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INTERVISTA A GIORGIA LATTANZI SUL MONDO DEL MOSAICO

Cari Lettrici e Lettori di Detti e fumetti, oggi intervisteremo Giorgia Lattanzi, Mosaicista.

Giorgia mi è stata presentata da amici comuni, quando ho scoperto che esprimeva la sua arte con il mosaico, ne ho subito approfittato per intervistarla.

Giorgia di Filippo Novelli
Ph Silvia Saccucci

Allora Giorgia, Sei nata a Roma nel 1983, vivi a Palombara Sabina e lavori tra Roma e provincia. Ti sei diplomata prima al Liceo Artistico sperimentale indirizzo beni Culturali poi presso la Scuola Mosaicisti del Friuli nel 2006. Nel 2008 collabori nella realizzazione dei mosaici nella Metropolitana di Napoli per la stazione di Toledo sui disegni dell’artista sudafricano W.Kantridge. Nel 2014 vinci il Bando Nazionale per il restauro dei mosaici del periodo Modernista a Barcellona ( casa Batllo, Parc Guell) e frequenti un corso breve di restauro .  Realizzi i tuoi mosaici in una grande villa nelle Isole Baleari, Spagna.

Dal 2013 partecipi alla mostra di Nazzano Romano dove i mosaicisti contemporanei provenienti da tutto il mondo si incontrano e realizzano oltre alla mostra dei mosaici parietali visibili presso Nazzano.

Nel 2007 realizzi con gli allievi della classe V elementare della scuola Ghandi di San Basilio, quartiere alla periferia est di Roma, un mosaico applicato all’esterno dell’edificio scolastico.

Nel 2019 vince il bando per la realizzazione di un mosaico istallato nel parco dei Mosaici di Blevio in provincia di Como.

 Insegni Mosaico mediante corsi e workshop.  Lavori come mosaicista nella progettazione e realizzazione di mosaici contemporanei Attualmente sei studente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma indirizzo di Pittura
In primavera aprirai un  corso di mosaico a Poggio Mirteto.

 

D: A che età hai scoperto il mosaico?

G:A 13 anni visitavo uno studio di Pesaro per il quale mio padre faceva da rappresentante. Li ho visto per la prima volta delle ragazze che eseguivano dei mosaici.

Ph Silvia Saccucci

D:Perché il mosaico è visto come un’arte minore?

G: A mio parere il mosaico è legato a doppio taglio con l’arte antica. Dove le arti maggiori erano La Pittura, la Scultura e l’Architettura. In tal senso il mosaico è un’arte applicata in quanto non vive di vita propria ma necessita un supporto di natura architettonica per l ‘applicazione, pittorico per la fase progettuale e per la scultura quando si riveste una forma predefinita.

Ph Silvia Saccucci

D: Che senso ha il mosaico nella società odierna?

G: L’arte segue il potere e se prima gli imperatori ad esempio del periodo ravennate utilizzavano il mosaico per rafforzare ed imporre il proprio potere appunto, ora nella società contemporanea è forse la grafica e la fotografia a ricoprire questo ruolo. Il mosaico ha tutt’ora, per lo meno in Italia, un identità  legata all’ arte antica e non ha conquistato l’interesse delle masse, non ha ancora avuto il suo Andy Warhol che con la PoP Art ha accorciato le distanze tra la classe colta e quella popolare.

D: In primavera aprirai un corso di Mosaico a Poggio Mirteto ce ne vuoi parlare?

G:Si, sarà un corso promosso dalla regione Lazio presso l’Associazione B-Art, dove ragazzi volenterosi esperti di teatro e di musica sostengono e promuovono l’Arte nelle sue varie sfaccettature tra cui il mosaico. Sarà un corso di base e chi vuole può avvicinarsi a questa tecnica dove non sono richieste esperienze o capacità particolari. E’ più un occasione per stare insieme e imparare divertendosi !

D: Che sensazioni hai quando termini  un mosaico?

G: Una liberazione, mi sembra come di aver messo al sicuro un tesoro, tiro un sospiro di sollievo ecco. Dopo tante ore di lavoro dove l’attenzione è molto alta vedere fissate tutte queste tessere con una buona dose di colla cementizia mi tranquillizza mi dà stabilità.

D: Il mosaico per la sua natura narrativa,  può essere paragonato ad una pratica zen?

G: Penso proprio di si perché mentre si realizza un mosaico tutto intorno si silenzia e ci si immerge in un’atmosfera nuova dove il ritmo è scandito dalle tessere. Tagliarle, prenderle ed una la volta sovrapporle al disegno. Gesti ripetuti ma non con  meccanicità. Tutto scorre tra le nostre mani che sono collegate al ritmo del nostro cuore e questo si sperimenta davvero quando si realizza il mosaico.

D: Distruggeresti un tuo mosaico come si fa con i mandala?

G: Non con l’intento preciso di farlo anche se poi  mi è capitato di vedere  lo sgretolarsi di un mosaico per aver sbagliato la combinazione delle colle utilizzate, o di dover smontare un lavoro per aver invertito l’orientamento del disegno. Quando si fanno delle prove rapide in fase di studio si assemblano le tessere e poi si riprendono. E’ una pratica simile al Mandala ma si fa con una  differente  devozione …

D: Qual è il tuo sogno nel cassetto?

G: Dirigere una scuola d’Arte dove si insegna la tecnica del mosaico ai ragazzi. Praticando il buonumore e la gioia e creare insieme delle opere bellissime piene di colore, e perché no cancellare anche le guerre incollandoci un bel mosaico enorme sopra così da  farle sparire.

D: Bene cara , grazie anche a nome delle Lettrici e Lettori di Detti e Fumetti per aver aperto una finastra nel mondo del mosaico.

[DARIO SANTARSIERO per DETTI E FUMETTI – SEZIONE ARTE- ARTICOLO DEL 2 APRILE 2025]