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IL LATTE… EVITIAMOLO!

Non lo sapevo, non l’ho mai digerito e … nel dubbio lo evitero’. Tu lo sapevi che il latte di mucca è un alimento troppo proteico per l’uomo (la natura infatti lo ha creato per il vitellino che ha una velocità di crescita 3 volte superiore) e crea acidificazione in un organismo dal sangue tendenzialmente alcalino.

[…] La continua acidificazione richiede un intervento immediato del nostro sistema immunitario, che affronta il terribile invasore bianco, prelevando calcio organico dalle nostre ossa. I paesi con il più alto consumo di latticini sono quelle con le più alte percentuali di osteoporosi. Ruba più calcio di quanto ne offre. Tra l’altro ci consegna calcio inorganico, pastorizzato, cotto, denaturato e carico di antibiotici. Inoltre il latte di mucca è anche un alimento privo di ferro e come tutti i cibi ferro-carenti ruba ciò che gli manca (in questo caso il ferro ma il discorso vale per tutti i minerali) dalle nostre già esigue riserve.

Informazioni tratte da  Biohaus S.r.l. Il resto lo trovi   QUI.

[Filippo Novelli per Detti e Fumetti del 1 dicembre 2012]

[Illustrazioni di Filippo Novelli]

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UNA MOSTRA DI FUMETTI IN BIBLIOTECA

Come ogni sabato sono passato in biblioteca a fare la scorta  di libri per la settimana. Gironzolando tra gli scaffali indovina cosa scopro?  Una bella mostra di fumetti disegnati dai ragazzi della scuola di quartiere.Speriamo che questa iniziativa contagi le altre biblioteche  comunali e che diventi itinerante mi sono detto.

Con l’occasione la biblioteca ha creato una serie di  aree dedicate al fumetto: c’è quella per i piu’ piccini, dove i  genitori si siedono con loro e glieli leggono;c’è quella per i grandi,  dove sono presentati i più famosi fumetti sia degli  autori del momento sia dei  classici; la cosa interessante è che  qui i comics si alternano via via che il  visitatore li prende in prestito; e se non ne trovi uno specifico? Nessun problema,  lo segnali alla biblioteca e lei lo compra, mettendolo a disposizione dopo  qualche giorno per te fortunato lettore. Si ma se lo vuoi subito senza  aspettare? Nessun problema, grazie alla sua rete di biblioteche sparse per la  città, il bibliotecario di turno ti segnala quella in cui puoi andarlo ad  affittare! 

Sono proprio soddisfatto; erano anni che parlavo alla  direttrice di organizzare una mostra di fumetti. Sono sicuro che questa non  sarà l’ultima.

Dopo il “caso Amazon”, dopo le interviste ai  fumettisti in TV, ora siamo anche nelle biblioteche, il fumetto sta prendendo  sempre più piede in Italia. Continuiamo così.

[Filippo Novelli per Detti e Fumetti del 15 dicembre 2012]

[Illustrazioni di Filippo Novelli]

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VORREI DISEGNARE UNA STRIP…

Vorrei disegnare una strip…una al giorno. Quando vivrò di disegno lo farò.

Una strip perfetta ogni volta che voglio raccontare una storia; per ora quelle imperfette le conoscete, sto sperimentando.

Vorrei farvi capire che voi siete quello che accade tra una una strip e l’altra, e a volte siete la strip, perchè noi attingiamo dalle nostre esperienze, da cio’ che ci accade attorno, noi siamo spugne!

Per chiosa vi lascio una “Apologia del fumettista” scritta dalla Comic Star del momento, Roberto Recchioni, che inizia più meno così:“…fare fumetti richiede fatica e dedizione completa, forse più che nella maggior parte dei mestieri”. 

e prosegue: ” […]  Perché fare fumetti è arte quanto artigianato. E’ applicazione quanto talento. E’ estro quanto metodo. Perché non basta saper disegnare e non basta saper scrivere. Si deve saper disegnare (anche solo con la mente) e scrivere (anche con il disegno).

