Cari lettori di Detti e Fumetti, incuriosito dal nuovo libro del mio amico Claudio Macarelli “Il Gene Immortale” edito da Scatole Parlanti Edizioni, ho scambiato con lui quattro chiacchiere per approfondire i contenuti del suo scritto. Seguirà una breve sinossi.
W. Allora Claudio chi o cosa ti ha spinto a scrivere questo nuovo libro?
C.M.Il romanzo prende vita un giorno, che frugando tra vecchie foto di famiglia,ho trovato alcune lettere che i miei genitori si erano scritti appena conosciuti, dove si dichiaravano il loro amore, mio padre era militare in aviazione. Le ho rilette stando seduto su uno scoglio, davanti a me il golfo di Castellabate, e i resti affioranti del molo del porto greco/romano.Inoltre in quei giorni avevo fatto alcune ricerche sulla genetica, in special modo sul DNA e sulla senescenza cellulare, spinto da un articolo che avevo letto su una rivista scientifica. Mentre prendevo il sole, come mi succede quando arriva l’ispirazione di un nuovo romanzo…i personaggi hanno iniziato a muoversi davanti a me, a raccontarmi la loro storia…allora sono andato a casa e ho iniziato a scrivere, e “Il gene immortale” ha visto la luce.
W. I personaggi del nuovo libro sono connessi al tuo primo romanzo “Prokeitai – Dentro la luce”?
C.M.Il mio ultimo lavoro, “Il gene immortale” non è il seguito di “Prokeitai – Dentro la luce”, il primo romanzo che ho scritto, è un libro che forse ricalca lo stesso genere, cioè avventura, con una commistura di scienza, un pizzico di fantascienza e in questo caso con un’ambientazione anche in epoca romana, in particolare nell’antica Velia e in quello che doveva essere l’antico Vicus maritimus di San Marco di Castellabate. Con un richiamo ai problemi ambientali e a la poca lungimiranza dei sapiens, che continuano a non pensare alle conseguenze dei loro comportamenti, poco in linea con ciò che li ha generati, madre natura. Anche i personaggi di questo mio ultimo romanzo non hanno nessun riferimento con quello precedente.
Sinossi
“Il gene immortale”
Elemento centrale del romanzo è una molecola che dal profondo dell’universo verrà traghettata nei secoli all’interno di una verde sostanza, il Fykon Rhódon, medicamento portentoso in grado di fermare la senescenza cellulare, curando ferite e malattie, e di lasciare una sorta di memoria genetica in chi l’assume.
Il lettore ne scopre l’origine attraverso le ricerche dell’archeologo subacqueo Vinicio Severi, mandato al Castel Sandra, centro di ricerche genetiche situato a San Marco di Castellabate, per effettuare un’indagine al largo dell’isola di Licosa, dove è stato rinvenuto un anforisco uguale a quelli rappresentati su una lastra opistografa ritrovata in una tomba della vicina necropoli romana.
L’autore: Claudio Macarelli è nato a Pistoia nel 1961. Dopo trent’anni di attività come sommozzatore professionista, ha pubblicato nel 2020 il suo primo romanzo, Prokeitai – Dentro la luce [Aporema Edizioni]. 2022 “Il Gene Immortale” [Scatole Parlanti Edizioni]
[Dario Santarsiero per Detti e Fumetti -sezione letteratura – articolo del 17 agosto 2022]
Cari lettori di Detti e Fumetti oggi intervisterò lo scrittore Claudio Macarelli.
Allora Claudio nasci a Pistoia nel 1961. Quando avevi cinque anni ricevi in dono una maschera subacquea e subito ti rendi conto che il mare sarà il tuo elemento naturale. La passione con gli anni diventa un lavoro, trasformandoti in un sommozzatore professionista. Dopo più di trent’anni di attività subacquea, che ti ha portato a immergerti in svariati ambienti marini, vuoi coltivare una tua intima passione, la scrittura. Attingendo alle tue esperienze subacquee in molte parti del mondo e unita alla passione per la fantascienza e l’avventura, trai ispirazione per il tuo primo romanzo.
