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La Recensione di DETTI E FUMETTI di DIVENTA AUTORE DELLA TUA VITA il libro di Francesco Marconi edito da RIZZOLI

Amici finalmente ci siamo!

Francesco Marconi, che già avevamo  incontrato qualche anno fa  (QUI la nostra intervista), ieri ci ha dato la notizia:  a due anni dalla uscita di LIVE LIKE FICTION esce anche nella versione italiana  DIVENTA AUTORE della TUA VITA – 30  giorni per trasformare i tuoi sogni da bozza a capolavoro, edito per BUR – RIZZOLI.

Di cosa parla il libro:fr marconi filippo novelli disegno

“Dove ti immagini nei prossimi dieci anni? Che cosa vedi se pensi a come si svilupperà il tuo futuro? Se non riesci a rispondere a queste domande in modo immediato, se non hai un piano per raggiungere i tuoi obiettivi, questo è il libro giusto per te. Non l’ennesima guida su come avere successo, perché non è scritto da chi si sente arrivato all’apice della sua carriera, ma un testo unico per costruire il proprio percorso da un giovane innovatore, già di grande successo ma ancora “in viaggio”, in base alle sue osservazioni in tempo reale. Seguendo una provocatoria tabella di marcia di quattro settimane – in trenta capitoli, uno per ogni giorno del mese –, e con un metodo originale in sei fasi, denominato #CREATI, Marconi mostra come individuare i propri obiettivi, orientare l’energia, influenzare gli altri e sviluppare capacità di leadership per dar vita alla propria storia, mettendo da parte i cliché sulla carriera. Con racconti di vita vissuta, ricerche all’avanguardia, tattiche testate ed esercizi coinvolgenti. Perché il segreto per realizzare i sogni è scrivere il copione della propria vita.

Questo quanto ci ha raccontato nel sunto del sito. Ma noi volevamo conoscere la genesi. Ecco perché siamo andati a trovarlo.

F. : Ciao Francesco! come stai, ti va di raccontarci qualcosa in piu’?

Fr.: Certamente! Ti racconto come è nato questo libro. Nel luglio del 2015 avevo scritto un post nel mio blog ispirato alle osservazioni sulla creatività, la narrazione e i suoi scopi. Un giorno venne a trovarmi a New York un mio amico e mi disse che gli piaceva molto. Inizio a scattare qualche foto dei miei appunti, schemi che avevo sulla scrivania e a condividere  tutto cio’ con  qualche amico.  Questo piccolo gruppo si allargo e le mie osservazioni divennero in breve virali. Aggiunsi qualche ingrediente chiave come:

-feci dei post che necessitassero di una lettura di soli sette minuti

-trasformai i titoli in domande

e altre piccole cose.

Il riscontro crebbe ancora e decisi di farne un libro. Passai la bozza ad un ristretto gruppo di amici che con il loro feedback divennero dei veri e propri co-autori. Sono seguiti i feedback di persone del ramo come giornalisti, imprenditori ed artisti.

Costruire questa piccola comunità fu un’arma vincente.

Iniziai a proporlo ad alcuni editori. Ricevetti diversi rifiuti ma non fu grave. Nel 2017 riuscii a pubblicare il libro LIVE LIKE FICTION. Una volta ottenuto L'”oggetto fisico” in mano mi si aprirono molte opportunità. Qualcuno una volta mi ha detto che un libro infatti è il nuovo biglietto da visita che ognuno di noi dovrebbe avere.

Ho iniziato ad avere molte opportunità per fare quattro chiacchiere, workshop, conoscere persone.

Nel gennaio del 2018 è stato pubblicato in portoghese ed ora finalmente ad ottobre uscirà anche in italiano.

F.: Grande! Good Job! Sono proprio contento e non vedo l’ora che tu possa avere l’opportunità di essere conosciuto anche in Italia. Un’ ultima domanda.  Cosa ti porti a casa da questa esperienza, cosa hai imparato?

Fr.:  Quello che ho imparato? L’importanza di creare in modo incrementale e il potere della persistenza.

