene, grazie Mara anche a nome dei lettori di Detti e Fumetti!

[Dario Santarsiero per Detti e Fumetti- Sezione Letteratura – articolo del 9 marzo 2021]

Le POESIE DI MARA

La notte d’acqua è un pianto sacro.

Sbatte al suolo il caldo fiato dei viventi

e gli uccelli in silenzio capiscono

quello che è oscuro col sole.

Al mattino, fatto sollievo, lo soffieranno dal becco.

Ti ho lasciato attraversare facendo il richiamo dei lupi

ma ero senza ricordi e nuda

e mi è parso di non avere nemmeno un pensiero d’amore

ma stanotte piove acqua santa,

restiamo sul nostro lato della strada

a ringraziare i corpi benedetti

e a maledire il nostro amore di lupo.

Le bugie che dico hanno lunghissime gambe.

Scivolano dalla bocca una dopo l’altra,

come noccioli di ciliegia.

Sono ridicoli i giuramenti sulla terra

al suono di quei passi tranquilli,

e nessuno riesce a sostenerne lo sguardo.

Sapresti riconoscerle?

Eppure non hanno maschere, né cercano di piacere,

non aspettano pretesti e non mostrano interesse per le conclusioni.

Le guardo prendere le mie difese, parlare per me, intimare

“credimi, pazzo!”

Non spunta forse da sotto al vestito, non splende dietro i denti del loro sorriso

la lama incandescente della verità?

FOLLIA- IL PODCAST DI DDD DILETTI DAL DIVANO -LA RUBRICA DI GABRIELLA GRIFO’ PER DETTI E FUMETTI

Ciao a Tutti sono Gabriella Grifo’ redattrice di DETTI E FUMETTI in arte Gigi’ quando scrivo qui :-).

Per la rubrica DDD Diletti Dal Divano abbiamo iniziato per i piu’ pigri, in realtà per suscitare curiosità, la lettura di alcuni brani di libri che a noi piacciono. Pare che questo podcasting funzioni, in molti ci avete scritto per apprezzamenti e per chiederci di leggere un libro in particolare. Continuate a scrivere direttamente qui sotto nei commenti lasciando il titolo del vostro libro; chissà potrebbe essere il prossimo articolo.

Il Podcast lo fanno tutti ma il podcast a fumetti? Nessuno che io conosca. Quindi godetevi questo nuovo episodio. Alla fine vi lascio le puntate precedenti di quello che presto diventerà un vero e proprio libro. Sosteneteci e consigliateci nuovi titoli, entreranno nell’indice!

Nell’episodio di oggi parleremo di Follia di Patrick Mcgrath. Una grande storia d’amore folle pervade tutto il libro, raccontata da uno psichiatra che decide di esporre il suo caso clinico più perturbante: la passione fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, paziente rinchiuso in manicomio per uxoricidio.

Un libro che, come dice il titolo, è impresso di follia non solo per l’amore dei due protagonisti ma anche per la location in cui si svolge la vicenda, un manicomio.

Potete ascoltare il podcast facendo click QUI e/o sul disegno.

Le illustrazioni sono di FILIPPO NOVELLI founder di DETTI E FUMETTI e illustratore del collettivo.

Le musiche che abbiamo utilizzato:
♫ Track: [Electro Swing] Wat Dat Dee [No Copyright Music]
♫ Watch: https://youtu.be/1Zzqio6jPRQ

After the rain by Rexlambo https://soundcloud.com/rexlambo
Creative Commons — Attribution 3.0 Unported — CC BY 3.0
Free Download / Stream: https://bit.ly/_after-the-rain
Music promoted by Audio Library https://youtu.be/IcH1Qc7NkBo


[Gabriella Grifo’ per DETTI E FUMETTI – sezione Letteratura – articolo del 6 marzo 2021]

EVOCAZIONE E SINTESI, LA POESIA – WILLY IL BRADIPO INTERVISTA A FLAVIA CIDONIO PER DETTI E FUMETTI

Oggi per la nuova rubrica di poesia EVOCAZIONE E SINTESI, LA POESIA, il nuovo ciclo di interviste di DETTI E FUMETTI abbiamo con noi Flavia Cidonio.

