Archivi tag: #pursue respighi orchestra

PURSUE RESPIGHI ORCHESTRA – IL RACCONTO DEL PRIMO TUTOR FABRIZIO FONTANELLI per IL TALENTO DI ROMA

Cari amici di DETTI E FUMETTI oggi per parlare della PURSUE, di cui siamo l’ufficio stampa, lasciamo la parola a Fabrizio, primo tutor, nonche’ scrittore per IL TALENTO DI ROMA, che, come nei migliori fumetti, ci narra delle ORIGINI della PURSUE.

Grazie al TALENTO e a Fabrizio per la bella intervista che trovate QUI

( Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI – SEZIONE MUSICA – ARTICOLO DEL 31 AGOSTO 2023)

Storia di una canzone – knockin’ on Heaven’s Door

Cari amici di DETTI E FUMETTI oggi vi raccontiamo la storia di knockn’ on heaven door.

La canzone “Knockin’ on Heaven’s Door” è stata scritta da Bob Dylan nel 1973 per il film western “Pat Garrett e Billy the Kid”. Il regista del film, Sam Peckinpah, aveva chiesto a Dylan di scrivere una canzone per la scena in cui si affrontano  lo sceriffo Pat Garrett e Billy the Kid. Viene ucciso Billy ma nello scontro muore anche lo sceriffo Baker. Il brano è  dedicato a lui.

Dylan ha scritto la canzone in una sola notte, e le sue parole sono state ispirate dalla scena del film, ma anche dalla sua personale visione della morte e dell’aldilà. La canzone è una preghiera per la redenzione, una richiesta di perdono e una speranza di pace.

Il testo della canzone è molto semplice, ma è anche molto potente. Le immagini poetiche di Dylan evocano un senso di angoscia e di speranza, e il suo canto è commovente e sincero.

“Knockin’ on Heaven’s Door” è stata pubblicata come singolo nel 1973, e ha rapidamente raggiunto il successo internazionale. La canzone è stata reinterpretata da molti artisti, tra cui Guns N’ Roses, Eric Clapton e Johnny Cash. È diventata un classico della musica rock, e continua ad essere cantata e ascoltata da milioni di persone in tutto il mondo.

Cosa scrive Dylan:


Mamma, toglimi di dosso questo distintivo,
non posso più usarlo.
Si sta facendo buio, troppo buio per vedere.
È come se stessi bussando alla porta del paradiso.
Bussando alle porte del paradiso
(… si),
bussando alla porta del paradiso,
bussando alla porta del paradiso,
bussando alla porta del paradiso… si.
Mamma, metti le mie pistole per terra,
non posso più sparare.
Quella nuvola nera e fredda sta scendendo.
È come se stessi bussando alla porta del paradiso.
bussando alla porta del paradiso
(… si),
bussando alla porta del paradiso,
bussando alla porta del paradiso,
bussando alla porta del paradiso… si.


Scritta nel periodo della guerra del Vietnam, la canzone e’ una preghiera per la pace e per un mondo migliore.

Dylan non ha mai confermato né smentito che la canzone sia un’allusione alla guerra del Vietnam. Tuttavia, è evidente che la guerra era un tema molto importante per Dylan all’epoca in cui scrisse la canzone. Dylan era un forte oppositore della guerra e aveva già scritto diverse canzoni contro la guerra, come “Blowin’ in the Wind” e “The Times They Are a-Changin'”.

È quindi possibile che “Knockin’ on Heaven’s Door” sia stata scritta come un’altra canzone contro la guerra. La canzone è stata pubblicata nel 1973, quando la guerra del Vietnam stava per finire. È possibile che Dylan abbia voluto scrivere una canzone che ricordasse le vittime della guerra e che invitasse le persone a cercare la pace.

La canzone strutturalmente parlando è in tempo di 6/8 e ha una struttura semplice. La melodia è composta da pochi accordi di base (Sol, Re, La minore e Do) e il testo è composto da versi e ritornello.