F. Allora che dire, al prossimo libro, ho letto che ne sta per uscire uno nuovo in questo prossimo mese (NEWSMAKERS -l’intelligenza artificiale e il futuro del giornalismo). Speriamo che l’attesa per averlo in italiano sia piu’ breve di questa volta… intanto comunque godiamoci

Diventa autore della tua vita

libro

 

Un saluto a nome dei lettori di DETTI E FUMETTI

Fr. Grazie a voi e a presto!

[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI – Sezione Letteratura ed Economia – articolo del 22 settembre 2019]

 

Willy ci racconta Talib, o la curiosita’ di Bruno Tosatti

 

talibIl viaggio di Talib, il lucidatore di pomelli, rappresenta una vera e propria sfida alla nostra realtà di tutti i giorni.

Mentre è alla ricerca del diamante grosso come la testa di un toro, altrimenti niente matrimonio con la principessa, incontra sul suo cammino draghi, razzisti, saggi, stregoni, burocrati, matematici e tanti altri personaggi. Tutti hanno qualcosa di importante da fare o da cercare.

Talib, ricopre, a seconda delle situazioni, il ruolo di accompagnatore, strumento per la riuscita del progetto se non addirittura il loro giudice. Nella sotto-storia emergono invece le problematiche che tutti noi affrontiamo giornalmente e questo ci da la possibilità di capire ed apprezzare le scelte sia di Talib che della principessa. Lei, rappresenta il potere ma anche la gabbia dorata in cui si viene a volte anche inconsapevolmente rinchiusi.  Proprio nel momento in cui si sta per gettare la spugna, l’amor proprio ci da la carica per uscire dalla  gabbia, rifiutando una vita agiata ma infelice, per intraprenderne un’altra completamente sconosciuta.  

Talib, o la curiosità di  Bruno Tosatti, edito da Tunue, mi è piaciuto molto. Vi invito alla sua lettura, parola di Willy il bradipo.

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[Dario Santarsiero per Detti e Fumetti-sezione letteratura- articolo del  25 giugno 2019]

BILIARDO SOTT’ACQUA di Carol Bensimon – La recensione di Willy per DETTI E FUMETTI

Ciao a tutti, oggi riapriamo dopo un bel po’ la nostra rubrica di Letteratura.

Sono stato al Museo Van Gogh e li, davanti al suo famoso quadro mi è tornato in mente un bel libro che ho letto e che vi voglio raccontare. Si intitola Biliardo sott’acqua e lo ha scritto la bravissima Carol Bensimon.

illustrazione biliardo filippo novelli

Carol è una ragazza dell’82, nata in Brasile, che ha già vinto il Premio Nazionale Jabuti e credo tanti altri ne vincerà.

Vi racconto in breve il suo romanzo edito da TUNUE’, che ora si è aperta anche alla narrativa internazionale.

Vite che stancamente si trascinano nella quotidianità di tutti i giorni, cercando di trovare il posto nel grande puzzle che il destino a riservato loro. Bernardo, il Polacco, Camilo, si adoperano per questo ma senza trovarlo, almeno non prima di passare delle prove più o meno dolorose, per potersi conquistare il premio finale, il proprio ruolo nella vita. Il lutto è una componente che fa precipitare i personaggi nell’introspezione ma che li allontana dal loro cammino, mettendoli uno di fronte all’altro in un tentativo mal riuscito di comprendere i segnali che arrivano da strani personaggi con i baffi, che entrano ed escono dal bar senza salutare. Bernardo, il Polacco, Camilo, si ritrovano a gravitare attorno ad un biliardo. Metafora della vita. Le palle simboleggiano le loro esistenze, che cozzando tra di loro, si respingono, per poi riavvicinarsi, magari con l’aiuto delle sponde. E quando tutte vanno in buca, il loro destino li rimette in gioco.

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Traduttore: D. Petruccioli
Editore: Tunué
Collana: Romanzi
Anno edizione: 2019
Pagine: 138 p., Brossura
  • EAN: 9788867903320

[Dario Santarsiero  per DETTI E FUMETTI – sezione letteratura – articolo del 7 giugno 2019]

LA RONDINE SUL TERMOSIFONE DI EDITH BRUCK-La presentazione del libro

Il giorno 6 febbraio 2019 alle ore  18:00 vi sarà al Palazzo delle esposizioni la PRESENTAZIONE DEL LIBRO “bruck-rondine-sul-termosifone (1)

I relatori saranno: Francesca D’Aloja (Attrice, scrittrice e regista), Edoardo Albinati (Scrittore, traduttore e sceneggiatore), Paolo Di Paolo (scrittore).
Intervierrà l’autrice del libro.