PROKETAI (APOREMA EDIZIONI 2020)
ABSTRACT:Un unico lampo accecante solca i secoli, dalle colonie dell’antica Grecia al Medioevo, dalla Seconda Guerra Mondiale fino all’alba del nuovo millennio, celando segreti che forse l’umanità non è ancora pronta ad accogliere. Una misteriosa iscrizione e il fortuito ritrovamento di un libro spingono Marco, sommozzatore professionista e appassionato di Storia, a indagare, approfittando di un lavoro che gli viene offerto a Procida: la stupenda isola sembra infatti l’unico punto d’unione tra alcuni strani episodi, accaduti in epoche diverse. Spingersi sempre più a fondo, sia nel mare, da lui tanto amato, sia nella ricerca della verità, diviene così per il protagonista una vera e propria ossessione, che lo condurrà a incredibili sorprese. Al suo fianco, due splendide donne e un variopinto gruppo di amici, compagni di un viaggio verso l’ignoto.
W. Perché hai dedicato tutta la tua vita al mare?
C. Grazie mille Willy, per avermi accolto all’interno del tuo Blog, è un piacere essere ospiti di Detti e Fumetti. Sai, è come chiedere a un’aquila perché vola, lo fa e basta, è il suo istinto. Ecco, questo è per me andare sott’acqua, l’ho sempre sentito, e lo sento, come il mio mondo. I suoi suoni ovattati avvolgono la mia esistenza ormai da sempre e non ne posso fare a meno.
W. Quando nasce la passione della scrittura e perché?
C. Prima elementare, la maestra ci ha assegnato un pensierino dal titolo: descrivi cosa circonda la tua casa. Mi ha dato un bel voto e lo ha letto a tutta la classe, è stata la mia prima presentazione. Direi che la scrittura e l’amore per il mare si intrecciano da sempre nella mia vita. Scrivere richiede però anche tanto tempo e dedizione, fino ad ora ho dovuto dedicarmi più al mio lavoro, adesso però posso soddisfare anche questa mia passione.
W. Marco il protagonista del romanzo del tuo primo romanzo di avventura dal titolo Prokeitai – Dentro la luce, Aporema Edizioni è in un certo senso un personaggio autobiografico, ce ne vuoi parlare?
C. Direi che c’è un po’ di Marco in me e un po’ di Claudio in Marco. Sì, è proprio così, Willy.
W. La scelta di ambientare il libro tra Castellabate, un borgo medievale della Costa Cilentana, e la magica isola di Procida, è dettata da una passione personale?
C. Abitare a Castellabate rende facile avere ispirazione, è proprio un angolo incantato, incastonato tra una terra e un mare meravigliosi. Da lì nasce il romanzo, ma si sviluppa e matura nella magica isola di Procida, dove ho vissuto per ben cinque anni. Durante gli anni trascorsi a immergermi nei cristallini e profondi fondali marini dell’isola di Arturo, è germogliata, e poi diventata una pianta forte e vigorosa, la trama del mio romanzo. La commistione dei dolci paesaggi di Castellabate e Procida, il connubio tra mare e terra di questi due incantati posti del nostro bel paese, sono stati la linfa vitale che ha nutrito la storia di Prokeitai – Dentro la luce.
W. Torniamo al tuo primo amore: il mare, che sta vivendo un periodo non proprio ideale tra inquinamento e riscaldamento globale, qual è la opinione personale?
C. Dal mare è nata la vita sul nostro pianeta, noi siamo fatti di acqua per il novanta per cento, le nostre radici affondano nell’immensa distesa blu degli oceani. Dovremmo fermarci adesso, subito, e forse, anzi senza forse, è già tardi. Abbiamo inquinato l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, stiamo estinguendo nel giro di pochi decenni razze animali che si sono evolute in milioni di anni, per il nostro egoismo. Abbiamo costruito dove non dovevamo e fabbricato materiali quasi indistruttibili come la plastica, che sta letteralmente asfissiando il nostro pianeta. Vedi, Willy, è così triste durante un’immersine veder spuntare in mezzo a un rigoglioso ramo di gorgonia rossa un vecchio copertone di auto. Oppure trovare l’ennesimo sacchetto di plastica attaccato a delle rocce piene di spugne colorate e Parazoanthus giallo e arancione, o una bottiglia di plastica ondeggiare su un candido letto di sabbia bianca. Ti fa male al cuore, tu raccogli, pulisci, ma sai che hai solo tolto una piccola goccia dall’oceano. O anche vedere un pescatore su un molo di un porto tirar su un pesce, per poi togliergli l’amo di bocca e ributtarlo in acqua con un sorriso, convinto di aver fatto un’opera di bene alla natura, invece ha solo condannato quell’essere a una morte terribile. Se i pesci, invece di essere muti, potessero esprimere il loro dolore urlando, come i cani e i gatti che amiamo tanto, forse non li sottoporremmo a queste inutili torture. Dovremmo rispettare di più l’ambiente naturale che ci circonda, perché è ciò che ci permette di sopravvivere su questo pianeta. Gli oceani si stanno svuotando delle meravigliose creature che li hanno popolati fino ad ora, e si stanno riempiendo della nostra spazzatura. Purtroppo io non riesco a vedere la luce alla fine del tunnel: non penso, anche se lo spero, che riusciremo mai a trovare un equilibrio tra la nostra evoluzione e l’ecosistema del nostro pianeta. Mi viene sempre in mente, quando affronto questo argomento, la frase di uno scienziato che ammiro profondamente: Solo due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi. Albert Einstein, come in molte altre cose, aveva semplicemente ragione.