Illustrazioni e ritratti di Filippo Novelli

L’intimismo di Flavia ha stuzzicato la mia curiosità; ho voluto scambiarci quattro chiacchiere. Anche con lei ho inserito due  sue poesie per far conoscere sia la persona che l’artista.

W. Inizio con il presentarti ai nostri lettori come è mia abitudine. Sei nata a Roma il 26 gennaio 1992. Hai studiato cinema presso la Scuola internazionale di alta formazione per sceneggiatori e registi cinetelevisivi e drammaturgia presso l’Istituto Engim San Paolo. Hai Collaborato con il centro studi Ipermedia CDE di Roma. Hai scritto un adattamento de Le notti bianche, portato in scena con la regia di Emanuele Carboni presso il Piccolo Teatro dei Sassi di Montecelio e lo spettacolo teatrale Finché tempo non ci separi, in scena al Teatro Ivelise di Roma. Hai partecipato all’antologia di racconti Confondendo memoria e desiderio ispirati a La terra desolata di T.S. Eliot, Robin edizioni. Sei l’autrice di Antimonio, silloge poetica, pubblicata con Gattomerlino edizioni nel 2019.

W. A che età, hai scoperto la poesia?

F. Direi al ginnasio, intorno ai quindici anni. Durante le lezioni che mi piacevano meno passavo il tempo a leggere gli autori della nostra antologia di italiano, dopo scuola passavo in biblioteca o tenevo da parte i soldi per comprare quelli che avevo scoperto. I primi sono stati Rimbaud, Verlaine e i poeti del romanticismo inglese (i miei preferiti erano Byron, Shelley e Keats). Ma forse il primo vero amore è stato per Sylvia Plath: ricordo perfettamente il momento in cui ho letto i versi di I Am Vertical. Ho pensato che non somigliava a nulla di quanto credevo potesse esistere. Esattamente ciò di cui avevo bisogno.

W. Che scopo ha la poesia nella realtà di tutti giorni?

F. A costo di suonare retorica, dico che per me è essenziale. La trovo una compagna silenziosa che restituisce anche ciò che non sapevo di aver domandato. Ho una raccolta di poeti sudamericani (trovata in casa senza sapere da dove arrivi) che uso come un libro delle risposte. È quasi completamente consunto. Credo comunque che ognuno abbia la capacità di trovare il proprio spazio di poesia quotidiana, in particolare dove non se lo attende. Se lo desidera, naturalmente.

W. Ti identifichi nel ruolo di “poetessa”?

F. Non mi identifico in nessun ruolo, in effetti (e non amo particolarmente il termine poetessa). Però quando chi non legge poesia mi chiede consigli o si avvicina alla lettura di nuovi autori anche grazie a me, sono felice. Ho appena cominciato e spero di scrivere ancora, credo sia tutto ciò che mi aspetto.

W. Cosa ti suscitano un tramonto e una fermata della metro?

F. Questa è una domanda difficile. A pensarci bene, nessuno dei due mi suscita nulla in particolare. Sui mezzi pubblici però penso sia quasi inevitabile imbattersi in storie, racconti da parte di sconosciuti e piccoli incidenti che stuzzicano la fantasia. Perlomeno, a me capitava quasi ogni giorno. Quindi probabilmente una fermata della metro mi suggerisce molto più di quanto potrebbe un tramonto. Ammiro chi sa farsi ispirare dal paesaggio o dalla natura, è qualcosa che a me riesce molto difficile.

W. Quand’ è il momento migliore della giornata per scrivere?

F. Credo che ogni momento sia buono: io ho spesso idee la mattina appena sveglia o prima di addormentarmi. Mi limito ad appuntarmi parole chiave e ci torno su in un secondo momento, sperando di ricordarmi cosa significa quel che ho scritto. Forse banalmente penso che l’importante non sia tanto scrivere, quanto dedicarsi alle varie riscritture. Lì trovare tutto il tempo e la concentrazione necessaria è realmente importante.