Testimone dell’orrore della Shoah, cui ha dato voce nelle sue opere tradotte e premiate in tutto il mondo, Edith Bruck torna con un memoir tenero e struggente, in cui la grande storia e le sue tragedie si affacciano come sfondo al racconto intimo dell’amore e della dedizione per suo marito, il poeta Nelo Risi, scomparso nel 2015. Edith Bruck ha scelto di stargli accanto sino alla fine, trascorrendo con lui, accanto a lui, gli anni della progressiva malattia che lo ha allontanato dal mondo, dai suoi ricordi, dagli affetti, dal lavoro. Non è, questa, una storia d’amore immune da ferite o difficoltà, né la celebrazione di una vita assieme priva di contrasti, contraddizioni, lontananze. Ma è una storia in cui il senso di una condivisione profonda – senza dubbi o alibi – è la forza di una mano che stringe e sostiene l’altra – nell’assenza, nel riposo, nella paura, nella tenerezza – e viene restituito nella sua verità più umana, divenendo luce e ispirazione, unico filtro attraverso cui si può ancora parlare della bellezza dell’amore.

Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944 il suo primo viaggio la porta, poco più che bambina, nel ghetto del capoluogo, e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione,dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Nel 1959 esce il suo primo libro Chi ti ama così, un’autobiografi a che ha per tappe l’infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei lager. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l’omonimo film. È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Lettera alla madre (1988), Nuda proprietà (1993), Quanta stella c’è nel cielo (2009), trasposto nel film di Roberto Faenza Anita B., e ancora Privato (2010) e La donna dal cappotto verde (2012). Nelle sue opere il più delle volte ha reso testimonianza dell’evento nero del XX secolo. Nella lunga carriera ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in più lingue. Tra gli altri, è traduttrice di Attila József e Miklós Radnóti. Ha sceneggiato e diretto tre film e svolto attività teatrale, televisiva e giornalistica.

INFORMAZIONI:

Ingresso libero fino a esaurimento posti

[Dario Santarsiero per DETTI E FUMETTI-Sezione letteratura- articolo del 5 febbraio 2018]

L’ABC del CINEMA – willy intervista Chiara Alivernini

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Conosciamo Chiara Alivernini come attrice di cinema e teatro ma non sotto la veste di scrittrice. Proprio in questi giorni è uscito il suo libro dal titolo

“L’ABC del cinema” edito da NEP e dedicato ai ragazzi che intendono scoprire il mondo del cinema. Ma lasciamo che sia lei stessa a parlarcene. Incontro Chiara al Palazzo delle Esposizioni, dove ha appena finito di presentare il suo libro

 W. Ciao Chiara, come và!?

C. Ciao Willy! Stanca ma felice!

W. Bene! parlaci un po’ del tuo libro!

C. Certo! “L’ABC del cinema” è un cine-dizionario, un modo per dar forma alle parole del cinema, raccontando delle figure chiave di questo universo, della sua nascita e della sua evoluzione. Il libro è strutturato come un “mini dizionario” da sfogliare all’occorrenza e senza impegno, per affrontare con piacere e leggerezza ogni aspetto dell’universo cinematografico, dall’acting al doppiaggio, dal montaggio alla scrittura, con una descrizione ed un’analisi di tutti quelli che sono i mestieri del cinema.

W. Cosa ti ha spinto a scrivere un libro-dizionario e dedicarlo al mondo dei ragazzi!?

C. Beh, tutto è iniziato un anno e mezzo fa, durante un laboratorio in un centro estivo… volevo fare qualcosa di diverso dal “solito teatro”, e motivare ogni bambino nel fare qualche cosa anche quando non erano strettamente impegnati a recitare sul palcoscenico… e così ho ricostruito un piccolo set cinematografico, in cui c’era chi batteva il ciack “chiamando” le scene, chi reggeva “il gobbo” (dei grandi cartelloni su cui i bimbi stessi avevano scritto le frasi del copione), chi si dedicava alle luci, chi filmava con la telecamera … e così via. Erano tutti così presi dai loro compiti, e così felici!… e poi erano curiosi, volevano sapere tutto di come funzionasse un vero set e di come venisse fatto un film.