W. Il tuo sogno nel cassetto?
C. Vorrei un giorno salire su un treno e trovarcidelle persone perfettamente sconosciute che leggono il mio romanzo. Di vedere in loro il piacere nel leggere il libro che tengono in mano, di vederli pensare e riflettere su quello che stanno leggendo. È questo il sogno che voglio realizzare con i miei romanzi, regalare momenti di riflessione, spensieratezza e felicità a chi legge. Visto che il futuro di questa umanità non è dei più rosei attualmente.
Bene Claudio, vuoi ricordarci il titolo e dove possiamo trovare il tuo romanzo?
C. Grazie ancora a te, Willy, e a tutte le amiche e gli amici di Detti e Fumetti. Il romanzo si chiama Prokeitai – Dentro la luce, lo si trova in tutte le librerie. Se non è presente in libreria, ordinandolo arriva in due/tre giorni. Si può ordinare anche sul sito della casa editrice “Aporema Edizioni”, dove tra l’altro le spese di spedizione sono gratuite, o su tutti gli store online, Amazon, IBS, Feltrinelli, Mondadori ecc. Invito inoltre tutte le mie lettrici e lettori a contattarmi sulle mie pagine social, se hanno domande o curiosità durante la lettura, cerco sempre di rispondere a tutti. A breve potranno trovare anche informazioni sul mio nuovo romanzo di avventura che uscirà a luglio. Grazie.
[ Dario Santarsiero per Detti e Fumetti – sezione Letteratura – articolo del 18 maggio 2022]
Scritto a due mani dalla sceneggiatrice Katia Centomo e dall’avvocato Emanuele Sciarretta, disegnato da Giorgio Pontrelli e Mauro De Luca, edito dalla casa editrice Tunuè, “7Crimini” è un graphic novel che esplora il mondo del crimine dal punto di vista giuridico-morale.
La serie parte da questo stratagemma: Una tormenta sorprende in alta montagna il giudice Massimo D’Ettori e i suoi amici appassionati di alpinismo in una baita insieme con altri sconosciuti. Nel tentativo di passare il tempo, il giudice racconterà ai presenti le vicende che riguarderanno storie collegate ai sette più comuni ma allo stesso tempo particolari crimini.
Il primo episodio di cui vi abbiamo parlato QUI, intitolato “la truffa” ci fa ripercorrere le vicende di una truffatrice senza scrupoli che cade vittima delle sue stesse trame.
In questo nuovo episodio “La Violenza”, uscito da qualche giorno (il 17 febbraio 202), due manager aziendali, un uomo e una donna, si accusano a vicenda di violenza sessuale, l’uno perpetrata nei confronti dell’altra. Il finale lascia una sensazione di retrogusto amaro.
Come nel primo e in tutti gli altri casi che verranno raccontati, il gruppo di persone dentro la baita che ascolta non funge solo da spettatore ma agisce anche da giuria. Giudica cioè secondo la propria personalità, e spinge il giudice Massimo D’Ettori a riflettere a voce alta sulla natura umana.
Ne “La Violenza”, i colpi di scena si susseguono e il finale è molto originale; ma non voglio aggiungere altro per non toglierVi la curiosità di leggere questo secondo episodio della serie 7 crimini edita da TUNUE.
Ho analizzato i primi due episodi della serie 7Crimini e ho trovato delle analogie con una disciplina che mi sta molto a cuore: il teatro.