W. Quali libri consiglieresti ad un adolescente che vuole avvicinarsi alla poesia?

F. Posto che da adolescente io non li avrei accettati, consiglierei di lasciarsi guidare esclusivamente dal proprio istinto. E poi questi tre:

– Nicanor Parra, L’ultimo spegne la luce, Bompiani

–  Raymond Carver, Orientarsi con le stelle, Minimum Fax

– Audre Lorde, D’amore e di lotta, Le lettere

W. Il tuo sogno nel cassetto?

F: Rinunciare ad averne e coltivare i desideri, che mi sembrano più promettenti. Il primo, non appena sarà possibile, è portare in scena un testo teatrale che era pronto poco prima della pandemia.

W. Grazie di averci raccontato di te anche a nome dei lettori di Detti e Fumetti

F. Grazie a te Willy e ci risentiamo presto con una sorpresa che adesso non posso svelarvi.

[Dario Santarsiero alias Willy il bradipo per DETTI E FUMETTI -sezione Letteratura -articolo del 19 febbraio 2021]

Le poesie di Flavia Cidonio

Al risveglio
ho sempre cura
di mettere gentilmente in fuga
i fantasmi notturni.
Me li tengo puliti, do loro un nome
a volte persino una casa in cui fare ritorno.
Al solito,
mi mostro fin troppo accogliente
con il tormento
occasionale.

Questa solitudine
che mi preme addosso
che chiama uno spazio per sé
senza restituire un fiato
sa delle tue parole
tutte quelle
che non hai pronunciato
per trovarti
qui – accanto a me
su questa sedia vuota.

EVOCAZIONE E SINTESI, LA POESIA, WILLY IL BRADIPO INTERVISTA Alessia Giovanna Matrisciano PER DETTI E FUMETTI

Illustrazioni e ritratti di Filippo Novelli

Ciao Amici

oggi apriamo un nuovo ciclo di interviste dedicato alla poesia: EVOCAZIONE E SINTESI, LA POESIA.

Oltre ad intervistare artiste ed artisti, vi proporremo anche loro opere. Oggi abbiamo con noi Alessia Giovanna Matrisciano.

L’incontro con Alessia Giovanna Matrisciano non è casuale, la sua poesia dettata da una  lotta interiore mi ha colpito nel profondo,

W. Vediamo Alessia Giovanna ti racconto ai miei amici: sei  nata a Rovereto nel 1993. Ti sei  laureata in Letteratura e Spettacolo all’Università “La Sapienza” di Roma; hai pubblicato le sillogi poetiche Le compagne di stanza (2012) e I frustrati (premio nazionale Creatività Infinita 2015), per dedicarti poi ad una fitta attività teatrale come autrice e regista. Con i tuoi spettacoli sei stata ospite nelle stagioni di diversi teatri romani e in festival di portata nazionale. Hai collaborato come assistente alla drammaturgia al progetto Casa degli artisti, promosso dalla Fondazione Teatro Due di Parma. La tua La drammaturgia Narciso è stata vincitrice dell’edizione 2018 del concorso nazionale L’ Artigogolo, nonché dei festival Inventaria e Dominio Pubblico.

W. Ed ora vorrei farti qualche domanda. Nella tua via ha sempre dominato la poesia, perché?

A. Fin da quando ho imparato a leggere, il mondo della letteratura mi è sembrato la migliore ancora di salvezza. Il mondo che avevo intorno mi sembrava smorto, privo di emozioni, mentre grazie ai libri avevo la possibilità di vivere vite “altre”, più intense e significative. La poesia mi dava quel che poteva darmi un romanzo, ma aumentato: il mio senso del bello veniva colpito in modo intenso e sconvolgente. Ho sempre imparato a memoria le poesie che amavo; questo mi consentiva di avere a disposizione le “parole giuste” ni momenti di difficoltà e di portare le emozioni vissute leggendo dentro di me, come fossero mie. Tutto ciò che ho scritto poi nella vita è stato marchiato dall’impronta della poesia: le belle parole sono più belle dei bei tramonti.