W. lo hai dedicato a qualcuno in particolare!?

C. Non esplicitamente, ma in realtà sono tante le persone cui lo dedicherei. Ne citerò alcune: Anna D’Abbraccio, la mia prima insegnante di cinema, recentemente venuta a mancare; lei mi ha insegnato la cura e la dedizione per le piccole cose, dalle micro-espressioni facciali ai dettagli nella creazione di un personaggio, al rapporto con la telecamera. È stata per me una Maestra di arte ed una grande motivatrice. Insieme a lei, lo dedicherei a tutti coloro che ho avuto l’onore di incontrare e che giudico dei Maestri: a partire da Franco Oppini e Fabio Vitta Ferrari –che mi hanno anche fatto l’onore di scrivere la prefazione e la post-fazione del mio libro- a Corrado Veneziano che ha presenziato la presentazione ufficiale presso il Museo delle Esposizioni,e poi Lorenzo Mucci, il primo insegnante a darmi fiducia come attrice, Pino Quartullo, che mi ha portata in scena al Teatro Eliseo, Maria Rosaria Caracciolo, che pian piano mi sta portando a realizzarmi professionalmente come docente ed acting-coach di tanti piccoli e giovanissimi talenti. Ed è soprattutto a loro che è non solo dedicato, ma anche indirizzato il mio libro: spero veramente che tantissimi bambini possano e vogliano leggerlo.

E per ultimo, ma non ultimo, dedico il mio libro a Massimiliano Tam, mio amico che non è più qui fra noi, un Attore naturale, spontaneo ed immediato nell’arte come nella vita, che è stato mio partner di scena e mio fratello nello spirito. E che, come me, è sempre rimasto un po’ bambino.

W. Hai qualche altro libro nel cassetto che presto vedrà la luce!?

C. A gennaio pubblicherò una serie di rielaborazioni in rima dei grandi classici, pensati proprio per diffondere cultura tra i piccoli ma senza annoiare! E c’è un personaggio guida che ho creato e che interpreto io stessa: Fatalilla, una fata che ha il potere di tramutare ogni parola “noiosa” in una rima divertente. Questo è il suo motto:

“Se è vero che ogni volta che qualcuno dice Io non credo nelle fate una fata muore (citazione Peter Pan), ogni volta che qualcuno, invece, dice di crederci, da qualche parte nel mondo…viene scritta una Favola”.

W. Bene Grazie Chiara, a presto con altre sorprese!

C. Grazie a te Willy! Sicuramente ce ne saranno!

A presto da Willy il Bradipo!

[Dario Santarsiero Detti e Fumetti-sezione Letteratura-articolo del 21 dicembre 2018]

Intervista a Fabio D’Andrea – La storia di Roma e Trastevere nel libro “Uno de Nojantri”

Ciao amici oggi vogliamo parlarvi della città  in cui la maggior parte dei nostri redattori è nata: Roma.

d andrea illustrazione per dettie fumetti

Per farlo siamo andati ad intervistare una nostro amico: Fabio D’Andrea che ha scritto un libro sulla Capitale, quasi un inno al suo Rione più rappresentativo: Trastevere; il testo è così coinvolgente che vieni magicamente trasportato nei luoghi della tua infanzia dove puoi risentire gli odori ed i sapori antichi che oggi la generazione del fast food non può immaginare nemmeno lontanamente.

Ma non solo: Fabio ha eseguito un sapiente lavoro di catalogazione di tradizioni e luoghi perduti che esalta la magnificenza della nostra Città’ Eterna, rendendo “Uno de Nojantri” un libro da custodire nella propria biblioteca per poterlo pescare e rileggere all’uopo, quasi fosse “er dizionario de Roma“.

libro

Ma sentiamo dalla sua voce come è nata l’idea di scrivere un libro del genere.