Nell’episodio “La Violenza”, il gruppo di ascoltatori rappresenta il coro, che anticamente aiutava l’attore principale, a proseguire nel suo canto. In questo caso il giudice Massimo D’Ettori, cerca l’abbrivio da parte del gruppo, per poter introdurre la sua teoria sulla giustizia. Con “La Truffa”, l’episodio che ha aperto la saga dei 7Crimini, il deus ex machina è la truffatrice che paga un prezzo altissimo per le sue malefatte. Anche in questo caso il colpo di scena rivitalizza con una boccata d’ossigeno il finale.
Interessantissimo l’uso del fumetto per raccontare e divulgare. Mi ha ricordato molto l’uso dei pannelli che facevano i “Cantastorie” -ora quasi scomparsi- che, spostandosi di paese in paese, raccontavano le gesta di eroi leggendari ma anche di luoghi e paesi lontani, di popolazioni sconosciute; in questo modo anche i contadini nei piccoli e sperduti villaggi dell’entroterra avessero la possibilità di interagire con il resto del mondo.
Raffigurare graficamente le emozioni è molto importante, perché l’essere umano ha bisogno di vedere rappresentato ciò che prova nelle proprie e altrui emozioni. Abbiamo avuto modo di incontrare il disegnatore di questo episodio, Mauro de Luca che è stato capace di coniugare magistralmente le sue qualità di pittore, insegnante e comunicatore. De Luca è stato capace di esaltare la caratterizzazione dei personaggi; è riuscito a mantenerli sul filo della ambiguità ( “i personaggi finche li pensiamo in un modo appaiono in quel modo”); è stato capace di rappresentare “la violenza del potere” trascendendola anche in immagini simboliche come la pantera (simbolo di aggressività, di potere; quel potere che passa dagli uni agli altri; “non abbiamo voluto creare eroi”).
Mauro ci ha regalato un paio di DETTI, quasi in onore della nostra testata:
il primo quando parlando di atmosfera e caratterizzazione dei personaggi, ha voluto rimarcare la differenza tra suggestione e verità:
“Non è importante che le cose che raccontiamo siano vere; è importante piuttosto che le emozioni che raccontiamo lo siano”. (Federico Fellini)
L’altro quanto si è parlato dell’avvicendarsi di vari disegnatori, ognuno con il proprio stile, sull’opportunità / i limiti di una omogeneità di stile in SETTE CRIMINI.
“Seguite una idea, troverete uno stile; seguite uno stile troverete una prigione”
Al prossimo episodio!
[Dario Santarsiero per DETTI E FUMETTI – sezione letteratura – articolo del 18 febbraio 2022]
LA RECENSIONE DI DARIO SANTARSIERO PER DETTI E FUMETTI
Nella Divina Commedia Dante fa precipitare le anime dei truffatori, o, come si definivano al suo tempo: fraudolenti, nelle Male bolge. E’ il nome dato all’ottavo cerchio dell’Inferno, nel quale sono puniti tutti coloro che attentano in vari modi alla buona fede delle persone. Evidentemente anche nell’antichità, ingannare il prossimo era un peccato gravissimo.
Ma i truffatori esercitano nell’opinione pubblica anche un certo fascino, che il cinema italiano e holliwoodiano ha esaltato con film memorabili. La formidabile squadra di autori: Daniele Caluri, Emanuele Sciarretta, Katja Centomo, Marco Caselli e Massimo Picozzi ha dato una piega originale e diversa alla figura del truffatore.
Indicano a chi legge la strada che percorre una esperta truffatrice mentre tesse la tela dove invischiare le sue malcapitate vittime. Il sorprendente finale lascia trasparire come sia possibile, cadere nella trama, senza sospettare nulla.
A presto con un nuovo episodio de i 7 CRIMINI edito da TUNUE.
[Dario Santarsiero per DETTI E FUMETTI – sezione letteratura e fumetto – articolo del 14 ottobre 2021]
Cari lettori di Detti E Fumetti, proseguendo con il ciclo “Giornalismo tra tecnica e passione”, scambierò due chiacchiere con la giornalista Barbara Carfagna.