E, ancora di più, bisogna saper raccontare. Perché lo scopo è quello. Raccontare una storia. Poco importa se grande o piccola, se ambientata tra le montagne dell’Arizona o in un condominio di un quartiere di periferia. Se gialla, nera, rossa o rosa o di chissà che colore. I fumetti si fanno per le storie. Tutte quante. E’ il senso del racconto, quello che ci vuole. E del segno. Perché, nel fumetto, il segno è parola, quanto le parole stesse. E i segni bisogna conoscerli, amarli e saperli usare. E quello è mestiere, prima che istinto. E’ mestiere che diventa istinto. Per un fumettista, uno vero, fare fumetti è come respirare. Anzi, meglio: un fumettista respira fumetti, vive tra le pagine e il tempo della sua vita è scandito da quella linea bianca che separa una vignetta dalle altre. Volete fare fumetti nella vostra vita? Lo volete sul serio? Allora, dovete fare in modo che il fumetto diventi un problema. Perché se non siete dominati da esso, allora lo state facendo sbagliato. Qualcuno vi dirà che l’ossessione non è obbligatoria se si vuole fare questo mestiere. E’ vero. Ma aiuta parecchio”. Qui la versione integrale.

[Filippo Novelli per Detti e Fumetti del 24 dicembre 2012]

 

BERE ACQUA DI RUBINETTO E FILTRARE L'ACQUA GRAZIE AL FAI DA TE

Bere acqua del rubinetto è una delle prime regole per chi vuole essere buono con la Terra: è conveniente per le tasche, è ecologica perché consente di risparmiare plastica e di abbattere l’inquinamento atmosferico causato dal trasporto, è pulita, perché controllata di più dell’acqua in bottiglia, è sana, perché non contiene batteri, è comoda, visto che una famiglia di tre persone che consuma acqua confenzionata sarebbe costretta a trasportare e sollevare una tonnellata di bottiglie ogni anno.

Ma se volessimo rendere ancor più  gradevole al palato il sapore della nostra fresca acqua del rubinetto, o essere certi che sia filtrata correttamente, ecco una soluzione davvero geniale per realizzare un sistema “casalingo” fai da te per trattare l’acqua. E anche per riciclare in maniera creativa le nostre vecchie bottiglie PET. Si tratta di “Bottlefilter“, un’idea di David Rainbird che consente di “cogliere due piccioni con una fava”.

Continua QUI
[fonte GREENME.it articolo di Roberta Ragni]

[Filippo Novelli per Detti e Fumetti del 26 dicembre 2012]

[Illustrazioni di Filippo Novelli]

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CONVIENE PROMUOVERSI PIU' ON LINE O PIU' OFF LINE

Inizia così l’articolo di Roberto Tartaglia su youcanprint.it -blog book: “ Io credo che i due scenari siano complementari e non esclusivi.  […] La promozione offline, a differenza della sua sorella online, è leggermente più costosa e faticosa, ma non meno d’impatto.Ecco qualche esempio di come fare pubblicità offline ai tuoi libri. […]

Volantinaggio.

Lo so, può sembrare antiquato e noioso come metodo ma, t’assicuro, se usato bene, ha il suo effetto.Importante è “scegliere le persone da conquistare e andare da loro”; pensa: che luoghi frequentano queste persone? Crea dei volantini accattivanti o dei piccoli manifesti in formato A3 da distribuire nei luoghi da loro frequentati, da affiggere nelle bacheche o da lasciare sui banconi.Occhio! la qualità del volantino è molto importante per la riuscita del lavoro.

Comunicati stampa.

Prendere contatti con i giornalisti è un punto fondamentale per l’autopromozione offline. Prendi contatti con i giornalisti via Web. Su Facebook, ad esempio, non è difficile trovarne. Puoi anche dare un’occhiata ai siti Web delle testate, molti giornalisti mettono le loro email in bella vista. Quando scrivi un comunicato stampa, ricorda, devi sempre offrire una notizia al giornalista per invogliarlo a scrivere di te. Non dire semplicemente “ho scritto questo libro e nella vita ho fatto questo, ricevuto questi riconoscimenti”. Non interessa a nessuno. Parla, invece, del tema del tuo libro. Mettici entusiasmo, inserisci qualche recensione, se già ne hai. Solo alla fine metti i riferimenti per acquistare il libro.

Presentazioni dal vivo.

Come per il comunicato stampa, anche qui devi avere qualcosa di succulento da proporre, non solo l’uscita del libro. Questo è un errore che commettono molti, ecco perché, poi, alle presentazioni ci sono solo pochissime persone.