W. C’è uno stretto rapporto tra la poesia intimista e la donna?

A.  Storicamente, sì; ma tutto dipende, a mio parere, dallo stile di vita che si conduce. La mia vita è stata sempre piuttosto ritirata, come poteva essere quella delle donne di un tempo, legate a pochi affetti intensi: per questo mi sento portata ad una poesia intimista (ma ricordiamo che anche molti maschi l’hanno praticata). Niente a che vedere con pretese “sensibilità” che la donna avrebbe in più rispetto all’uomo. Non credo in questo.

Foto di Sergio Battista in occasione

del premio nazionale L’ Artigogolo 2018

W. Cosa è cambiato nella poesia femminile dei primi del novecento a oggi?

A.  Non credo nella “poesia femminile”, nella “letteratura” o nel “teatro delle donne”. Non credo che il genere biologico sia determinante per l’arte che si pratica, se non per la parte che attiene all’educazione e alle convinzioni che si ha sul proprio ruolo. Nell’ultimo secolo, le donne hanno avuto l’occasione di appropriarsi di tutti i temi e i modi possibili, perché si è creata la possibilità di vivere vite libere e non subordinate al ruolo di moglie e madre. La poesia, maschile o femminile che sia, dovrebbe piuttosto variare in base a temi, sensibilità individuali, correnti artistiche. Tutti gli artisti e le artiste di ogni secolo hanno fatto semplicemente arte. Coloro che pensano che le donne debbano scrivere per forza un certo tipo di poesia sbagliano di grosso.

Per gentile concessione di Guarino-Images

W. Perché leggere la poesia?

A. I libri di poesia non sono il genere di cose che si può gustare tutto insieme: vanno tenuti sul comodino e letti una pagina alla volta lungo un mese o un anno. Leggere poesia è un piccolo rito che si fa quando se ne sente il bisogno, come chiedere risposte ai dadi o lanciare monete.

Sergio Battista Photos

W. C’è corrispondenza tra la realtà di tutti i giorni e la poesia?

A. Certo. La poesia parla della pura realtà, ma la racconta così bene che non sembra vera.

W. Componi di getto o hai bisogno di riflettere a lungo per scrivere una nuova poesia?

A. Compongo di getto, ma a volte passo settimane a correggermi. L’esperienza gioca molto in fase di composizione: un’idea indistinta viene subito passata al setaccio della mente e la prima bozza appare già regolata sulle leggi della poesia. In pratica, mentre scrivo esercito un’autocensura mentale che mi porta a privilegiare alcune parole o immagini a discapito delle altre, in modo da avere subito una scrittura “corretta”. Mi sento come i musicisti jazz (apparentemente improvvisatori): regole ferree e libera invenzione all’interno di esse.

W. Ad un’adolescente che vuole avvicinarsi alla poesia, quale letture consiglieresti per iniziare?

A. così di getto consiglierei “La ragazza Carla” di Pagliarani; dimostra che si può creare un capolavoro dolce, triste e affascinante senza avere a disposizione nulla: né storie eccezionali, né personaggi atipici, né un linguaggio particolare. Tecnica, orecchio, il giusto cinismo e molto amore possono bastare.

W. Il tuo sogno nel cassetto?

A.  Pubblicare con Einaudi.

W. Bene cara Alessia Giovanna, non vediamo l’ora di leggere la tua prossima raccolta di poesie. Grazie anche  a nome dei nostri lettori di Detti e Fumetti!

A. Grazie mille Willy il bradipo ( Dario), grazie a tutti a voi!

[Dario Santarsiero per DETTI E FUMETTI – sezione Letteratura- articolo del 13 febbraio 2021]

Vi lasciamo con due poesie di Alessia Giovanna Matrisciano.

Se non avessi mia madre

e mia nonna e sua madre

a darsi battaglia nelle viscere

forse avrei patria nel presente

e nascerei con il cuore sminato.

Le bombe da tempo non fischiano più, 

l’imperatore d’Austria è caduto

e la luna è un pezzo di America ormai,

e nella mia vigna non va più nessuno.

Gli uomini e i cani col cognome

sono già tutti partiti

e mia madre in camicia bianca

ha appeso al muro la sua corona

e i treni notturni e i panini

e i grandi libri dei vent’anni.