Allora Barbara, sei giornalista, autrice e conduttrice Rai, realizzi reportage in tutto il mondo per TV7 e Speciale tg1. Conduci il TG1. Per Rai 1 sei autrice e conduttrice di Codice [la vita è digitale], trasmissione di seconda serata. Sei autrice e conduttrice con Massimo Cerofolini di [Codice Beta], il Podcast di RadioRai sull’innovazione e [Infosfera], rubrica sul digitale il sabato mattina su Raiuno
Professoressa alla facoltà di Sociologia Università “La Sapienza” di Roma
Hai pubblicato su [Italiana] [ERI, Rai], [Il Foglio, Panorama, Formiche, Sole24 ore, Lettera 43, Stampa] su temi di politica, economia, società digitali. Hai curato per Mondadori gli ebook [Democrazia digitale: la seconda fase 2018] e [Rete di sicurezza: guida alla cybersecurity 2017].
Dal 2009 ti occupi dell’impatto del digitale sull’uomo e le società realizzando reportages nelle università e nei paesi più tecnologicamente avanzati del mondo. Approfondimenti su politiche digitali, economia, finanza, criptovalute blockchain e cybersecurity in italia ed all’estero. USA, Singapore, Giappone, Israele, Emirati Arabi, Taiwan, Silicon Valley, Corea del Sud, Svizzera, Armenia, incontrando accademici e personalità di fama mondiale come Guido Caldarelli, Luciano Floridi, Eugene Kaspersky, Iroshi Hishiguro, Yuval Noah Harari, Audrey Tang, Zygmunt Bauman, Geoff Mulgan, Aubrey de Grey, Stuart Kauffman, Martin Sorrell, Tom Barrack, Jacqueline Poh, Làzlo Barabàsi, Hiroshi Ishii, Neil Gershenfeld, Ren Zhengfei, Brian Eno, Evgeny Morozov, Armen Sarkissian.
Violinista in gioventù, corista nei cori di Nora Orlandi, fin da bambina incidi per Rai e RCA. Sei figlia del chitarrista Carlo Carfagna, inizi l’attività giornalistica nel 1994 in testate locali, quotidiani e settimanali [da Il Giornale a Diario di Deaglio]; ha praticato Kung Fu Shaolin alla scuola di Nelson Tello; ha sempre vissuto con dei gatti in casa.
Sei in Rai dal 1995 inizi nella redazione di Rai 2[ L’Altra Edicola]Ti sei formata televisivamente alla scuola Format di Giovanni Minoli, hai lavorato a Mixer. Hai collaborato alle rubriche del TG1 [Prima, Storia, Dialogo]. Sotto la direzione di Albino Longhi TV7 e Speciale TG1, hai seguito i principali fatti di cronaca italiana e hai realizzato speciali in Etiopia, Niger dove hai realizzato reportage durante la nascita di quello che sarà Boko Haram e sull’espansione dell’Islam fondamentalista, Nigeria intervistando in esclusiva Safya, la prima donna condannata alla lapidazione per adulterio. In Sudafrica, Cambogia dove hai realizzato documentari storici. In Germania sul neonazismo nell’ex Germania est. Per Rai Educational [oggi Rai Cultura hai prodotto e realizzato reportage sulle colonie francesi in Africa. Hai collaborato con [Uno mattina] nel periodo di conduzione di Monica Maggioni, [Porta a Porta e Chi l’ha visto?] nell’edizione condotta da Federica Sciarelli. Nel 2004 Clemente Mimun ti prende nella redazione cronaca del TG1, dove ti assume nel 2006. Segui le principali inchieste di cronaca nera e giudiziaria italiana e i misteri d’Italia. Gianni Riotta ti affida la conduzione del TG1 e la rubrica [Italia Italie] proposta da te dedicata agli immigrati di successo.
Dal 1995 al 2008 segui i principali fatti di cronaca e giudiziari italiani per la Rai come inviata di Mixer e del TG1; poi con approfondimenti per Speciali TV7 e Porta a Porta sull’applicazione delle neuroscienze e delle perizie scientifiche nel processo penale.
Lavori per le rubriche TV7 e Speciale TG1, con particolare attenzione alla divulgazione scientifica e tecnologica, alla filosofia, alla politica e all’economia digitale.
Hai condotto per Rai 1 l’edizione del Premio Luchetta. Ospite di Ballando con le stelle, La vita in diretta, Techetechetè, Porta a Porta.
Sei stata membro del consiglio direttivo del think tank Vedrò, segui l’attività di altri pensatoi italiani (Aspen, Formiche, Italiacamp, WEF). sei nel comitato scientifico dell’Osservatorio internazionale dell’Eurispes
Nel 2018 sei speaker al TEDx Trento sul tema: Iperstoria – la scomparsa del tempo lineare.