A tutti noi piace sentirci coinvolti, parte di un gruppo o di un progetto, amiamo scoprire cose nuove, svelare misteri e divertirci. Per questo andare in libreria per dire “ho scritto questo libro e l’ho pubblicato con…” non serve a nulla.

Pensa sempre come un possibile lettore. Se io andassi alla presentazione di un libro come il mio, cosa mi piacerebbe vivere? Di cosa mi piacerebbe sentir parlare l’autore/autrice? Preferirei starmene seduto/a su una sedia ad ascoltare, o sgranocchiare qualcosa in un aperitivo in piedi? Vorrei della musica di sottofondo? Dal vivo o tramite dj? Un gioco di ruolo?

E non dimenticare di farti stampare sempre del materiale di corredo: tovaglie per i tavoli, manifesti, volantini, così da creare il giusto ambiente e mettere a disposizione dei presenti un promemoria da portar via con i tuoi contatti.

Ovviamente il tavolino con qualche libro da poter acquistare al volo è d’obbligo.

Con un po’ di contatti giusti, bastano davvero pochi soldi per mettere su una presentazione come si deve.

L’articolo integrale è QUI

[Filippo Novelli per Detti e Fumetti del 28 dicembre 2012]

[Illustrazioni di Filippo Novelli]

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PER IL VOSTRO GATTINO … L'ARTE DEL RICICLO

Sui social, su YUOTUBE gli articoli e i video piu’ visti sono quelli sui gatti. Approfittiamo anche noi dell’animale domestico tanto amato per parlare di riciclo!

Come ogni anno, quando si avvicinano i saldi, riordinate l’armadio e vi accorgete che non vi è piu’ nulla da poter indossare. Stavolta però evitate di buttare decine di vestiti… usate un po’ di fantasia e RICICLATE !!! Ecco una simpatica idea

Altre idee di RICICLO CREATIVO tratte dal sito BABYGREEN. IT le trovate  qui di seguito:

[Filippo Novelli per L’arte del Riciclo del 3 gennaio 2013]

DISEGNARE FUMETTI OGGI: SI DEVE SCEGLIERE IL DIGITALE O LE TECNICHE TRADIZIONALI?

Inizia così una interessante riflessione di Carmine  Di Giandomenico [del quale sotto riportiamo la biografia]. Carmine prosegue:

“[…] il lavoro artigianale ha un suo fascino importante  ed insostituibile, ma chi appartiene ad un mercato che fagocita e sputa  tutto velocemente non può permettersi tale lusso di tempo”. Servirsi del  digitale …”non vuol dire fare i furbi, non essere creativi…perchè  comunque sia senza gusto e senza nozioni di base ben radicate, tali strumenti  non servono a nulla.

[…] il fumetto è soprattutto narrazione, ed essa vale più del bel  disegno illustrato, in sè effimero; …e  poi ci vuole anche l’istinto per essere un  bravo fumettista”. [Carmine di Giandomenico]

Note Biografiche

Carmine  di Giandomenico, nato a Teramo (Abruzzo-Italy) il 13 aprile 1973, inizia la sua  carriera disegnando la   miniserie Examen  nel 1995 con la sceneggiatura di Daniele Brolli. In seguito ha lavorato a Giulio Maraviglia, La Dottrina, Romano e La Landa degli  aviatori collaborando con Alessandro Bilotta. Tra il  2004 e il 2005 scrive, sceneggia e disegna l’opera in due libri dal titolo Oudeis per la casa editrice Saldapress, un’  opera che rivisita l’  odissea omerica in chiave moderna. Nel 2005 inizia la  sua collaborazione con la   Marvel Comic, realizzando varie miniserie e What if su personaggi leggendari come Capitan  America e Wolverine. Nel 2006  sempre per La casa delle idee e in collaborazione con il co-sceneggiatore Zeb  Welss, realizza la miniserie da lui ideata “Battlin’  Jack Murdock”, che ricalca le orme delle origini del  personaggio leggendario di Daredevil visto dagli occhi del padre. In Italia  ritorna a collaborare con Alessandro Bilotta per la realizzazione del color fest 2 per Sergio Monelli Editore. Dal 2009  si dedica alle due miniserie dedicate al personaggio di Spider-man Noir,  rivisitazione di Spider-man negli 30-40 e, sempre nel 2010, lavora a Invincible  Iron Man #500[4], dove segna il ritorno del mandarino nella serie  regolare. Nel 2011 è tra gli autori del numero commemorativo per i 50 anni di  vita della serie dei Fantastic Four #600[5]. (fonte WIKIPEDIA)

L'uso del disegno nel film "Il RE della terra Selvaggia

E’ la storia dell’iniziazione alla vita di Hushpuppy una bimba di sei anni, da parte di Wink il padre,resa urgente dalla malattia incurabile del genitore.