Fa: Nascere e vivere Trastevere è già stato per me un privilegio, figuriamoci avere in casa un nonno Trasteverino DOC che alla sera invece della solita favoletta ti racconta le marachelle e le combriccole di quando era regazzino, i fattacci dei vicoletti, le storie di vita che hanno caratterizzato la Roma dagli anni 50 ai 70… Ecco raccontare la rocambolesca vita di mio nonno è diventato lo spunto per narrare le vicende delle famiglie del Rione Trastevere, dove tutto era più a misura d’uomo, dove le famiglie si aiutavano veramente e la povertà non era una barriera insormontabile ma un valore aggiunto che univa e avvicinava le persone per la vita… il tutto naturalmente condito da un romanesco moderno, facile da capire perché largamente usato nel quotidiano ma che ti riporta indietro nel tempo, e spero faccia provare e riassaporare sensazioni ed emozioni particolari in chi legge.

F.: È stato il tuo primo libro di successo. Cosa avevi scritto prima e cosa pensi pensi di scrivere dopo. Il successivo libro dopo un grande successo mette sempre un.po di timore. Tu ne hai?

Fa: Sì è stato il mio primo libro pubblicato veramente. In precedenza ho scritto un romanzo “fantasy” durante gli anni del liceo, ma è rimasto un sogno nel cassetto e attende nuova fortuna. Qualche anno fa ho realizzato un paio di articoli di carattere scientifico per “addetti ai lavori”, anche se per un decennio ho tenuto la redazione mensile del giornalino scout del quartiere. Ora c’è un pò di apprensione perché  dopo un lungo lavoro, durato quasi sette anni, mi trovo a correggere le nuove bozze in molto meno tempo. La seconda parte della storia è quasi pronta e si potrebbe stamparla in solo un biennio di lavoro… Il timore c’è, perché  sarà difficile produrre un testo all’altezza del primo… come direbbero a Trastevere: “Bbona la prima!”…

F.: Uno de Nojantri parla di una storia vera, oppure hai inserito degli elementi romanzati?

Fa: Le storie narrate sono tutte autentiche e vissute in prima persona da mio nonno Ettore se non come attore principale sicuramente come comprimario. Da parte mia procedere secondo un ordine temporale, devo confessare, è stato molto faticoso, poichè tutti i racconti sono stati registrati e narrati in prima persona dalla viva voce di mio nonno; è per questo che la scelta narrativa lo coinvolge in prima persona…

Ho adottato l’escamotage di far raccontare le storie in prima persona perché in questo modo sembra quasi di ascoltare una persona che ti è seduta al tuo fianco.

 

F.: E’ vero! ogni pagina è una nuova scoperta, come il disvelarsi di un segreto di cui si viene messi al corrente e, per certi versi, è proprio questo il messaggio più bello: sono le storie dei nostri nonni che non devono andare perse….

roma antica

Le immagini di famiglia che si frammezzano al racconto ti fanno entrare in confidenza con le storie raccontate, catapultandotici dentro; è a quel punto che scatta l’emozione…

F.: Il nostro blog vuole da sempre far scoprire ai nostri lettori quale sia stato il passaggio che ti ha fatto diventare da appassionato di letteratura a scrittore professionista. Raccontaci come è accaduto per il tuo caso e se ne hai lascia qualche consiglio a uno che vorrebbe intraprendere la carriera di scrittore.

 Fa: Francamente non c’è stato un momento di passaggio vero e proprio.

Leggere è sicuramente la mia passione principale e leggendo ti viene naturale cominciare a scrivere: piccoli brani, poesie, testi di canzoni, racconti. Dare una continuità a tutto questo tanto da portarti a pubblicare un testo non si è dimostrata una impresa facile; sono qui alla mia prima esperienza;

Se posso dare un consiglio direi che la cosa più importante è quella di non arrendersi. Fondamentale è trovare l’idea giusta, quella che alla fine rende tutto più facile e che, una volta realizzata, rende tutta la fatica fatta non solo sopportabile ma estremamente gratificante!

Da qui a raggiungere il grande successo la strada è ancora molto lunga, ma è sempre dalle piccole cose che può nascere un buon inizio e per questo posso dire di essere sulla buona strada…

trastevere

F.: Direi che siamo molto soddisfatti di quanto ci hai narrato. Grazie per averci raccontato Roma ed in particolare la “Trastevere de ‘na vorta“.. Ti aspettiamo con il tuo prossimo lavoro. In bocca alla …lupa.

[Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI- sezione Letteratura – articolo del 24 ottobre 2018]