Dal 2017 sei autrice e conduttrice per Rai 1 della trasmissione [Codice: la vita è digitale], approfondimento sulle società digitali, il web, la tecnologia. La prima trasmissione Rai sull’Era di Internet giunta alla quarta edizione
W. Perché hai intrapreso la strada del giornalismo?
Erano gli anni ‘90. Ero una violinista. Vidi in Tv una puntata di Mixer sul “mostro di Rostov”: il serial killer accusato di aver ucciso 56 persone in Unione Sovietica. Il comunista che mangiava i bambini. Il documentario era un’accurata ricerca nei lati più oscuri dell’animo umano e nelle pieghe di una società e una politica che avevano favorito quel tipo di personalità. Decisi quel giorno che avrei fatto la giornalista. Partii proprio da Mixer, anche se ci vollero anni ad arrivarci da zero. Quei due filoni (l’ombra dell’umano e le nuove società come quella digitale) sono rimasti i binari della mia curiosità e attività.
W. La prima responsabilità del giornalista nei confronti dei cittadini?
Creare consapevolezza. Sogno una società dove (come in Inghilterra e Germania) nei canali e negli orari di programmazione di massa si trattino argomenti complessi senza paura di perdere audience. Vuol dire che si è fatto un buon lavoro negli anni precedenti. Creare consapevolezza nell’era digitale significa gettare le giuste basi della nuova Era della complessità.
W. Questi anni di reportages e interviste cosa hanno cambiato nella tua visione della vita?
Mi hanno insegnato ad avere visioni agili e non rigide: fondamentali per interpretare la realtà e raccontarla senza approcci ideologici che limitano l’accesso alle informazioni incanalandole.
W. Quando finisci di intervistare accademici e personalità di fama mondiale come Guido Caldarelli, Luciano Floridi, cosa ti lasciano?
Una mente più ampia. Un punto di vista nuovo, la possibilità di applicare ragionamenti nati intorno ad un argomento ad altri temi completamente diversi. Mi sento bene quando sono consapevole di essere la più ignorante della stanza. Se mi sento la più intelligente, qualcosa non va.
W. Cosa consiglieresti ad una giornalista all’inizi della sua carriera che vuole interessarsi di cronaca nera?
Di leggere tanta letteratura europea del ‘900: prima o poi le tornerà utile. L’animo umano non cambia, la cattiveria segue dei pattern comportamentali. Siamo umani: abbiamo un cervello di mammifero, con i suoi pregi e i suoi difetti.
W. Da bambina, corista nei cori di Nora Orlandi, incidi per Rai e RCA. Violinista in gioventù. Del tuo passato musicale cosa ti è rimasto?
La capacità, nonostante una formazione umanistica, di cogliere la complessità. Niente come il violino, che non ha tasti, ti insegna a diventare adattivo. Niente come l’orchestra ti insegna cosa voglia dire governare la complessità.
W. Sappiamo il tuo amore per i gatti, ce ne vuoi parlare?
Non ho mai vissuto senza gatti in casa. Mi insegnano ad utilizzare la parte meno razionale del cervello. A comunicare senza parole. Sono autonomi, affettuosi, imprevedibili, poco appiccicosi e richiedenti
W. Il tuo sogno nel cassetto?
Una serie TV sulle grandi sfide dell’era digitale; e un anno con la valigia a fare il giro del mondo che non ho ancora visto.
W. Bene cara Barbara, grazie anche a nome dei lettori di Detti e Fumetti per questa piacevole chiacchierata
Grazie a voi
[DARIO SANTARSIERO per DETTI E FUMETTI – Sezione giornalismo – articolo del 24 maggio 21]
Cari lettori di Detti e Fumetti, il nostro cammino nel meraviglioso mondo della poesia, per il ciclo Evocazione e Sintesi ci fa incontrare oggi Angela Maria Rucco alias Veronika Beccabunga.
W. Allora Veronika una tua breve Biografia; d’ora in poi rispetteremo il tuo desiderio e ti chiameremo con il tuo pseudonimo, Veronika Beccabunga: sei nata a Latina nel 1975 ti trasferisci a Roma nel 1994 frequenti il corso di laurea in lingua hindi al Dipartimento di Orientalistica dell’Università La Sapienza. Lavori come traduttrice free lance.