Il brano inizia con un intro di chitarra acustica, a cui si uniscono poi la voce di Dylan e la batteria. La canzone procede con un ritmo lento e costante, mentre Dylan canta il testo della canzone.

Il ritornello della canzone è molto potente e coinvolgente. La canzone si conclude con un finale di chitarra acustica.

“Storia di una canzone”, il progetto scritto a piu’ mani da un gruppo di amici musocosto, presto diventera’ un concept book fatto dalla raccolta di questi capitoli, da un fumetto e dai migliori arrangiamenti delle canzoni per orchestra. Finanziera’ il progetto della PURSUE RESPIGHI ORCHESTRA, la young orchestra di Roma.

Da oggi  trovi la t-shirt  nello shop facendo click QUI

(Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI sezione Musica articolo del 16 agosto 2023)

Storia di una canzone – Billie Jean

Cari amici di DETTI E FUMETTI oggi vi parleremo di BILLIE JEAN di cui ricorre il quarantennale.

“Billie Jean” è una canzone del cantante americano Michael Jackson, pubblicata come singolo il 2 gennaio 1983 come secondo estratto dall’album Thriller. La canzone è stata scritta e composta da Jackson e prodotta da Jackson e Quincy Jones. “Billie Jean” è una canzone pop con elementi di funk e disco. La canzone è stata un successo immediato, raggiungendo la prima posizione nelle classifiche di tutto il mondo. Ha vinto otto Grammy Awards, tra cui Record of the Year, Song of the Year e Best Male Pop Vocal Performance.

Il testo della canzone racconta la storia di un uomo che viene accusato di essere il padre del figlio di una ragazza di nome Billie Jean. L’uomo nega le accuse, ma la ragazza è convinta che lui sia il padre. La canzone è stata interpretata in vari modi, ma è generalmente vista come una canzone sulla paternità e sulla responsabilità.

“Billie Jean” è una delle canzoni più famose di Michael Jackson e di tutti i tempi. È stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1995 ed è stata nominata la canzone numero uno di tutti i tempi da Rolling Stone nel 2004. “Billie Jean” è una canzone iconica che ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo.

“Billie Jean” di Michael Jackson è una canzone pop con elementi di funk e disco. La canzone è in chiave di F# maggiore e ha un tempo di 120 BPM. La struttura della canzone è semplice, con un verso, un ritornello e un bridge.

Quello che ha reso famosa la canzone e’ il particolare uso del basso elettrico.

La canzone “Billie Jean” di Michael Jackson è famosa infatti per il suo basso funky e ipnotico. Il basso è suonato da Louis Johnson, un bassista leggendario che ha lavorato con artisti come Quincy Jones, Herbie Hancock e George Benson. Il basso di Johnson in “Billie Jean” è una delle sue migliori performance e ha contribuito a rendere la canzone un classico.

Il basso in “Billie Jean” è suonato in un stile funky. La linea di basso è semplice ma efficace, ed è ripetuta per tutta la canzone. Il basso crea un groove solido che supporta la voce di Jackson e gli altri strumenti.

Il basso in “Billie Jean” è anche importante dal punto di vista melodico. La linea di basso non è solo un accompagnamento, ma ha una sua melodia distintiva. Questa melodia aiuta a creare l’atmosfera della canzone e a rendere la canzone più memorabile. È una performance tecnicamente brillante e creativa, ed è parte integrante della canzone.

La canzone ha avuto alcuni problemi durante la sua pubblicazione. Il primo problema è stato che il testo della canzone è stato considerato offensivo da alcune persone prima tra tutti

Billie Jean King, la leggendaria tennista, che ebbe alcuni problemi con la canzone di Michael Jackson. King ricevette molte lettere da fan che pensavano che la canzone fosse su di lei. King dovette dichiarare che non era lei la Billie Jean della canzone e che non ebbe mai una relazione con Michael Jackson.