Ma la vigna marcita mi grida nel sonno

e i tedeschi in fuga mi insultano

e l’odio di mia madre per sua madre

e la rabbia di cani e di donne

per le donne di tutte le specie.

Se non avessi le madri nel petto

la battaglia sarebbe ormai vinta,

loro non parlerebbero più

e non odierei più mia figlia

e non la metterei al mondo

neppure sotto tortura.

La mia vigna è chiusa da secoli

e io non sono mai nata

che per interposta persona.

Io vivere tutta voglio

di una sostanza sola,

dal cuore suo alla crosta

senza smorfie e senza sputi,

e senza affettazione,

ma non perdere coscienza

di che è seme e cosa è crusca.

Nella polvere del giorno

mangio morsi di corteccia

come i passeri d’inverno

e mi sento felice.

Così spesso ci si litiga

tra noi poveri le bucce

che più a queste che alla mela

noi facciamo attenzione.

Ma di sera quando capita

che dai grandi forzieri

per un sonno del guardiano

ci scivoli una cosa,

non stare, pancia mia,

contenta di cos’hai!

Non pensare, cuore mio,

di battere a metà

che è più facile e che in fondo

sei già re del tuo cortile.

E questo frutto della penna

che mi è lavoro, al mattino,

che mi è ragione la notte

non mi possa mai stancare:

perché esso ha molte facce,

e avrà succo e molto sole

se non perderò coscienza

di che è seme e cosa è crusca.

THE DANISH GIRL- IL PODCAST DI DDD DILETTI DAL DIVANO -LA RUBRICA DI GABRIELLA GRIFO’ PER DETTI E FUMETTI

Amici ecco a voi il secondo PODCAST per la rubrica Diletti Dal Divano.

Nell’episodio di oggi vi parlerò di un romanzo scritto nel 2000, ma
diventato famoso grazie alla sua trasposizione cinematografica con
protagonisti Eddie Redmayne e Alicia Vikander:The Danish Girl.


E’ un romanzo molto intimo che ha come argomento principale un tema
che molti conoscono ma di cui non si parla molto spesso:

il transgender.

La storia si concentra sul primo transessuale della storia: Einar Mogens Andreas Wegener che diventerà poi Lili Elbe.

Il passo che vi andrò  a leggere si concentra sul momento antecedente
all’operazione di Einer. Lui si trova su un treno e ripensa a tutta la
sua vita, in particolare alla vita passata con Greta, sua moglie.

Fate CLICK sul canale del nostro sito per ascoltare il brano.

A presto Gigi’

Seguitemi e buon ascolto

[Gabriella Grifo’ per DETTI E FUMETTI -sezione LETTERATURA – articolo del 7 febbraio 2021]

FahrenheiT 451- IL PODCAST DI DDD DILETTI DAL DIVANO -La rubrica di Gabriella Grifo’ PER DETTI E FUMETTI

AMICI di DETTI E FUMETTI da oggi apriamo una nuova finestra sul mondo. APRIAMO UNA RUBRICA DEDICATA AI PODCAST.

Un podcast è un medium molto versatile per fare cultura (che è la nostra mission non ve lo dimenticate), e noi che vogliamo stare sulla cresta dell’onda non potevamo non avere un canale dedicato. si chiama DETTI E FUMETTI PODCAST e per ora si appoggia sulla piattaforma SPREAKER.

Continuerò da li la mia rubrica DiLetti Dal Divano con l’auspicio di “invogliarvi” alla lettura di romanzi di ogni genere: classici, thriller, gialli, noir, etc. 

Ovviamente come da tradizione il tutto sarà condito dal FUMETTO eccovi quindi una contaminazione che potremmo battezzare PODCAST-COMIC con la mia recensione a fumetti e la lettura del primo romanzo.

Ho scelto questo libro perchè lo trovo centrato per fare da manifesto culturale al nostro blog DETTI E FUMETTI, che promuove la lettura “per salvare il mondo” contro la dilagante ignoranza e deriva qualunquista ( il motto di OSVY ricordate è Aforismi per salvare il mondo). Spero induca in voi una profonda riflessione sulla nostra società contemporanea.  