Collabori con tuoi testi poetici alle visite guidate con “Arte al Popolo visite guidate”. Partecipi alle seguenti manifestazioni culturali: ‘Roma Poesia 1999’, ‘Roma Poesia 2001’, ‘Miss Poesia 2003’, “MarteLive 2008” “Rave Letterario 2015”, “Micro Aperto 2018-2020”, “#Liberiamo la cultura 2020”.
Nel 1998-1999 partecipi con poesie e collages alla redazione della rivista Liberatura-rivista di libera scrittura, creata con il patrocinio del Dipartimento di Studi Romanzi dell’Università La Sapienza.
Ti esibisci in reading sonori e performativi intrecciando di volta in volta collaborazioni con musicisti dai generi differenti ( Yva & The Toy George, Dj Freshness). Contribuisci al numero 0 della rivista HPO-Scritture Capitali, 2019.
W:A che età ti sei accostata alla poesia e perché?
V. Ho scritto quella che considero la mia prima poesia all’età di 12 anni, ma ho cominciato a scrivere sistematicamente poesie verso i 15 o 16 anni.
Da bambina ero piuttosto introversa e amavo stare in casa da sola, tra una discreta libreria in cui affondare il naso, l’ascolto perenne di musica con tentativi di trascrivere i testi in inglese, il disegno e la scrittura: una scrittura che nasceva da un’esigenza quasi ‘terapeutica’, di confronto e sfogo intimistico, eccezion fatta per questa prima poesia in cui avvertii il desiderio di riportare un’immagine che mi era affiorata alla mente, qualcosa a proposito di una notte stellata e uomini attorno a un fuoco, una sorta di scenario ‘western’ ma non la ricordo bene e chissà dove sia finita!
W: I tuoi studi orientali hanno influito sulle scelte poetiche?
V. In parte sì, soprattutto per quel che riguarda l’immaginario, stimolato dallo studio delle arti figurative e anche l’approfondimento del misticismo orientale ha avuto e continua ad avere un certo ‘peso’ sulle mie scelte poetiche.
W: Perché firmarsi con lo pseudonimo Veronika BeccaBunga?
Amo presentarmi come poetessa con il nome di una pianta dalle molteplici proprietà terapeutiche, Veronika Beccabunga: ‘vera icona dalla bocca bruciante’ (Veronicon beckpunge).
Io sono la terra, oscura e segreta, densa e calda, che culla i semi di un linguaggio amoroso fitto di corrispondenze magiche, e da questo nasce la pianta che è la mia poesia!
W: Come definiresti il tuo stile?
V. Credo che quello che emerga dalla mia poesia possa definirsi uno stile evocativo, visionario, in grado di poter trasmettere, attraverso un percorso di simboli, degli squarci di immagini, cercando di superare i confini strettamente letterali o semantici.
W: Dove trai l’ispirazione?
V. Parto sempre dalle immagini: sia che voglia trasmettere degli stati d’animo -personali o universali- sia che voglia rendere in poesia immagini che mi hanno colpito, o create da me e che desidero trasmettere.
W: Perché leggere la poesia?
V. Leggere la poesia per prendersi una pausa dal frastuono circostante, una pausa dall’ordinario e ordinato avvicendarsi degli eventi, leggere la poesia per concedersi una parentesi che potrebbe non chiudersi ma aprirsi su noi stessi….
W: Quali libri consiglieresti ad una adolescente che si vuole accostare alla poesia?
V. Francis Picabia “Poesie e disegni della figlia nata senza madre”, tutte le poesie di Marina Cvetaeva, tutte le poesie di Paul Éluard, “Poesie erotiche” di Georges Bataille e, last but not least, “La sera leoni” di Mara Cortazàr!
W: Il tuo sogno nel cassetto?