Nel 1984, esasperata intento’ una causa contro Jackson per violazione del marchio. La causa fu risolta fuori dal tribunale quando Jackson accetto’ di pagare a King un risarcimento di 250.000 dollari.

Ma i problemi non finirono li: la canzone fu accusata di plagio. Un cantante di nome Walter Murphy infatti accuso’ Jackson di aver plagiato la sua canzone “A Fifth of Beethoven”. Jackson nego’ le accuse ma anche in questo caso, per mettere tutto a tacere, fu costretto a risolvere il caso fuori dal tribunale.

Nonostante tutti questi esborsi, fortunatamente Billie Jean

ha venduto oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo, diventando così una delle canzoni più vendute di tutti i tempi.

“Storia di una canzone”, il progetto scritto a piu’ mani da un gruppo di amici musicisti, presto diventera’ un concept book fatto dalla raccolta di questi capitoli, da un fumetto e dai migliori arrangiamenti delle canzoni per orchestra. Finanziera’ il progetto della PURSUE RESPIGHI ORCHESTRA, la young orchestra di Roma.

(Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI sezione Musica – Articolo del 16 agosto 2023)

Storia di una canzone – Stand By Me

Cari amici di DETTI E FUMETTI oggi parleremo di B.B.King e della sua STAND BY ME.

B.B. King era un bluesman americano nato il 16 settembre 1925 a Itta Bena, Mississippi. È considerato uno dei più grandi chitarristi blues di tutti i tempi, ed è stato soprannominato “The King of the Blues”. King ha iniziato la sua carriera musicale negli anni ’40, e ha pubblicato oltre 50 album durante la sua carriera. Alcuni dei suoi brani più famosi includono “The Thrill Is Gone”, “Sweet Little Angel”, e “Stand By Me”. King ha vinto 15 Grammy Awards, ed è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1986. È morto il 14 maggio 2015 all’età di 89

La canzone “Stand By Me” è stata scritta nel 1961 da Ben E. King, Jerry Leiber, e Mike Stoller. È stata pubblicata come singolo nel 1961, e ha raggiunto la prima posizione nella classifica Billboard Hot 100. La canzone è stata utilizzata in numerosi film e programmi televisivi, tra cui “Stand By Me” (1986), “The Shawshank Redemption” (1994), e “The Simpsons” (1995).


“Stand By Me” di B.B. King è una canzone blues con un tempo di 12 battute. La canzone è in chiave di A minore, e il tempo è di 120 battiti al minuto. La struttura della canzone è semplice, con un ritornello che si ripete due volte dopo ogni strofa. Il testo della canzone parla dell’importanza dell’amicizia e del sostegno reciproco.

La chitarra di B.B. King è la parte più importante della canzone. King suona un riff blues semplice ma efficace, che è la base della canzone.

“Stand By Me” è una canzone classica che è stata reinterpretata da molti artisti diversi. La versione di B.B. King è una delle più apprezzate, e rimane ancora oggi una delle canzoni blues più famose di tutti i tempi.

“Stand By Me” parla dell’importanza dell’amicizia e del sostegno reciproco. Il cantante chiede a un amico di restare al suo fianco, anche nei momenti difficili. La canzone è un inno alla speranza e all’ottimismo, e trasmette il messaggio che non siamo mai soli, se abbiamo qualcuno che ci ama e ci sostiene.

“Storia di una canzone”, il progetto scritto a piu’ mani da un gruppo di amici musocosto, presto diventera’ un concept book fatto dalla raccolta di questi capitoli, da un fumetto e dai migliori arrangiamenti delle canzoni per orchestra. Finanziera’ il progetto della PURSUE RESPIGHI ORCHESTRA, la young orchestra di Roma.

(Filippo Novelli per DETTI E FUMETTI -SEZIONE MUSICA – ARTICOLO DEL 16 8 23)