Le pagine che vi leggerò nel POD CAST appartengono al libro Fahrenheit 451. Il romanzo di Ray Bradbury, racconto scritto nel 1953 di genere distopico (a cui -narra la legenda- trasse ispirazione George Orwell per il suo “1984”) che risulta essere di un’attualità disarmante. 

Se fai click QUI
potrai ascoltare il PODCAST DI DETTI E FUMETTI Fahrenheit 451.

 

Ma prima di lasciarvi la nostra consueta recensione a fumetti

GIGI’ E I SUOI PODCAST

 TUTTO COMINCIO’ COSI’

ED ECCO LA MIA COMIC-RECENSIONE

SUL LIBRO

Le illustrazioni sono di Filippo Novelli

[Gabriella Grifò per DETTI E FUMETTI – sezione letteratura –

articolo del 13 gennaio 2021]

LA VALLE OSCURA di ANNA WIENER-LA RECENSIONE DI DETTI E FUMETTI a cura di chiara sforna

Ciao amici oggi voglio parlarvi de LA VALLE OSCURA di ANNA WIENER.

L’idea mi è venuta quando sono andato a trovare in redazione Filippo che era intento a completare il suo nuovo fumetto sulle startup.

Ci siamo accordati sul fatto che prima di riprendere a scrivere il prossimo capitolo de IL POTERE DELLE PAROLE, avrei raccontato qualche libro sul tema. Ad un patto che lui disegnasse i protagonisti di quella generazione: i millennial.

Ed ecco la sua illustrazione. Segue la mia recensione de LA VALLE OSCURA.

Millennials -illustrazione di Filippo Novelli

LA RECENSIONE

In basso l’epidemia di senzatetto a San Francisco; in alto i verticalismi giovani e ambiziosi delle start up della Silicon Valley.

Il romanzo si costruisce da sé sul memoir reportistico della scrittrice, una newyorkese analogica con un passato nell’editoria e un punto interrogativo sul futuro.

Ne viene fuori un testamento per millennials: la metafora di una generazione – la prima con l’ascensore sociale bloccato- che per vivere si adatta a una realtà non vera; la pratica del discorso aziendale come convezione diffusa ed esclusiva; la solitudine in un mondo in cui regna la parola “sharing”.

Si ride e si piange in un libro dal sapore cult.

[Chiara Sforna per DETTI E FUMETTI -Sezione letteratura -Articolo del 22 dicembre 2020]

PENNA LIBERA/CHIARA PER LA SUA RUBRICA UNA PAROLA AL GIORNO… PRESENTA LA LETTERA X

Ciao amici di  DETTI E FUMETTI ho realizzato una rubrica “UNA PAROLA AL GIORNO TOGLIE IL VIRUS DI TORNO che vi proporrò anche qui su DETTI E FUMETTI, una parola alla volta dalla A alla Z percorreremo insieme tutto l’alfabeto.

Oggi vi presento la lettera X

X come Xenofobia: Ciao! “Accogli l’ospite straniero come se fosse sacro”, questo ci insegnano gli antichi.

Guardate il video e lo scoprirete!

per vedere il video fai click sull’immagine qui sotto

X

 

[CHIARA PER DETTI E FUMETTI -sezione LETTERATURA -articolo del 7 aprile 2020]

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PENNA LIBERA/CHIARA PER LA SUA RUBRICA UNA PAROLA AL GIORNO… PRESENTA LA LETTERA W

Ciao amici di  DETTI E FUMETTI ho realizzato una rubrica “UNA PAROLA AL GIORNO TOGLIE IL VIRUS DI TORNO che vi proporrò anche qui su DETTI E FUMETTI, una parola alla volta dalla A alla Z percorreremo insieme tutto l’alfabeto.

Oggi vi presento la lettera W

W come W (indovinelli): Oggi tocca a voi! Risolvete gli indovinelli!

Guardate il video e lo scoprirete!

per vedere il video fai click sull’immagine qui sotto

W

 

[CHIARA PER DETTI E FUMETTI -sezione LETTERATURA -articolo del 7 aprile 2020]