V. Il mio sogno nel cassetto è fare la ghost writer per il Papa!!! Scherzo, in realtà ho diversi cassetti e altrettanti sogni stipati dentro, comunque uno di questi è scrivere una poesia che commuova il mondo, che faccia ridere e piangere di gioia, che possa essere canticchiata da chiunque, che sia scritta sui muri e, magari, quelli brutti, che separano, li faccia crollare…
W: Bene Veronika, grazie per questa piacevole chiacchierata, anche a nome dei lettori di Detti e Fumetti
V. Grazie a voi, a presto Willy!
Le POESIE DI VERONIKA
Quando l’orizzonte
Quando l’orizzonte sarà il tuo petto capovolto come un fior di baratto Ritroverò il sorriso del marmo in ogni sua vena scalderò i passi d’una danza sul vetro ardente della luna E tu sarai la corda dei miei scherzi Funamboli come zampette di paglia sull’erba che frigge L’odore della tua nausea sarà il vapore d’un distillato qualunque Avrò il mal di pancia a furia di ridere nella foresta dei nostri cappelli da ombra E scale a soffietto per fare musica BUENO! COMO VA?? anche 1 dubbio si piega a funghetto Un’esclamazione soffia nel vento e diventa la spora di quale ricordo di memorie micotiche e povere trappole Mentre fuori intona un concerto per rane che avvolge la notte come il burrone dei nostri occhi aperto sul buio incantato.
DODICESIMO PARALLELO sei tu LA MENTE che divora il d e s e r t o sei tu LA BOCCA che affama poesiA le mani-tue sono milioni di MANI per ogni pagina strappata via dal vento DOLCEMENTE VOLTEGGIA e viaggia oltre le tue parAnoie se la bocca fosse solo un appoggio e tutti gli altri PUNTI DI FUGA lingue babeliche mi esplodono in testa rompendo gli alfabeti come salvadanai i numeri s’accoppiano e moltiplicano le incognite come sconosciuti che non s’incontrano mai se non all’infinito, al cui indirizzo ci sei già stato Boris-serviti pure al pianoforte e suonami 1 drink POR FAVOR fallo scorrere come note tra i nodi dei miei capelli scarabocchi africani su tela pallida FIAMMINGA Sai che ti devo la vita e dio è rinato tra quattro lenzuola e s’è vestito alla svelta SENZA PANE TOSTATO
Naufragio
I Sensi continuamente sconvolti&travolti nel buio della mente il volto d’un bambino bambolotto il naso grosso d’un bracco tre gufi sorridono tra le grinze rosa delle mie palpebre Il sonno pervade ogni cosa come un fiume di lava tiepido lambisce l’ossa la giostra rallenta e s’arresta Restano i ruggiti delle onde d’agosto da cavalcare o da inseguire esserne la scia-scialuppa del mio naufragio i n t i m o oppure cresta che spumeggia al futuro.
[Dario Santarsiero per Detti e Fumetti -Sezione Letteratura – Articolo del 2 maggio 2021]
Per quanto il “Codice Da Vinci” sia sicuramente il romanzo più acclamato di Dan Brown, questo non fa di “Angeli e Demoni” un romanzo meno avvincente o coinvolgente. Marchiati a fuoco prima di essere uccisi: è la sorte che toccava agli illuminati, l’antica setta di scienziati perseguitata dalla Chiesa Cattolica. Un rituale crudele che Robert Langodon riconosce sul cadavere di un membro del CERN di Ginevra: gli Illuminati sono usciti dall’ombra e minacciano il Vaticano che sta per riunirsi in conclave …
Facendo click sulla foto potrai ascoltare il podcast
Nel giorno del suo 700-anniversario Dante ci insegna che se tu segui la tua stella non puoi fallire di raggiungere il tuo glorioso porto.
Penna Libera, la nostra bravissima Chiara oggi ci parla di DANTE, La quintessenza della letteratura. Per la sua rubrica al giorno ecco a voi a dove nasce questa parola. Buona visione!
fate click sulla immagine e partirà il video di CHIARA PENNA LIBERA
[Chiara per DETTI E FUMETTI -sezione letteratura – articolo del 25 marzo 2021]
Amici di Detti e Fumetti oggi sono andato a trovare Gabriella, in arte GIGI’- la nostra speaker, curatrice della rubrica di Cinema e recentemente anche la nostra PODCASTER.
Ho raccolto alcune delle piu’ belle poesie delle mie amiche con le quali ho aperto il ciclo EVOCAZIONE E SINTESI e ho chiesto a GIGI’ di farne un podcast.
Il risultato è stato sorprendente per non dire eccezionale. GIGI’ è riuscita ad esaltare la bravura delle mie amiche e a farmi calare in pochi minuti nell’atmosfera magica delle loro poesie.
Provate anche voi questa bellissima sensazione. fate click QUI o sulla foto. Buon Ascolto.
Poesie di MARA CORTAZAR e ALESSIA GIOVANNA MATRISCIANO
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