Quest’anno al posto della lettera a Babbo Natale mi sono ritrovato sulla scrivania una lista di ben 7 desideri.
La lettera iniziava così:
Caro Babbo per queste feste vorrei..
1- realizzare delle cornici che mi ricordano il mare
2- correre a tutta velocità per il centro della la città
3- leggere storie di strani animali
4- realizzare l’action figure del cane del vicino
5- andare al Planetario per vedere come sta Plutone
6- andare al museo per copiare i quadri famosi con la carta copiativa
7- andare a dar da mangiare ai gabbiani sui tetti di Parigi
Cominciamo con il primo desiderio:
“ realizzare delle cornici che mi ricordano il mare”
Mesi fa eravamo andati al mare a raccogliere delle conchiglie.
La difficoltà dell’impresa in una scala da 1 a 10 era pari a 3. Missione compiuta.
“La manualità e l’arte”
Giocare all’arte visiva, scoprire le qualità dei materiali usati dai grandi artisti, come stoffe, carta, colla, cartone. Imparare giocando. Divertirsi a fare qualcosa di diverso dalla routine scolastica. Jean Piaget individua nel gioco il mezzo consono al bambino per sperimentare, apprendere, conoscere. “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”. Facendo e giocando i bambini conoscono gli strumenti e le regole del linguaggio figurativo, imparano a costruire immagini e messaggi, si avvicinano alla comprensione dei percorsi mentali e delle idee presenti nelle opere degli artisti. (*)”
Preso dall’entusiasmo per il successo del primo obiettivo ho deciso di realizzare tre desideri in una sola volta: il 2,3 e 6
2- correre a tutta velocità per il centro della la città
3- leggere storie di strani animali
6- andare al museo per copiare i quadri famosi con la carta copiativa
Correre in Centro con la folla e il freddo era praticamente impossibile …però una soluzione c’era.
A ROma ci sono due musei, il MACRO e il MAXXI, che ben si prestano all’impresa; sono pieni di scale, corridoi, passaggi e passatoie dove correre;hanno costruzioni su cui arrampicarsi, insomma un vero spasso. Li avremmo anche potuto vedere e leggere di animali fantastici e copiare i quadri famosi.
Attrezzati di cartella, colori e blocco notes siamo partiti e ci siamo divertiti moltissimo.
Grado di difficoltà 5. Missione compiuta.
“Il Museo.
L’alfabetizzazione artistica passa dalle visite al museo. Portare i bambini alla scoperta del museo, dove dimostrano di saper «leggere» le opere.
Insegnare l’Arte è un investimento culturale sulla comunità del futuro. Stimola e accresce la creatività, l’inventiva, la fantasia e l’abilità manuale, e insegna a raggiungere un risultato partendo dall’osservazione.
Compito nostro è quello di trasmettere l’essenza comunicativa di un’opera e i suoi contenuti sotto forma di gioco. Guidare i bambini nelle sale espositive, certamente non per proporre modelli e, quindi, limiti al libero operare individuale.
Occorre decidere in anticipo la parte (o le parti) del museo che si vogliono vedere in modo più approfondito; non costringeteli a soffermarvici troppo. Guardate le opere che vorrete vedere al museo su internet; stampatele e, se potete, lasciategli portare una o due figure per farlo andare a “caccia” delle opere all’interno del museo. La figura servirà come punto di partenza per parlare dell’opera. La visita al museo sarà piena di gioiose esclamazioni del tipo “Questo lo conosco!”(*).
Mi sono lasciato per ultimi i desideri più complicati nella speranza che se ne dimenticasse.
Ho iniziato a distrarla proponendole di colorare un disegno di dinosauro o di un drago, di realizzare un collage ritraendo il suo giocattolo preferito, la giraffa. L’ho avvicinata a nuove tecniche di disegno insegnandole l’uso della china.
Le ho ricordato l’importanza del riciclo e con la carta dei regali avanzata abbiamo fatto lo sfondo al suo disegno a china.
Ma non c’è stato verso. Non voleva rinunciare al suo desiderio: realizzare l’action figure del cane del vicino. Capite? non il pupazzetto, la statuina, no l’action figure. Troppo NERD!
L’unico materiale che avevamo in casa era la creta. Livello di difficoltà 7. Missione compiuta.
Dare alcune regole
Prima di iniziare ad impastare la creta abbiamo disegnato il bozzetto del cane e le ho spiegato che occorreva costruire una struttura di sostegno altrimenti si sarebbe afflosciata … ho anche iniziato a raccontarle cosa era il cemento armato, il modulo di elasticità …mi guardava perplessa e quindi ho smesso ripromettendomi di riprendere l’argomento tra qualche anno [**]
Rimanevano gli ultimi due desideri uno facile l’altro impossibile:
5- andare al Planetario per vedere come sta Plutone
7- andare a dar da mangiare ai gabbiani sui tetti di Parigi
Mi ha detto lo sai che i pianeti del nostro sistema solare sono diminuiti. Plutone è stato declassato a pianeta nano. Vorrei vedere se lo hanno lasciato a Nettuno.
Lo abbiamo trovato. Per fortuna.
Con la scusa di andare al planetario, sapendo che in via provvisoria si era spostato a Villa Torlonia, ne ho approfittato per farle vedere una casa fantastica che non la trovi nemmeno nel libro di Biancaneve o nella terra di mezzo del Signore degli Anelli: Il Museo del vetro presso la Casina delle Civette.
E’ rimasta estasiata dalla bellezza delle vetrate e affascinata dai mille comignoli e tettoie.
Rimaneva da dar da mangiare al gabbiano. Costruiamolo noi le ho detto. Iniziava in quel momento il Laboratorio di robotica di Tecno-town e così con il computer e i mattoncini della Lego lo abbiamo fatto!.
Livello di difficoltà 8. Missione compiuta?
Macchè …mi dice questo è finto e da qui non si vede la torre Eiffel.
Eravamo ai Fori Imperiali e ad una bancarella di souvenir compro la torre, saliamo sull’Altare della Patria… e anche l’ultimo desiderio viene esaudito.
Livello di difficoltà 10. missione compiuta.
La migliore vacanza delle mia vita, credetemi.
(*) citazioni e altri approfondimenti sul tema li trovi qui:
http://www.magnanirocca.it/fmr/perche-portare-i-bambini-al-museo/
http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/musei-e-giusto-portare-anche-i-bambini
[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI- Sezione ARTE – Articolo del 6 gennaio 2015]






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