Il regista, Benh Zeitlin, ha sapientemente traslato nella Natura l’angoscia del padre morente e la paura della piccola, ambientando il film in una grande e minacciosa palude della Luisiana, la Grande Vasca, costantemente a rischio di allagamento per via di terribili uragani.

Zeitlin è stato capace di sublimare l’attualissimo sentimento lacerante che molti uomini hanno verso la propria patria in crisi, combattuti tra il desiderio di rimanere e quello di scappare da un paese ormai devastato ed in rovina. Il padre desidera che la figlia rimanga nel proprio paese, e anzi sappia diventarne un giorno la regina, o meglio il RE, il Re di questa terra selvaggia. Alla fine la figlia, forte e tenace, metabolizzerà gli insegnamenti del padre e lui continuerà a vivere in lei.

Bellissima e tenera la parte in cui Hushpuppy impara ad esorcizzare la paura del mondo nel modo più naturale per i bimbi: attraverso il disegno.  Ritrarrà i terribili e fantastici mostri, per farli ritrovare agli scienziati che verranno a visitare quella selvaggia palude nel prossimo futuro.

NRCN ha intervistato Benh Zeitlin, il giovanissimo regista americano che con il suo film di esordio “Re della terra selvaggia”, è in corsa per ben 4 premi Oscar. Trovate l’intervista QUI.

[Filippo Novelli per la sezione Cinema di Detti e Fumetti – 6 febbraio 2013]

[Illustrazioni di Filippo Novelli]

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Io reagisco cercando di migliorarmi …- il Docu-Film Suicidio Italia di Filippo Soldi

Eleonora è affetta dalla sindrome di Williams… è la gioia della mia vita, sono innamorato di lei e per lei sarei pronto anche all’estremo sacrificio. Mi hanno messo in mobilità e la notte dalla preoccupazione non riesco a dormire.

Se qualcosa non cambia tra qualche anno mi ritroverò disoccupato, senza soldi; questo metterebbe a serio repentaglio la sicurezza di Eleonora. Ci alcuni giorni in cui io e la mia moglie passiamo dei momenti veramente duri in cui facciamo fatica ad accettare questo carico.

A volte non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio perché penso di non aver fatto abbastanza per mia figlia.Dentro ho una rabbia che se la lasciassi libera distruggerebbe l’intera casa. Ma farla finita non è il modo giusto di reagire. Io reagisco mettendomi a studiare, cercando di migliorarmi, faccio qualcosa… anche questa intervista.

[Filippo Novelli per la Sezione CINEMA DETTI E FUMETTI -8 febbraio 2013 -intervista estratta dal Docu-Film Suicidio Italia- Regia di Filippo Soldi]

[Illustrazioni di Filippo Novelli]

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L'ingegner Vittorio Giardino, il Maestro della Linea Chiara

Vittorio Giardino,  ingegnere elettronico, una mattina si alzò e, contro tutti e tutto, decise di cambiare mestiere dedicandosi alla sua passione,  il fumetto. All’inizio non fu facile, il suo tratto era indeciso ed immaturo, ma nel giro di qualche anno migliorò fino a divenire uno dei miti del fumetto italiano.

Esponente di primo piano della raffinata “linea chiara” in Italia, seppe cavalcare l’onda del successo del fumetto tra la fine degli anni settanta ed i primi anni  ottanta. Noto al grande pubblico per il suo Max Fridman, nel 1982 vinse il premio  Yellow Kid con Rapsodia Ungherese. Successivamente Ottenne l’Harvey Award e il premio Alfred come miglior album straniero con il volume di Jonas Fink. E’ già perchè se in Italia vendeva una copia in Francia, dove il Romanzo per immagini è molto appprezzato, ne vendeva dieci volte tante.  I suoi Graphic Novel sono veri e propri romanzi storici, colti e politici ed oggi tornano attuali quasi che questi trent’anni non fossero passati.

[Filippo Novelli per Detti e Fumetti – 8 febbraio 2013]